Il Sito della Comunita' per L'Ulivo. Per tutto l'Ulivo.
Scrivici
Mail
Ricerca
Search

Segnala queste pagine
ad una amico
www.perlulivo.it

[ al 13 Maggio]

       
 
 

Gli Interventi
Alberto Monticone
Laicità e Fedi

Nel suo intervento Monticone ha sottolineato che con l’affermarsi nel 1900 della democrazia rappresentativa nei paesi più sviluppati, è venuta meno la motivazione rivoluzionaria e con essa quella sospensione della distinzione tra ideologia e prassi che abbiamo visto connotare non poche nascite di nazioni indipendenti.

Per la democrazia bisogna sempre lottare poiché essa è sempre soggetta a deterioramenti e persino a crisi profonde; ma tale impegno per sostenere e ravvivare il sistema democratico non può non realizzarsi che attraverso la caratteristica essenziale della democrazia stessa: la ricerca del bene comune di tutta la società senza il prevalere di divisioni o di interessi di parte.

Anche in Italia questa democrazia inquieta rese difficile il dispiegarsi delle decisioni dei costituenti e la piena realizzazione del patto civile scritto nella carta del ’48.

In questa l’obbiettivo comune di porre le basi della repubblica sul fondamento della convivenza e della cooperazione delle diverse culture, presenti nel tessuto sociale del paese, venne largamente disatteso perché movimenti politici partiti e fedi ritennero di poter usare proprio la strumentazione democratica e costituzionale per un successo della propria parte.

Quasi per una contraddizione della storia, però l’anima ideologica del confronto politico per circa un ventennio impedì il degrado della democrazia e garantì una certa laicità della politica attraverso l’aperta manifestazione delle appartenenze ed il riconoscimento di fatto della neutralità delle istituzioni.

Ma quando i partiti, pur continuando ancora a riferirsi alle rispettive ideologie ne persero di vista la motivazione etica e il nutrimento culturale, gli schieramenti apparvero quali strumenti delle loro parti.

La riduzione della politica a mera prassi di buon governo o di spartizione del potere faceva svanire ogni laicità: l’intellettuale o l’uomo di stato organico al partito non era più portatore di contenuti, ma rappresentante di interessi senza la necessaria mediazione ai fini del bene comune.

Monticone ha inoltre rimarcato che soltanto una grande visione politica ispirata ai calori dell’umanità presenti ed operanti nella storia di oggi può essere laico: il massimalismo pratico ed il clericalismo sono sempre in agguato nella politica del contrattualismo spicciolo.

Il modello resta, sotto il profilo metodologico , l’idea forza della costituzione del ’48.

La laicità richiede una precisa storicizzazione ed è necessario valutare quali sono oggi i dati culturali e sociali ai quali fare riferimento per un ritorno laico ed insieme ideale alla politica.

Sarebbe gravemente errato procedere al confronto fra le diverse parti sulla base di meri accordi di ritocchi costituzionali così come sarebbe assai rischioso cercare di riordinare il panorama delle forze politiche costituendo partiti di aggregazione funzionali al sistema maggioritario.

I partiti non possono essere creati da alcuni protagonisti, a sinistra, a destra, al centro: essi non possono non nascere esclusivamente dalla società, dai cittadini, prima ancora dei momenti elettorali di schieramento.

Se non fosse così non vi sarebbe piena autonomia e laicità della politica. La sfida vera del nostro tempo non è a livello centrale parlamentare e governativo, ma sul terreno della formazione del consenso e principalmente su quello della sorgente delle idee e delle convinzioni profonde e diffuse.

Tra le forze politiche oggi protagoniste dello sforzo di rinnovamento della politica, L’Ulivo è indubbiamente un fenomeno nuovo e per diversi riguardi anomalo.

Non è un movimento di carattere ideologico alla maniera dei vecchi partiti e quindi apparirebbe immune dai pericoli di mancanza di laicità che hanno accompagnato ed accompagnano le politiche ideologiche.

Tuttavia, se esso si identifica esclusivamente con il suo programma (88 tesi) ricade nel caso di quelle formazioni che basandosi unicamente su obbiettivi di programma non rispondono ai compiti di interpretazione e di mediazione propri della funzione laica dell’azione politica.

L’Ulivo possiede una sua originalità che risiede nella sua finalità essenziale di fare politica con riferimento alle opinioni, ai convincimenti profondi alle attese dei cittadini, sul fondamento di una precisa scelta di progresso e di giustizia sociale.

Tale scopo di riconciliare i cittadini con la politica si è manifestato in due modi principali; l’ascolto della società e la ricerca di un rinnovato patto civile nella concretezza dell’azione politica.

Questa capacità di radicarsi nella società, di mediarne le istanze, di non assolutizzare se stesso in maniera tipicamente laica di agire politicamente.


Pagina Precedente

Home Page


 

Le radici dell'Ulivo
Dall'idea di Romano Prodi alle vittorie elettorale
Il Governo de L'Ulivo
Il Movimento per L'Ulivo
Da Prodi a D'Alema
Storia di un anno difficile
Quattro anni di Centrosinistra

Home |Partecipa |» Le Radici dell'Ulivo «| Scrivi | Ricerca