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Dieci idee per L'Ulivo


" Il Manifesto" 7 marzo 97
Un ciclista in fuga. E' Prodi
ROBERTO DELLA SETA* - NAPOLI

Q UALCUNO HA CREDUTO che l'obiettivo dell'Europa fosse per noi l'alfa e l'omega dell'azione di governo. Da oggi sarà chiaro a tutti che questo governo e questa maggioranza considerano l'Europa solo un mezzo, ma che noi vogliamo un'Europa profondamente diversa da quella attuale, un'Europa che aiuti a risolvere i grandi problemi che rendono così difficile il nostro presente e così incerto il futuro, dal lavoro all'ambiente al Mezzogiorno". Romano Prodi è veramente un politico imprevedibile. Quando gran parte dell'opinione pubblica, anche quella affezionata all'Ulivo, s'era convinta che dal governo ci si potesse aspettare tutt'al più un'onesta navigazione a vista, "nobilitata" dalla salvaguardia delle garanzie sociali tradizionali ma di bassissimo profilo strategico, il presidente del consiglio ha estratto dal cilindro un discorso di grande forza e innovazione, che ha dato alla Conferenza il segno di una svolta.

Patto per il futuro

Da Napoli, il governo Prodi ha proposto al Paese un "patto per il futuro" fondato su tre obiettivi strategici: dimezzare da qui al 2001 la disoccupazione, portando il tasso a non più del 6% e impegnandosi in una grande "battaglia per il lavoro" in particolare nel Sud; dotare il Mezzogiorno di una rete di servizi infrastrutturali, superando la vecchia e fallimentare filosofia delle "grandi opere" e privilegiando invece il criterio della manutenzione e valorizzazione territoriale e urbana; porre le basi per un'alleanza tra ragioni dell'ambiente, del lavoro e dello sviluppo, per avviare il circolo virtuoso tra miglioramento della qualità ambientale, innovazione tecnologica e creazione di lavoro.

Oltre 100.000 miliardi in quattro anni, di risorse pubbliche e private, una riforma fiscale che sposterà progressivamente il carico dal lavoro e dai redditi d'impresa verso il consumo di energia e risorse naturali, una radicale riforma dei criteri di sovvenzione alle imprese, che d'ora in avanti avranno l'obiettivo d'incentivare l'innovazione di processo e di prodotto, disincentivare i settori industriali più obsoleti e inquinanti, promuovere la creazione di posti di lavoro.

Questi i pilastri su cui camminerà il nuovo corso del governo Prodi. Gli investimenti, che sembrano disegnati sulla falsariga del piano di Legambiente su "ambiente, lavoro, futuro", si concentreranno in tre direzioni: manutenzione urbana, manutenzione territoriale, infrastrutture di trasporto. Impiegando, in forma d'incentivi ai privati, parte dei fondi ex-Gescal inutilizzati, prevedendo mutui agevolati al 2,5% annuo per chi ristrutturerà la propria abitazione, finanziando un grande piano di recupero del patrimonio abitativo delle città: 4.000 miliardi (più 3.000 per mutui agevolati) che innescheranno un investimento di oltre 30.000 miliardi, con il quale potranno essere recuperate e modernizzate un milione di abitazioni, si creeranno 400.000 posti di lavoro, si riqualificheranno almeno 50.000 edili. E poi, abbattimento dell'Iva al 4% sugli interventi di ristrutturazione e riqualificazione di edifici, e deducibilità per i privati delle somme spese per interventi di ristrutturazione e riqualificazione.

Valorizzare i centri storici

Inoltre, nei prossimi quattro anni verranno destinati almeno 15.000 miliardi per il recupero e la valorizzazione di 400 centri storici e altrettanti per il potenziamento del trasporto pubblico urbano: "Le nostre città -ha detto Prodi - sono il nostro oro, il nostro petrolio: lasciarle deperire sarebbe un suicidio per la memoria e l'identità dell'Italia e per la sua economia e il suo futuro".

All'obiettivo del lavoro sarà finalizzata anche una manovra fiscale "a somma zero" che da una parte garantirà maggiori introiti per 20.000 miliardi l'anno con l'aumento di circa 300 lire/litro della benzina e del gasolio per autotrazione, di 150 lire/litro del gasolio per riscaldamento, di 100 lire/metro cubo del gas per riscaldamento, di quote oscillanti tra 50 e 100 lire Kwh delle tariffe elettriche per usi domestici e terziari, e dall'altro prevede sgravi sull'Irpef per 10.000 miliardi e la creazione di un fondo di altri 10.000 miliardi per un piano nazionale di riparazione e manutenzione territoriale. Sull'aumento del prezzo della benzina, il presidente Prodi ha ricordato che negli ultimi dieci anni in termini reali è diminuito di oltre il 30%, e che quest'ultimo aumento risponde a una logica radicalmente innovativa, "quella di far pagare meno tasse alle persone e alle imprese e di scoraggiare lo spreco di energia e di risorse naturali".

Altro punto qualificante delle novità annunciate a Napoli è un'accelerazione, in applicazione delle leggi 36 sulle acque e 183 sulla difesa del suolo, dei tempi di revisione delle concessioni idriche e dei sistemi tariffari (anche per il prelievo di materiali inerti), con cui si raccoglieranno 10.000 miliardi che sommati a 5.000 miliardi di risorse comunitarie e ad altri 5.000 risparmiati sulle grandi opere serviranno a finanziare un piano di manutenzione straordinaria delle reti idriche e di consolidamento territoriale, con interventi per oltre 100.000 chilometri delle sponde fluviali con riforestazione e con la creazione di servizi tecnici per vigilanza e manutenzione.

Il "patto per il futuro" proposto dal governo Prodi prevede di rafforzare la formazione e la ricerca, vere "cenerentole" dello stato sociale. Inoltre, il vicepresidente del consiglio Veltroni ha annunciato un piano per la valorizzazione turistica del patrimonio culturale e ambientale del Mezzogiorno e delle "città d'arte", che utilizzerà in parte risorse europee e s'incrocerà con il nuovo servizio civile che uscirà dalla riforma.

Concludendo, Prodi ha annunciato che il governo chiederà ai partner europei di inserire l'occupazione tra i parametri di Maastricht: "Il risanamento finanziario è un obiettivo strategico - ha detto Prodi - solo se non comporta costi sociali gravosi per la collettività e per la salute dell'economia".


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