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[ al 13 Maggio]

       
 
 

La rassegna della stampa - "Corriere di Arezzo"
CORRIERE DI AREZZO - DOMENICA 9 marzo ’97
I giorni de l' Ulivo
GARGONZA, PORTE APERTE SOLO ALL'ULIVO
AL VIA I LAVORI, DOPO L'ARRIVO DI PRODI, VELTRONI E D'ALEMA

Si guardavano attorno stupiti, e rimanevano a bocca aperta i partecipanti al rally di auto d'epoca che ieri mattina presto passava per il centro di Monte San Savino. Dalla vecchia Topolino, dalla spider anni '50, osservavano lo spiegamento di forze a presidio del paese. C'era di tutto: vigili urbani, carabinieri, auto della polizia che sfrecciavano velocissime, anche una camionetta del Corpo Forestale. Con l'immancabile elicottero che osserva dall'alto. Che succede? C'è che il "gotha" dell'Ulivo si è ritirato a pensare nel borgo medievale di Gargonza, a pochi chilometri dal centro abitato. Basta guardare bene, ci sono anche i manifesti: l'8 e il 9 marzo, il movimento guidato da Romano Prodi cerca le proprie "ragioni". Avvicinandosi al castello, anche il paesaggio sembra tirato a lucido: appena rifatte le strisce bianche sull'asfalto liscio, appena tagliata l'erba ai bordi della strada. Poi, superati i controlli di un ulteriore cordone di sicurezza, sotto le mura che circondano il "pensatoio", addio tranquillità della campagna toscana. Comincia l'assedio: politici e intellettuali dentro a parlare e riflettere; giornalisti, fotografi, operatori e uomini delle forze dell'ordine ad aspettare. Fuori dell'ingresso al borgo, ad accogliere gli ospiti ci sono anche il Questore di Arezzo, Giovanni Cecere Palazzo ed il Prefetto Mario Morcone. E, in completo blu, c'è Marco Meacci, sindaco di Monte San Savino, paese che da qualche giorno è diventato improvvisamente famoso, e che dell'evento avrà anche tanta bella pubblicità. Gli ospiti, però, si fanno attendere. Arrivano il sindaco e il vicesindaco di Arezzo, Paolo Ricci e Paolo Nicchi, ed entrano subito nel borgo. Anche per ripararsi dal freddo, intenso sotto l'ombra delle mura. Cominciano a farsi vivi i protagonisti della due giorni. Gli intellettuali, pare, sono già da ieri sera a Gargonza. Per sapere quali politici arriveranno e quali invece daranno forfait, non c'è che da aspettare. Arriva D'Alema, subito circondato dalla folla di giornalisti, ognuno con la domanda pronta. Stessa folla per Walter Veltroni, più disponibile a rispondere, pronto a ribadire che l'Ulivo non è in crisi, che oggi è più forte del 21 aprile, e che non è solo una semplice coalizione, ma una "identità di culture e di storie". Alle 10 e mezzo, finalmente, arriva il presidente del Consiglio, Romano Prodi, assieme alla moglie Flavia. Giungono in auto fino a pochissimi metri dall'ingresso, ressa e fuoco di fila di domande. Tanti flash e microfoni anche per Rosy Bindi, in pantaloni grigi e golf verde acqua. Il numero di telecamere, microfoni e block notes pronti a circondare un "nuovo arrivato" è un indicatore non da poco. Infatti, se per qualcuno è subito ressa e spintoni, altri riescono ad entrare non proprio indisturbati, ma quasi. Insomma, un Hit parade del politico e dell'intellettuale. E dei sacerdoti, visto che la sua piccola folla l'ha raccolta anche Don Mazzi, giunto in gran ritardo (all'ora di pranzo) e circondato dai giornalisti "sopravvissuti" alle folate di vento gelido. Gli hanno chiesto cosa pensa il Papa della sua presenza al summit. "Credo che abbia di meglio da fare che preoccuparsi per me" ha risposto Don Mazzi. Tra Vip o "ex" nonostante le assenze (annunciate o meno) i nomi non mancano, dall'economista Luigi Spaventa a Cesare Salvi, da Bassanini a Pietro Scoppola, da Mauro Paissan a Galasso e Carlo Rognoni. Quello che casomai è mancato, sono state le risposte dei politici: ma a Gargonza, di politica governativa, di "manovre" o di alleanze elettorali in vista delle amministrative, non se ne parla proprio. Perlomeno al di fuori delle mura. Dentro non si sa, per i giornalisti il "conclave" è "off limits". Verso l'ora di pranzo, il gruppo fuori della porta si disperde. Franco Marini (tanto indeciso durante la settimana) dovrebbe arrivare nel pomeriggio. Inutile attenderlo ancora. E' quasi l'una: largo al camioncino del signor Iacomoni, che ha un lasciapassare "prezioso" per entrare al conclave: la sua porchetta, preparata secondo tradizione. La specialità di Monte San Savino non poteva mancare nel menu del pranzo. Tipicamente toscane anche le altre portate: antipasti toscani, zuppa di ceci, rollè di carne bianca e vino. Il tutto preparato accanto ai camini accesi, per vincere il freddo. A pranzo, Prodi ha mangiato accanto all'ex ministro Lombardi, D'Alema con Veltroni e Salvi. Indiscrezioni di chi "c'era", per tutto il giorno giornalisti, fotografi e operatori hanno solo potuto immaginare cosa accadeva dentro la sala del Frantoio.

 

Anna Maria Verdinelli


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