
La
rassegna della stampa - "Corriere di Arezzo"
CORRIERE
DI AREZZO - DOMENICA 9 marzo 97
I giorni de l' Ulivo
GARGONZA, PORTE APERTE SOLO ALL'ULIVO
AL VIA I LAVORI, DOPO L'ARRIVO DI PRODI, VELTRONI E D'ALEMA
Si guardavano
attorno stupiti, e rimanevano a bocca aperta i partecipanti
al rally di auto d'epoca che ieri mattina presto passava per
il centro di Monte San Savino. Dalla vecchia Topolino, dalla
spider anni '50, osservavano lo spiegamento di forze a presidio
del paese. C'era di tutto: vigili urbani, carabinieri, auto
della polizia che sfrecciavano velocissime, anche una camionetta
del Corpo Forestale. Con l'immancabile elicottero che osserva
dall'alto. Che succede? C'è che il "gotha" dell'Ulivo
si è ritirato a pensare nel borgo medievale di Gargonza, a pochi
chilometri dal centro abitato. Basta guardare bene, ci sono
anche i manifesti: l'8 e il 9 marzo, il movimento guidato da
Romano Prodi cerca le proprie "ragioni". Avvicinandosi
al castello, anche il paesaggio sembra tirato a lucido: appena
rifatte le strisce bianche sull'asfalto liscio, appena tagliata
l'erba ai bordi della strada. Poi, superati i controlli di un
ulteriore cordone di sicurezza, sotto le mura che circondano
il "pensatoio", addio tranquillità della campagna
toscana. Comincia l'assedio: politici e intellettuali dentro
a parlare e riflettere; giornalisti, fotografi, operatori e
uomini delle forze dell'ordine ad aspettare. Fuori dell'ingresso
al borgo, ad accogliere gli ospiti ci sono anche il Questore
di Arezzo, Giovanni Cecere Palazzo ed il Prefetto Mario Morcone.
E, in completo blu, c'è Marco Meacci, sindaco di Monte San Savino,
paese che da qualche giorno è diventato improvvisamente famoso,
e che dell'evento avrà anche tanta bella pubblicità. Gli ospiti,
però, si fanno attendere. Arrivano il sindaco e il vicesindaco
di Arezzo, Paolo Ricci e Paolo Nicchi, ed entrano subito nel
borgo. Anche per ripararsi dal freddo, intenso sotto l'ombra
delle mura. Cominciano a farsi vivi i protagonisti della due
giorni. Gli intellettuali, pare, sono già da ieri sera a Gargonza.
Per sapere quali politici arriveranno e quali invece daranno
forfait, non c'è che da aspettare. Arriva D'Alema, subito circondato
dalla folla di giornalisti, ognuno con la domanda pronta. Stessa
folla per Walter Veltroni, più disponibile a rispondere, pronto
a ribadire che l'Ulivo non è in crisi, che oggi è più forte
del 21 aprile, e che non è solo una semplice coalizione, ma
una "identità di culture e di storie". Alle 10 e mezzo,
finalmente, arriva il presidente del Consiglio, Romano Prodi,
assieme alla moglie Flavia. Giungono in auto fino a pochissimi
metri dall'ingresso, ressa e fuoco di fila di domande. Tanti
flash e microfoni anche per Rosy Bindi, in pantaloni grigi e
golf verde acqua. Il numero di telecamere, microfoni e block
notes pronti a circondare un "nuovo arrivato" è un
indicatore non da poco. Infatti, se per qualcuno è subito ressa
e spintoni, altri riescono ad entrare non proprio indisturbati,
ma quasi. Insomma, un Hit parade del politico e dell'intellettuale.
E dei sacerdoti, visto che la sua piccola folla l'ha raccolta
anche Don Mazzi, giunto in gran ritardo (all'ora di pranzo)
e circondato dai giornalisti "sopravvissuti" alle
folate di vento gelido. Gli hanno chiesto cosa pensa il Papa
della sua presenza al summit. "Credo che abbia di meglio
da fare che preoccuparsi per me" ha risposto Don Mazzi.
Tra Vip o "ex" nonostante le assenze (annunciate o
meno) i nomi non mancano, dall'economista Luigi Spaventa a Cesare
Salvi, da Bassanini a Pietro Scoppola, da Mauro Paissan a Galasso
e Carlo Rognoni. Quello che casomai è mancato, sono state le
risposte dei politici: ma a Gargonza, di politica governativa,
di "manovre" o di alleanze elettorali in vista delle
amministrative, non se ne parla proprio. Perlomeno al di fuori
delle mura. Dentro non si sa, per i giornalisti il "conclave"
è "off limits". Verso l'ora di pranzo, il gruppo fuori
della porta si disperde. Franco Marini (tanto indeciso durante
la settimana) dovrebbe arrivare nel pomeriggio. Inutile attenderlo
ancora. E' quasi l'una: largo al camioncino del signor Iacomoni,
che ha un lasciapassare "prezioso" per entrare al
conclave: la sua porchetta, preparata secondo tradizione. La
specialità di Monte San Savino non poteva mancare nel menu del
pranzo. Tipicamente toscane anche le altre portate: antipasti
toscani, zuppa di ceci, rollè di carne bianca e vino. Il tutto
preparato accanto ai camini accesi, per vincere il freddo. A
pranzo, Prodi ha mangiato accanto all'ex ministro Lombardi,
D'Alema con Veltroni e Salvi. Indiscrezioni di chi "c'era",
per tutto il giorno giornalisti, fotografi e operatori hanno
solo potuto immaginare cosa accadeva dentro la sala del Frantoio.
Anna
Maria Verdinelli
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