ROMA - Oltre tre italiani su quattro sono favorevoli all'euro
ed uno su quattro e' un vero e proprio 'eurofan'. La rilevazione
e' stata condotta dall'Abacus nel corso del consueto sondaggio
condotto per conto del ministero del Tesoro. Rispetto ai precedenti
risultati crescono gli italiani ''molto favorevoli'' alla moneta
unica, mentre scendono quelli che si dichiarano ''abbastanza
favorevoli''. Tra le tre categorie prese a campione dall'Abacus
(popolazione italiana nel suo complesso, artigiani e commercianti,
dipendenti pubblici), il consenso maggiore va trovato tra i
'travet', che sono anche quelli che aspettano con piu' fiducia
l'arrivo dell'euro (70%). Oltre il 60% degli italiani ritiene
inoltre che il Governo italiano riuscira' a mantenere nel tempo
i requisiti richiesti per restare nel 'club euro' (il 14% afferma
di essere ''certamente'' sicuro di questo). Soltanto un 11%
degli intervistati e' scettico e convinto che ''certamente''
gli impegni assunti non saranno portati a termine.
Rispetto alle rilevazioni Abacus dei mesi scorsi, restano
stabili le considerazioni sulle conseguenze dell'euro. I commercianti
e gli artigiani restano i piu' fiduciosi nella forza dell'euro,
ma hanno maggior timore del peso della Germania nell'Unione
monetaria, mentre i dipendenti pubblici temono di piu' i tagli
su pensioni e sanita'. Il 72% degli italiani si aspetta ulteriori
sacrifici.
Oltre il 60% del campione Abacus e' inoltre convinto che l'euro
consentira' all'economia italiana di essere piu' dinamica, mentre
sull'eventualita' di problemi provocati dall'euro sulla vita
quotidiana gli italiani si dividono quasi esattamente a meta'.
La stessa divisione accompagna piu' o meno le considerazioni
sulle migliori prospettive occupazionali e sulla maggiore forza
della moneta unica rispetto alle altre divise.
Nessun allarme degli italiani per la perdita dell'identita'
nazionale, avvertita come un pericolo da poco piu' di un quarto
dei connazionali (27% complessivamente quelli che la ritengono
molto o abbastanza probabile contro il 37% di quelli che la
giudicano per nulla probabile). Ormai quasi tutti sanno come
si chiama la nuova moneta unica (solo un terzo degli italiani
ancora lo ignora), ma permane, secondo le rilevazioni, un bisogno
informativo soprattutto sulle modalita' del passaggio alla moneta
unica. All'interno dei dipendenti della pubblica amministrazione,
infine, sono piu' numerosi coloro che reputano l'avvento dell'euro
ininfluente sulla crescita professionale e sulla modernizzazione
della funzione pubblica; anche se gli impiegati pubblici ritengono
che l'euro puo' rappresentare una nuova opportunita' (69%) affidando
loro un ruolo molto o abbastanza importante nell'informare i
cittadini (70%)..