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                          Il Governo de L'Ulivo: le Finanziarie 
                        
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                FINANZIARIA: 
                  PENSIONATI ESTERO,   
                  
                  ADDIO INTEGRAZIONE AL MINIMO  
                  
                    
                  ROMA - Brutte notizie per le decine di migliaia di pensionati 
                  integrati al minimo che vivono all'estero: una norma della bozza 
                  del ddl Collegato alla Finanziaria, infatti, prevede che dal 
                  primo gennaio '99 l'integrazione al trattamento minimo non spettera' 
                  piu' ai beneficiari che risiedono o hanno abituale dimora fuori 
                  dall'Italia.  
                     In particolare, le pensioni di italiani all'estero 
                  che al primo gennaio '99 risulteranno integrate al  minimo 
                  non subiranno piu' aumenti, di modo che l'importo dell'attuale 
                  integrazione sara' gradualmente assorbito dalla rivalutazione 
                  della pensione di base.  
                     ''Una norma che non mi convince affatto - spiega 
                  il segretario generale della Uil Pensionati, Silvano Miniati 
                  - perche' un conto e' il pensionato al minimo che vive in Francia 
                  o in Germania e che sicuramente usufruisce dei sussidi locali, 
                  un conto e' il pensionato in Sudamerica o in Australia a cui 
                  viene tolto probabilmente l'unico aiuto che ha''.  
                     Attualmente l'integrazione al minimo riguarda gli 
                  ultrasessantacinquenni che hanno una pensione (maturata con 
                  i contributi versati) che non raggiunge le 697.000 lire al mese.  
                  
                  
                
                
                  FINANZIARIA: 40.000 MLD INCENTIVI E   
                  
                  INFRASTRUTTURE IN 3 ANNI  
                  
                      ROMA - Sono circa 40.000 i miliardi previsti 
                  per gli incentivi e le spese per le infrastrutture nel triennio, 
                  a partire con la Finanziaria approvata oggi. Di questi, buona 
                  parte (attorno ai 12.000) sarebbero destinati alle aree depresse.  
                  
                     I tecnici stanno ancora lavorando per ripartire 
                  le somme, che potranno quindi subire lievi variazioni, anche 
                  se le 'voci' sembrano destinate a rimenere le stesse. Cosi', 
                  circa 2.300 miliardi potrebbero costituire la cifra degli incentivi 
                  all' industria e al commercio, poco meno di 500 miliardi sarebbero 
                  destinati all'edilizia, e altri 2.000 ai lavori pubblici.  
                  
                     Le spese previste per la protezione civile dovrebbero 
                  ammontare a 1.400 miliardi, 1.200 miliardi sarebbero destinati 
                  alla difesa del suolo e 1.700 per far fronte alle conseguenze 
                  dei calamita' naturali.  
                    Ma il 'pacchetto' di spese e dovrebbe assegnare anche 
                  quasi 6.000 milairdi alla voce trasporti, e 2.400 all'edilizia 
                  sanitaria, compeltando cosi' la somma globale.  
                  
                
                
                  FINANZIARIA: SUD; GIA' ALL'OPERA PROGETTI   
                  
                  PER 14.000 MLD  
                    
                  ROMA - La politica di sviluppo del Mezzogiorno non e' fatta 
                  solo di nuovi incentivi e sgravi fiscali ma ha gia' nel suo 
                  carnet una decina di progetti avviati per oltre 14.000 miliardi 
                  di lire: a tanto ammontano infatti le risorse che si stanno 
                  movimentando da piani che il ministero del Tesoro ha messo in 
                  piedi per la tutela del territorio, per le risorse idriche, 
                  per i progetti culturali o per progetti d'amplissimo respiro 
                  come  
                  l'attuazione del decreto sblocca- cantieri, da solo in grado 
                  di attivare 1.726 miliardi, o i lavori d'ampliamento della Salerno- 
                  Reggio Calabria, un complesso di spesa di 6.000 miliardi.  
                  
                    Un quadro su quanto gia' esiste nelle zone piu' depresse 
                  del paese e' contenuto nel Rapporto sul Mezzogiorno inserito 
                  nella Finanziaria che di fatto ha preso il posto della annunciata 
                  nota aggiuntiva non piu' compresa dalla manovra economica: a 
                  leggere le 50 pagine del documento si scoprono una miriade di 
                  microinterventi nel Sud oltre a quelli gia' esistenti come i 
                  contratti d'area (60 ad oggi per 341 miliardi di investimenti), 
                  i contratti di programma (nel '98 contributi per 107 miliardi 
                  di lire) o la legge sugli incentivi, la 488, nel '96-'98 15.199  
                  
                  miliardi di agevolazioni con l'obiettivo di creare nei prossimi 
                  cinque anni la creazione di 185.000 posti di lavoro in piu' 
                  (117.000 al Sud).  
                    
                     Ecco la lista dei progetti avviati nel Mezzogiorno 
                  e le risorse che sono gia' in grado di movimentare:  
                    
                
 
                  
                     
                      |  
                        
                            
                          PROGETTO   
                        
                       | 
                       
                        
                           RISORSE 
                           
                        
                       | 
                    
                     
                      | - Protezione 
                        civile  | 
                       
                        
                           300 
                          mld  
                        
                       | 
                    
                     
                      - Parchi 
                        Nazionali (Cilento-Vesuvio,   
                          Gargano, Pollino e Aspromonte) | 
                       
                        
                           19 mld 
                           
                        
                       | 
                    
                     
                      | - Opere 
                        idriche | 
                       
                        
                           2.537 
                          mld  
                        
                       | 
                    
                     
                      | - Sviluppo 
                        Val d'Agri | 
                       
                        
                           3.200 
                          mld  
                        
                       | 
                    
                     
                      | - Progetti 
                        Sicurezza Sud | 
                       
                        
                           200 
                          mld  
                        
                       | 
                    
                     
                      | - Programma 
                        Urban Salerno  | 
                       
                        
                           40 mld 
                           
                        
                       | 
                    
                     
                      | - Progetto 
                        Salerno-Reggio Calabria | 
                       
                        
                           6.000 
                          mld  
                        
                       | 
                    
                     
                      | - Attuazione 
                        decreto sblocca-cantieri | 
                       
                        
                           1.726 
                          mld  
                        
                       | 
                    
                     
                      | - Fondo 
                        rotativo progettualita'  | 
                       
                        
                           500 
                          mld  
                        
                       | 
                    
                     
                      | - TOTALE  | 
                       
                        
                           14.122 
                          MILIARDI  
                        
                       | 
                    
                  
                  
                      Questo, invece, lo stato d'attuazione, al 
                  31 marzo, dei fondi comunitari nelle regioni dell'obiettivo 
                  1:  
                     
                  
                     
                      | PROGRAMMI 
                        REGIONALI  | 
                      DISPONIBILITA'  | 
                      SPESE | 
                    
                     
                      | - Abruzzo | 
                      1.077 
                        mld | 
                      875 mld | 
                    
                     
                      | - Basilicata | 
                      2.191 
                        mld | 
                      1.972 
                        mld | 
                    
                     
                      | - Calabria | 
                       3.825 
                        mld | 
                      2.688 
                        mld | 
                    
                     
                      | - Campania | 
                      6.045 
                        mld | 
                      3.276 
                        mld | 
                    
                     
                      | - Molise  | 
                      1.046 
                        mld | 
                      1.041 
                        mld | 
                    
                     
                      | - Puglia | 
                      5.196 
                        mld | 
                      2.770 
                        mld | 
                    
                     
                      | - Sardegna | 
                      3.528 
                        mld | 
                      2.370 
                        mld | 
                    
                     
                      | - Sicilia | 
                      5.083 
                        mld | 
                      2.935 
                        mld | 
                    
                     
                      | - Assistenza 
                        tecnica Ue | 
                      2.204 
                        mld | 
                      2.208 
                        mld | 
                    
                     
                      | - TOTALE | 
                      27.995 
                        mld | 
                      17.930 
                        mld | 
                    
                  
                 
                
                
                  FINANZIARIA: ECCO LE MISURE PER L'OCCUPAZIONE  
                  
                    
                  ROMA - Una delega per il riordino degli incentivi all'occupazione 
                  e una per riformare gli ammortizzatori sociali; l'azzeramento 
                  dei contributi per i neoassunti nel Mezzogiorno e un provvedimento 
                  per l'emersione del lavoro nero; la riforma della formazione 
                  professionale. Sono queste le principali misure a favore dell'occupazione 
                  nel Mezzogiorno che saranno contenute nel ddl collegato alla 
                  Finanziaria. Ad illustrarle ai sindacati sono stati i tecnici 
                  del ministero del Lavoro alla vigilia dell'incontro che il governo 
                  avra' a Palazzo Chigi (domani pomeriggio) con i segretari generali 
                  di Cgil, Cisl e Uil. I collaboratori del ministro Treu, hanno 
                  spiegato i sindacati al termine dell' incontro, hanno fatto 
                  ''un elenco dei titoli da discutere al tavolo generale sull'occupazione, 
                  indicando l'agenda delle misure che andranno nella manovra economica''.  
                  
                   Ecco le principali:  
                
   
                  SGRAVI CONTRIBUTIVI - l'azzeramento 
                  dei contributi riguardera' i neoassunti nel Mezzogiorno e durera' 
                  per tre- quattro anni. E' previsto anche un abbattimento dei 
                  cosiddetti oneri 'impropri', come i contributi ex Gescal ed 
                  Enaoli (prevista una riduzione del costo del lavoro dello 0,6- 
                  0,7%. Un'altra misura (anche se questa non dipende dal ministero 
                  del Lavoro) dovrebbe essere un credito di imposta per le piccole 
                  e medie imprese delle aree svantaggiate in base al numero dei 
                  lavoratori.  
                
   
                  LAVORO NERO - il provvedimento 
                  dovrebbe prevedere la messa in regola delle aziende ''sommerse'' 
                  tramite il versamento del 25% del salario minimo contributivo 
                  in 40 rate.  
                
   
                  AMMORTIZZATORI SOCIALI - 
                  la riforma della cassa integrazione, delle indennita' di disoccupazione 
                  e mobilita' e degli altri  
                  ammortizzatori sociali sara' oggetto di una delega al governo 
                  contenuta nel collegato.  
                
   
                  RIORDINO INCENTIVI - tutti 
                  gli incentivi contributivi e fiscali a favore dell'occupazione 
                  nel Mezzogiorno verranno  
                  riordinati privilegiando quelli che finora hanno funzionato 
                  meglio.  
                
   
                  FORMAZIONE PROFESSIONALE 
                  - nella finanziaria verra' affrontata la questione della riforma 
                  della formazione  
                  professionale (apprendistato, formazione continua, ecc.) con 
                  l'indicazione delle risorse aggiuntive messe a disposizione 
                  dal governo.  
                
   
                  LSU - nel collegato potrebbero 
                  essere inserite alcune modifiche riguardanti gli strumenti legislativi 
                  in materia di lavori socialmente utili.  
                  
                
                
                  FINANZIARIA:FAMIGLIE,IN 2 ANNI 780.000 
                  LIRE   
                  DI TASSE IN MENO  
                    
                  ROMA - Un ''assegno'' medio di 780 mila lire potrebbe ''rientrare'', 
                  nei prossimi due anni, nelle tasche delle famiglie italiane 
                  con le misure della Finanziaria '99. Il tutto, ovviamente, se 
                  la manovra superera' gli ostacoli politici e se il recupero 
                  dell' evasione fiscale riuscira' a mantenersi anche l'anno prossimo 
                  allo stesso livello degli ultimi due anni.  
                     E' quanto risulta da una prima stima degli effetti 
                  dell' alleggerimento fiscale previsto dalla manovra per l'anno 
                  prossimo. La stima non tiene pero' conto degli aggravi (come 
                  ad esempio il rincaro entro il 2005 di 137 lire al litro per 
                  la benzina verde), non ancora quantificabili.  
                      Il ''risparmio'' fiscale per i quasi venti 
                  milioni di famiglie italiane sara' di 220 mila lire nel '99, 
                  un importo al quale si dovrebbe aggiungere un' ulteriore diminuzione 
                  fiscale di 561 mila lire, sotto forma di minore Irpef, se sara' 
                  restituito anche il recupero di evasione (10.000 miliardi di 
                  lire, stando almeno al ''trend'' degli ultimi due anni).  
                  
                      In base ai dati contenuti nelle stime della 
                  finanziaria, gli italiani riceveranno alla fine dell' anno e 
                  nel '99 il 60% dell' Eurotassa (3.000 miliardi), godranno di 
                  maggiori detrazioni per le pensioni fino a 18 milioni (1.260 
                  miliardi) e non dovranno sborsare 171 miliardi di bolli per 
                  passaporti e patenti nautiche.  
                     Piu' ipotetico e' il calcolo per il 2000. Oltre 
                  ai 171 miliardi di minori bolli su passaporti e patenti nautiche, 
                  arriveranno infatti nella dichiarazione dei redditi gli effetti 
                  degli ''sconti'' risconosciuti per i contribuenti a basso reddito 
                  che hanno preso in affitto una ''prima casa'': una posta che 
                  vale 1.000 miliardi.  
                      A questo si aggiunge il recupero dell' evasione 
                  che sara' restituito sotto forma di maggiori detrazioni o di 
                  modifica delle aliquote Irpef. I documenti finanziari del governo 
                  non fanno previsioni sulla lotta all' evasione ma, nel comunicato 
                  del Consiglio dei Ministri, si ricorda che quest' anno l' autoliquidazione 
                  delle imposte ha dato a giugno-luglio un maggior gettito di 
                  circa 10.000 miliardi che possono essere collegati ad un recupero 
                  di imposte. Poiche' anche nel '97 il ministero delle Finanze 
                  ha recuperato un' analogo importo di tributi evasi, e' ipotizzabile 
                  che il risultato possa ripetersi anche nel 2000 quando, oltre 
                  alle altre misure per la lotta all' evasione e alla uso dei 
                  ''manuali'' sui controlli, entrera' nel modello ''Unico'' anche 
                  la dichiarazione previdenziale.  
                   Il ''risparmio fiscale'', comunque non riguardera' solo 
                  le famiglie ma anche le imprese: ci saranno 3.000 miliardi di 
                  sconti Irpeg grazie ad una maggiore estensione della Dual Income 
                  Tax, ma anche il minor peso (6.000 mld) dovuto all' Irap il 
                  cui gettito non copre gli incassi dei tributi soppressi.  
                  
                  
                
                
                  FINANZIARIA: CIAMPI, 'ATTENZIONE A 
                  FASCE DEBOLI,   
                  ECONOMIA VA  
                    
                  VIENNA - Una legge finanziaria di dimensioni  maggiori 
                  del previsto perche' ''attenta alle fasce deboli''; un  
                  quadro macroeconomico confortante nonostante la crescita economica 
                  inferiore alle previsioni, con segnali di ''inversione di tendenza'' 
                  significativi sul fronte dell' occupazione, soprattutto  
                  nel Mezzogiorno, una buona accelerazione degli investimenti 
                  e  risultati positivi nella lotta all'evasione fiscale.  
                  
                      E' il quadro della Finanziaria tracciato 
                  oggi a Vienna dal ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi, 
                  che nel corso della riunione con i colleghi  dell'Euro 
                  11 (allargata per l'occasione anche ai 4 paesi non  partecipanti 
                  all'euro) ha annunciato il varo della legge di  bilancio 
                  da parte del Governo.  
                      Ciampi ha spiegato il maggior impatto della 
                  manovra (14.700 miliardi invece dei 13.500 previsti) con ''l'intenzione 
                  del Presidente del Consiglio di dare particolare importanza 
                  agli interventi di carattere sociale a favore delle fasce deboli 
                  della  popolazione''. Nel complesso, la Finanziaria conterra' 
                  9.700  miliardi di riduzioni di spesa e 5.000 miliardi 
                  di miglioramento  delle entrate. Il ministro ha indicato 
                  i fattori che hanno  condotto ad un ribasso all'1,8 % delle 
                  stime di crescita per il  1998: i riflessi della crisi 
                  finanziaria internazionale ed un  andamento peggiore del 
                  previsto in Italia per ''motivi di  sfilacciamento'' extraeconomici''.  
                  
                     Sul fronte interno - ha detto Ciampi - il primo 
                  semestre del 1998 ha risentito della scarsa fiducia che si e' 
                  tradotta in minori consumi ed in un rallentamento degli investimenti.  
                  
                     ''Lo sfilacciamento - ha aggiunto - e' stato dovuto 
                  ai fatti cui tutti abbiamo assistito, all'esito non positivo 
                  della Bicamerale ed al clima politico generale''.  
                      Nella seconda parte del'anno si e' materializzato 
                  un recupero,  ma non sufficiente a centrare gli obiettivi 
                  di crescita che erano  stati fissati. Per Ciampi, comunque, 
                  ''non si puo' assolutamente  parlare di recessione''.  
                  
                      Ciampi ha insistito sullo sforzo del governo 
                  per affrontare con una nuova programmazione i problemi del Mezzogiorno, 
                  dal quale  ''vengono segnali positivi sul fronte dell'occupazione''.  
                  
                      In tema di tassi, infine, il ministro ha 
                  ripetuto che il differenziale sui saggi a breve, ormai sceso 
                  a 130 punti base, ''e' destinato a scomparire nel giro di 100 
                  giorni, con l'avvio dell'euro ed il passaggio ad un unico mercato 
                  monetario in Europa''.  
                  
                
                
                  FAZIO; PER ECONOMIA ITALIA SERVE STABILITA'  
                  
                    
                  FERRARA - ''Le prospettive di sviluppo della nostra economia, 
                  dello stesso sistema bancario, debbono necessariamente  
                  
                  poggiare su un quadro di stabilita'''.  
                     E' questo l'appello del Governatore della Banca 
                  d'Italia, Antonio Fazio, pronunciato questa mattina a Ferrara, 
                  davanti al  
                  Capo dello Stato, in occasione del 160/o anniversario della 
                  Cassa di Risparmio di Ferrara.  
                     ''Signor Presidente, ella ha sollecitato, per il 
                  bene dell' Italia, un impegno corale e solidale - ha aggiunto 
                  Fazio - di tutte le componenti della societa'. In un contesto 
                  internazionale fortemente perturbato, la politica monetaria, 
                  ha assicurato l' abbattimento dell'inflazione, ha l'obiettivo 
                  di conciliare la fissita' del cambio con condizioni in grado 
                  di favorire la ripresa della produzione e l' ordinato svolgimento 
                  dell' attivita' finanziaria, indispensabile per la difesa del 
                  risparmio, materia prima, preziosa, sulla quale si fonda la 
                  prosperita' della nazione'''.  
                     Dopo aver iniziato con un esame della situazione 
                  locale, il govenatore della Banca d'Italia ha focalizzato il 
                  suo intervento su temi di interesse nazionale: ''negli ultimi 
                  anni l'economia italiana ha compiuto progressi significativi 
                  nell'abbattimento dell'inflazione, nel riequilibrio della situazione 
                  patrimoniale con l'estero, nel ridimensionamento del disavanzo 
                  pubblico. Si manifestano tuttavia - ha aggiunto Fazio - segni 
                  di delocalizzazione all'estero della produzione; la disoccupazione 
                  e' un problema comune all'Europa continentale, ma nel nostro 
                  mezzogiorno assume dimensioni e connotazioni gravi''.  
                  
                     Secondo il Governatore, ''l'attivita' produttiva 
                  puo' espandersi piu' rapidamente, gli investimenti in ripresa 
                  dovranno accrescersi ulteriormente, fissando sul territorio 
                  nazionale una quota maggiore dell'elevata disponibilita' di 
                  risparmio. La possibilita' di cogliere pienamente i benefici 
                  della moneta unica - ha proseguito - dipendera' in misura essenziale 
                  dalla capacita' di rilanciare in Europa gli investimenti e la 
                  domanda di beni, di riformare i meccanismi allocativi delle 
                  risorse, di rimuovere i vincoli che rendono l'offerta di lavoro 
                  non sufficientemente flessibile, di accrescere l'efficienza 
                  del settore pubblico, che oggi assorbe ed eroga fondi in quantita' 
                  pari a circa la meta' dell'intera produzione di beni e servizi''.  
                  
                     Fondamentale, secondo Fazio, ''anche, in un mondo 
                  sempre piu' integrato, l'espansione di quell'investimento che 
                  il linguaggio degli economisti definisce accrescimento del capitale 
                  umano''. Per Fazio quindi, ''progresso economico e istruzione 
                  si rafforzano a vicenda'' e proprio in questo quadro ''le prospettive 
                  di sviluppo dell'economia italiana debbono necessariamente poggiare 
                  su un quadro di stabilita'''.  
                     Fazio ha dedicato un passaggio della propria relazione 
                  anche alle organizzazioni ''non profit''. Per Fazio ''l'ingente 
                  patrimonio'' a disposizione delle banche potrebbe renderle protagoniste 
                  proprio del settore non profit''. Inoltre il necessario ridimensionamento 
                  in termini relativi della spesa pubblica offrira' nuovi spazi 
                  di attivita' e maggiore visibilita' delle organizzazioni non 
                  profit.  
                     Se queste utilizzano le risorse secondo criteri 
                  di efficienza, la loro maggiore vicinanza ai destinatari dei 
                  servizi puo' assicurare un soddisfacimento piu' efficace di 
                  alcuni bisogni. Questo - ha aggiunto - rappresenta un elemento 
                  di vantaggio rispetto al settore pubblico nell'erogazione di 
                  alcune categorie di prestazioni.  
                  
                
                
                  FINANZIARIA: FOSSA PRUDENTE,   
                  
                  OCCHI SU TFR E AMMORTIZZATORI  
                  
                    
                  MILANO - Giudizio sospeso sulla Finanziaria, ma riflettori sempre 
                  puntati sulle deleghe per il Tfr (trattamento di fine rapporto) 
                  e gli ammortizzatori sociali, temi sui quali ''e' assolutamente 
                  necessario il coinvolgimento delle parti sociali''. In questi 
                  termini si e' espresso Giorgio Fossa, presidente della Confindustria, 
                  commentando il via libera del Consiglio dei ministri alla Finanziaria. 
                  ''Delle modifiche sappiamo poco - ha detto - e ancora una volta 
                  e' meglio essere prudenti. Daro' un giudizio definitivo dopo 
                  aver visto nero su bianco, dopo aver visto la Finanziaria approvata''. 
                  Ci sono tuttavia ''due punti fondamentali per la Confindustria''. 
                  Sono le deleghe ''di nostra competenza, come il Tfr e gli ammortizzatori 
                  sociali. Su entrambi - ha aggiunto - dovremo dire la nostra 
                  in maniera abbastanza vincolante''.  
                     Per dare un giudizio sulla Finanziaria occorre, 
                  poi, secondo Fossa, che ''la diminuzione della pressione contributiva 
                  e fiscale sul lavoro possa essere considerata come un primo 
                  passo che sara' allungato nei prossimi anni. Non possiamo accontentarci 
                  - ha concluso - di questo 0,82% di taglio sugli oneri impropri''.  
                  
                     Il presidente della Confindustria aspettera' i 
                  prossimi giorni per vedere ''se c' e' questo isolamento di una 
                  parte di Rifondazione che ancora una volta dimostra di non voler 
                  credere alla modernizzazione del Paese, oppure se si faranno 
                  pasticci utilizzando mediazioni al ribasso''. Fossa, infine, 
                  ritiene che in caso di crisi ''l' esercizio provvisorio sia 
                  pericoloso'', anche se ''oggi una crisi di governo non vuol 
                  dire necessariamente esercizio provvisorio, un rischio che si 
                  corre in caso di elezioni''.  
                  
                
                
                  FINANZIARIA: VIA LIBERA DA CGIL, CISL 
                  E UIL  
                    
                  ROMA - ''Nella finanziaria ci sono risposte positive a molte 
                  delle nostre sollecitazioni sul lavoro, il mezzogiorno, la scuola, 
                  la formazione e le politiche sociali per gli anziani e le famiglie 
                  piu' povere''. Cosi' il segretario generale della Cgil, Sergio 
                  Cofferati, ha sintetizzato il giudizio  
                  sostanzialmente positivo dei sindacati sulla Finanziaria.  
                  
                    I sindacati hanno ribadito la loro richiesta di raggiungere 
                  in tempi rapidi (entro ottobre) anche il Patto sociale per rilanciare 
                  la concertazione. In particolare il leader della Cisl, Sergio 
                  D'Antoni, che nei giorni scorsi era stato molto critico, ha 
                  detto oggi di ''valorizzare i passi avanti fatti con  
                  risposte concrete''. ''Anche se - ha aggiunto - se il tutto 
                  fosse stato fatto all'interno di un quadro rafforzato della  
                  
                  concertazione, oggi sarei meno preoccupato. Il mio giudizio 
                  - ha voluto comunque precisare D'Antoni - non e' ne' positivo 
                  ne' negativo, e' articolato. Tuttavia il merito di questi passi 
                  avanti e' certamente della pressione che abbiamo esercitato. 
                  ''.  
                     ''Indubitabilmente - ha detto il segretario generale 
                  della Uil, Pietro Larizza - nella Finanziaria che ci e' stata 
                  illustrata ci sono elementi di novita' positivi. Molte delle 
                  nostre richieste si trasformeranno in fatti concreti''. Larizza 
                  ha quindi elencato le misure particolarmente apprezzata da Cgil,  
                  
                  Cisl e Uil: l'impegno ad avviare entro il prossimo mese di gennaio 
                  37 patti territoriali finanziati attraverso 2.500 miliardi; 
                  l'aumento di 80 mila lire per le pensioni sociali; i mille miliardi 
                  per la riduzione dell'orario di lavoro; la decontribuzione per 
                  tre anni di tutte le assunzioni aggiuntive  
                  nel mezzogiorno; la riduzione dello 0,82% del costo del lavoro 
                  attraverso l'abolizione di alcuni oneri impropri; il varo dell'Agenzia 
                  per il sud (leggera e con un compito di coordinamento); il rifinanziamento 
                  della legge 488 a favore delle imprese; nessun intervento ''punitivo'' 
                  sulle prestazioni sociali.  
                    Il limite, per Cgil, Cisl e Uil, ma soprattutto per la 
                  Cisl, e' il rinvio del Patto sulle nuove regole della concertazione 
                  anche se il governo si e' impegnato a presentare ''in tempi 
                  rapidissimi'' una sua proposta. ''E' un elemento negativo - 
                  ha detto D'Antoni - il fatto che contestualmente non ci sia 
                  il rafforzamento della concertazione. Cio' mi preoccupa soprattutto 
                  perche' siamo in una fase di squilibri politici''.  
                  
                
                
                  FINANZIARIA: CATEGORIE DIVISE TRA FAVOREVOLI 
                  E   
                  PREOCCUPATE  
                    
                  ROMA - ''Si'', ''no'', ''ni'': le organizzazioni di categoria 
                  si dividono sulla Finanziaria varata dal Governo, e ribadiscono 
                  preoccupazioni e richieste.  
                     Secondo il presidente della Confesercenti, Marco 
                  Venturi, si tratta di una ''finanziaria positiva per l'assenza 
                  di prelievi e tagli dolorosi, con significativi interventi sul 
                  lavoro. Non sara' una svolta - sottolinea in una dichiarazione 
                  - ma sicuramente la finanziaria '99 rappresenta una novita' 
                  rispetto a quelle passate. Il rischio ora e' quello che si apra 
                  una crisi senza soluzioni e che i sacrifici finora fatti vengano 
                  vanificati. Abbiamo gia' pagato abbastanza - conclude Venturi 
                  - e non vogliamo ricominciare con le finanziarie di 100 mila 
                  miliardi e con le manovre bis''.  
                     ''Nell'impostazione generale della finanziaria 
                  - afferma il presidente della Confartigianato, Ivano Spalanzani 
                  - registriamo un'inversione di tendenza, rispetto agli anni 
                  passati, verso misure di sostegno allo sviluppo ed all'occupazione. 
                  Ma sul futuro pesa un'incognita: quanto realmente si intende 
                  scommettere sul lavoro indipendente e sulle iniziative d'impresa 
                  che ormai rappresentano oltre il 50% della nuova occupazione?''.    
                  Spalanzani auspica ''un'attenzione piu' mirata e decisa alle 
                  esigenze delle piccole imprese. Il sostegno al credito ad esempio 
                  - sottolinea - e' un capitolo sul quale sollecitiamo l'impegno 
                  del Governo e del Parlamento''.  
                     La Confagricoltura definisce la finanziaria ''poco 
                  coraggiosa'' e ''scarsa di novita''' per il settore agricolo. 
                  Secondo il presidente Augusto Bocchini ''si conferma una visione 
                  incentrata sulle tradizionali voci di spesa, peraltro ridimensionate 
                  in termini reali, mentre non emerge l'attesa  
                  svolta della politica del lavoro''.  
                     L'Associazione dei piccoli proprietari di case 
                  (Appc) chiede al Governo, in una nota, che ''si impegni da subito 
                  a limitare il federalismo fiscale. imponendo alle amministrazioni 
                  comunali scelte di bilancio oculate, eliminando la discrezionalita' 
                  sull'Ici che vede l'imposta applicata sempre sui valori massimi''.  
                  
                     Dalla Federazione autotrasportatori italiani (Fai) 
                  arriva invece un ''no'' all'aumento del gasolio. ''Non accetteremo 
                  passivamente l'eventuale aumento - sottolinea la Fai in una 
                  nota - che graverebbe in modo spropositato sui bilanci delle 
                  imprese di autotrasporto gia' in grave difficolta' a causa delle 
                  mancate risposte da parte del Governo sulla politica di contenimento 
                  dei costi. L'incremento del prezzo del gasolio - penalizzerebbe 
                  ancor di piu' le imprese nazionali, che gia' sopportano un costo 
                  elevato rispetto alla media europea, mettendole definitivamente 
                  fuori gioco''.  
                     Per il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, 
                  ''la strada resta in salita''.  
                  
                
                
                  FINANZIARIA: ''SODDISFATTO'' IL TERZO 
                  SETTORE  
                    
                  ROMA - Una manovra giusta e soddisfacente perche' ''conferma 
                  un serio impegno nella lotta alla poverta' e all'esclusione 
                  sociale e per nuove politiche per il lavoro'': il Forum permanente 
                  del Terzo Settore giudica cosi' la finanziaria '99 varata oggi 
                  dal governo.  
                    Motivo di soddisfazione, viene precisato in una nota, 
                  sono soprattutto ''l'estensione anche all'impresa sociale delle  
                  
                  agevolazioni previste per le piccole e medie imprese, la copertura 
                  finanziaria di importanti leggi di riforma come la legge quadro 
                  sull'associazionismo di promozione sociale e la legge di riordino 
                  dell'assistenza, nonche' la previsione del fondo di dotazione 
                  per costituire l'Authority per il terzo settore e l'elevazione 
                  a 2.700 miliardi del fondo sociale''.  
                    ''Adesso lavoreremo con i parlamentari per eventuali 
                  ulteriori miglioramenti - ha dichiarato Nuccio Iovene, segretario 
                  generale del Forum - per esempio per avviare anche in forma 
                  sperimentale la deducibilita' fiscale delle spese sostenute 
                  per l'assistenza ai minori, anziani o soggetti svantaggiati. 
                  I contenuti del Patto di solidarieta' sottoscritto a Padova 
                  nell'aprile scorso dal governo e dal Forum del Terzo Settore 
                  trovano oggi una prima importante conferma nelle scelte impegnative 
                  di questa finanziaria. Buttare a mare queste conquiste sarebbe 
                  disastroso ed irresponsabile''.
                 
PER TUTTO L'ULIVO