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 L'inserimento dei nuovi soggetti europei nel mondo finanziario 5 maggio 1998   
                 
                  Banca centrale europea, euro, Unione monetaria: nuovi soggetti 
                  destinati ad occupare la scena, ma, come tutte le matricole, 
                  ancora alle prese con problemi di inserimento nella comunita' 
                  internazionale. La nascita della Bce, che assume dalle singole 
                  banche centrali pieni poteri in materia di politica monetaria, 
                  sta gia' creando, a livello di rappresentativita', non pochi 
                  problemi alle istituzioni internazionali gia' esistenti, come 
                  il Fondo monetario internazionale o la Banca mondiale. Lo statuto 
                  del Fmi, organismo che avra' necessita' di consultazioni frequenti 
                  con la Bce, prevede, ad esempio, che solo i singoli paesi possano 
                  essere suoi membri e l'area geografica dell'Euro quindi non 
                  sara' in grado di nominare un governatore o un direttore esecutivo 
                  in rappresentanza dell'Unione monetaria. In linea teorica questo 
                  ostacolo potrebbe essere superato se uno degli Undici consentisse 
                  al rappresentante dell'Unione di ricoprire ''formalmente'', 
                  rinunciandovi, il suo posto nel consiglio di amministrazione 
                  del Fmi, ma questa soluzione creerebbe nuovi problemi. Il rappresentante 
                  della Bce sarebbe tenuto, secondo lo statuto della Banca, a 
                  rispondere solo alla sua istituzione e non ai singoli paesi, 
                  mentre, contemporaneamente, nell'ambito del Fmi, ogni direttore 
                  esecutivo (e quindi anche quello della Bce sotto mentite spoglie) 
                  e' tenuto a rappresentare le direttive provenienti dal paese 
                  di provenienza.  Problemi di diversa natura, ma di piu' facile soluzione anche 
                  per l'euro che costringera' il Fmi a tarare nuovamente il ''diritto 
                  speciale di prelievo'' (dsp), la divisa convenzionale utilizzata 
                  dal Fondo. Fin dal 1980 il ''paniere'' del dsp comprende le 
                  monete dei cinque membri del Fmi con il maggior livello di esportazioni 
                  di beni e servizi, ma la scomparsa di due di queste, il marco 
                  tedesco ed il franco francese (le altre sono il dollaro, lo 
                  yen e la sterlina), imporra' un nuovo bilanciamento.  La partenza a Undici costringe inoltre ad una sorta di duplicazione 
                  del consiglio dei ministri delle finanze. L'Ecofin nella versione 
                  ristretta ''a Undici'' si riunira'per la prima volta il prossimo 
                  4 giugno a Lussemburgo, ma contemporaneamente continuera', come 
                  di tradizione, il calendario delle riunioni ''a Quindici''con 
                  la presenza di Gran Bretagna, Danimarca, Svezia e Grecia, membri 
                  Ue, ma non Ume. La prima riunione dell'Ecofin dell'area euro, 
                  proprio per effetto di questa asimmetria, sara' presieduto dall'Austria, 
                  prossimo presidente di turno dell'Ue e non dalla Gran Bretagna, 
                  attuale presidente di turno dell'Ue, ma non aderente all'Unione 
                  monetaria. Un fenomeno destinato a ripetersi.  Problemi di rappresentativita' anche nel ''G7'' finanziario, 
                  dove la posizione dell'Ume sara' affidata alle parole dei ministri 
                  delle finanze e dei governatori di Germania, Francia e Italia, 
                  che avranno il compito, in qualita' di appartenenti ad entrambe 
                  le istituzioni, di svolgere un ruolo di raccordo. Ruolo peraltro 
                  gia' in parte sperimentato a meta' aprile, a Washington, quando, 
                  nel corso della riunione del G7, la relazione sullo stato di 
                  avanzamento dell'Unione monetaria e' stata affidata al ministro 
                  del tesoro Carlo Azeglio Ciampi e al presidente della Bundesbank 
                  Hans Tietmeyer.  Problemi minori per il ''G10''. L'organismo che mensilmente 
                  si riunisce a Basilea, nella sede della Banca per i regolamenti 
                  internazionali e al quale partecipano i governatori delle banche 
                  centrali di Usa, Giappone, Germania, Italia, Francia, Gran Bretagna, 
                  Canada, Belgio, Olanda, Svezia e Svizzera. Alle riunioni di 
                  approfondimento sulla situazione congiunturale e sui principali 
                  elementi che incidono sul funzionamento dei mercati non saranno 
                  pochi i paesi dell'Euro esclusi, ma cosi' come avviene attualmente 
                  per il presidente dell'Ime, spesso presente a Basilea in queste 
                  occasioni, sara' probabilmente possibile, in futuro una diretta 
                  presenza del presidente della Bce.. 
 
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