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                          Governo de L'Ulivo: L'INGRESSO IN EUROPA 
                        
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                Tesoro: 
                  previsionale '98; deficit 2,6%, PIL +2,5%
                   
                ROMA - L'indebitamento 
                  netto delle pubbliche amministrazioni si attestera' a fine anno 
                  al 2,6%, il Pil crescera' del 2,5% (mezzo punto in piu' del 
                  previsto), l'inflazione su base annua si fermera' all'1,8%, 
                  mentre il tasso di disoccupazione si ridurra' di pochi decimi 
                  rispetto al '97 scendendo sotto il 12%.
                  Sono questi i principali dati contenuti nel documento di aggiornamento 
                  alla relazione previsionale e programmatica per il 1998, presentato 
                  a meta' marzo dal ministero del Tesoro.
                  Il risultato positivo di bilancio registrato a fine 1997 e le 
                  migliori prospettive di crescita per l'anno in corso determineranno 
                  - secondo le stime del Tesoro - ''un ulteriore recupero rispetto 
                  agli obiettivi fissati nel documento di programmazione''. Il 
                  deficit scendera' ancora (dal 2,7% di fine '97 si passera' infatti 
                  al 2,6%) e l'avanzo primario si portera' al 5,5%.
                  L'approvazione della finanziaria e dei provvedimenti collegati 
                  determina un contenimento dell'indebitamento primario pari all'1,2%, 
                  ripartito in misura analoga fra incrementi di entrata e tagli 
                  alle spese. Le uscite si ridurranno complessivamente nel '98 
                  - secondo il documento - di 12.880 miliardi (risparmi per 4.500 
                  miliardi sono attesi dal settore previdenziale e 800 dalla sanita') 
                  mentre sul fronte delle entrate la manovra garantira' un impatto 
                  sull'indebitamento primario pari a circa 12.100 miliardi (5.725 
                  miliardi derivano dalla rimodulazione delle aliquote Iva). Sui 
                  conti pubblici, inoltre, incidera' anche l'intervento di ricognizione 
                  sui residui passivi avviato dal Tesoro: il complesso dei residui 
                  passivi e' stato rideterminato in 170.472 miliardi, con un ridimensionamento 
                  di circa 9.000 miliardi rispetto a quelli previsti nella legge 
                  di bilancio. A fronte di questi residui, si collocano residui 
                  attivi pari a 163.096 miliardi.
                  Oltre all'azione di consolidamento, i conti pubblici beneficeranno, 
                  secondo le previsioni dei tecnici del Tesoro, di un quadro congiunturale 
                  piu' favorevole e della curva flettente dei tassi.
                  L'industria in senso stretto raggiungera' ritmi produttivi pari 
                  al al 3,5%, mentre l'edilizia, superata la fase recessiva del 
                  1997, grazie anche agli incentivi governativi registrera' una 
                  crescita del 2,6%. Lo sviluppo dovrebbe essere guidato dalle 
                  componenti interne della domanda: l'apporto degli investimenti 
                  avra' un ruolo rilevante, mentre si ridurra' lievemente quello 
                  dei consumi delle famiglie (dal 2,3 del 1997 al 2,1%). Per quanto 
                  riguarda gli investimenti ''il comparto delle costruzioni, favorito 
                  dal rilancio delle opere pubbliche e dagli incentivi fiscali 
                  per la ristrutturazione edilizia, dovrebbe registrare una significativa 
                  ripresa''. Un'espansione ''robusta'' (+7,5%) viene prevista 
                  per i macchinari.
                  La ripresa stentera' pero' a farsi sentire in termini di occupazione: 
                  la domanda di lavoro mostrera' un'espansione pari allo 0,5%, 
                  concentrata nei servizi destinabili alla vendita e nelle costruzioni 
                  e il tasso di disoccupazione scendera' solo all'11,9%. Sotto 
                  controllo l'inflazione, mentre freneranno sia l'export, per 
                  la decelerazione del commercio mondiale, sia le importazioni. 
                  Il saldo delle partite correnti dovrebbe attestarsi al 3,5% 
                  del Pil.
                   
                 
PER TUTTO L'ULIVO