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Presidente CONSOB, europeista e appassionato di musica e di romanzi di avventura 6 maggio 1998
L'attuale presidente della CONSOB Tommaso Padoa-Schioppa e'
l'unico italiano a sedere nella ''stanza dei bottoni'' della
futura Unione monetaria europea, nella ''banca centrale delle
banche centrali''. Considerato come un pupillo di Carlo Azeglio Ciampi quando
entrambi erano in Banca d'Italia (il primo come Governatore,
il secondo come vicedirettore generale), Padoa-Schioppa, da
poco piu' di un anno alla guida della Commissione nazionale
per le societa' e la Borsa, e' un economista con una radicata
vocazione europeista, esperto conoscitore del funzionamento
dei mercati internazionali, con la passione della musica classica
e della letteratura d'avventura. Bellunese, 57 anni, sposato (la moglie Fiorella e' docente
universitaria e Presidente dell'Ispe) con tre figli, bocconiano
(laurea nel 1966) con ''master'' (nel 1970) al prestigioso Massachusetts
institute of technology (MIT), Padoa-Schioppa ha percorso l'intera
carriera in Banca d'Italia. Assunto nel 1968 nella sede di Milano della Banca centrale,
Padoa-Schioppa dal 1979 al 1983 lascia Roma per Bruxelles chiamato
a ricoprire la prestigiosa carica di Direttore generale per
gli affari economici e finanziari nella commissione delle comunita'
europee. Tornato a Via Nazionale, Padoa- Schioppa impiega sedici anni
per fare il suo ingresso nel Direttorio della Banca d'Italia:
nel giugno del 1984 viene nominato vice direttore generale,
con Carlo Azeglio Ciampi Governatore, Lamberto Dini direttore
generale e l'attuale Governatore Antonio Fazio, vicedirettore
generale. Il campo di azione di Padoa Schioppa, che da ''numero tre''
della Banca centrale svolge un ruolo di 'ministro degli esteri',
si concentra sui temi internazionali: co-segretario del Comitato
Delors per lo studio dell'unione economica e monetaria europea,
Presidente del comitato consultivo bancario della commissione
delle comunita', Presidente del gruppo di lavoro sui sistemi
di pagamento delle banche centrali della comunita' europea,
membro supplente del consiglio dell'Ime. Nel 1993, con Ciampi a Palazzo Chigi, Padoa-Schioppa perde
a favore di Fazio la corsa alla successione a Via Nazionale;
nel 1995, quando Dini diventa presidente del Consiglio dopo
le dimissioni di Silvio Berlusconi, la carica di direttore generale
di Banca d'Italia va invece al neo-vicedirettore generale Vincenzo
Desario..
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