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ma si aspettano altri sacrifici Sondaggio ABACUS per il Ministero del Tesoro 12 maggio 1998
ROMA - Oltre tre italiani su quattro sono favorevoli all'euro ed uno su quattro e' un vero e proprio 'eurofan'. La rilevazione e' stata condotta dall'Abacus nel corso del consueto sondaggio condotto per conto del ministero del Tesoro. Rispetto ai precedenti risultati crescono gli italiani ''molto favorevoli'' alla moneta unica, mentre scendono quelli che si dichiarano ''abbastanza favorevoli''. Tra le tre categorie prese a campione dall'Abacus (popolazione italiana nel suo complesso, artigiani e commercianti, dipendenti pubblici), il consenso maggiore va trovato tra i 'travet', che sono anche quelli che aspettano con piu' fiducia l'arrivo dell'euro (70%). Oltre il 60% degli italiani ritiene inoltre che il Governo italiano riuscira' a mantenere nel tempo i requisiti richiesti per restare nel 'club euro' (il 14% afferma di essere ''certamente'' sicuro di questo). Soltanto un 11% degli intervistati e' scettico e convinto che ''certamente'' gli impegni assunti non saranno portati a termine. Rispetto alle rilevazioni Abacus dei mesi scorsi, restano stabili le considerazioni sulle conseguenze dell'euro. I commercianti e gli artigiani restano i piu' fiduciosi nella forza dell'euro, ma hanno maggior timore del peso della Germania nell'Unione monetaria, mentre i dipendenti pubblici temono di piu' i tagli su pensioni e sanita'. Il 72% degli italiani si aspetta ulteriori sacrifici. Oltre il 60% del campione Abacus e' inoltre convinto che l'euro consentira' all'economia italiana di essere piu' dinamica, mentre sull'eventualita' di problemi provocati dall'euro sulla vita quotidiana gli italiani si dividono quasi esattamente a meta'. La stessa divisione accompagna piu' o meno le considerazioni sulle migliori prospettive occupazionali e sulla maggiore forza della moneta unica rispetto alle altre divise. Nessun allarme degli italiani per la perdita dell'identita' nazionale, avvertita come un pericolo da poco piu' di un quarto dei connazionali (27% complessivamente quelli che la ritengono molto o abbastanza probabile contro il 37% di quelli che la giudicano per nulla probabile). Ormai quasi tutti sanno come si chiama la nuova moneta unica (solo un terzo degli italiani ancora lo ignora), ma permane, secondo le rilevazioni, un bisogno informativo soprattutto sulle modalita' del passaggio alla moneta unica. All'interno dei dipendenti della pubblica amministrazione, infine, sono piu' numerosi coloro che reputano l'avvento dell'euro ininfluente sulla crescita professionale e sulla modernizzazione della funzione pubblica; anche se gli impiegati pubblici ritengono che l'euro puo' rappresentare una nuova opportunita' (69%) affidando loro un ruolo molto o abbastanza importante nell'informare i cittadini (70%)..
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