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"Ci attrezziamo per minimizzare le difficolta' che incontreranno contribuenti ed imprese." 11 maggio 1998
ROMA - Il ministero delle Finanze italiano ha gia' avviato le procedure per accettare, fin dal prossimo primo gennaio, i versamenti delle imposte in Euro: dal 2000, poi, sara' possibile presentare la dichiarazione in valuta europea. Cosi' il fisco italiano si adeguera' alla nuova moneta prima di quello tedesco che attendera' il 2001 per consentire la dichiarazione in Euro. Il ''calendario fiscale dell'Euro'' e' stato tracciato sinteticamente, nel corso dell'incontro sul tema dell'armonizzazione fiscale europea, dal consulente economico del ministro delle Finanze, Vieri Ceriani. ''Le ripercussione sul sistema fiscale del varo dell'Euro - ha spiegato Ceriani parlando al Centro di Documentazione Economica per Giornalisti - si vedranno nel medio lungo periodo. Nel '99 sara' possibile pagare le imposte in Euro. Non ci paghera', pero' in modo diverso, anche se la modulistica dovra' essere adeguata a questa nuova moneta. Il fisco si attrezza cosi' per le imprese che da subito passeranno a fare il bilancio in Euro. L'obiettivo e' quello di minimizzare le loro difficolta' e quindi accetteremo i pagamenti molto prima di quanto non preveda di fare il fisco tedesco''. Il ministero delle Finanze, pero', ancora per molto tempo dovra' gestire archivi nelle due monete:''anche le pratiche per il contenzioso - ha spiegato Ceriani - dovranno ad esempio continuare ad essere trattate in lire''. Ma il problema piu' importante che imporra' l'Euro - ha spiegato Ceriani - e' l'armonizzazione tra i diversi regimi fiscali. ''La disparita' fiscale - ha affermato - in un mercato unica sara' una discriminante importante per la determinazione dei flussi finanziari. E questo e' un problema che si pone in modo piu' forte per il risparmio''. In un contesto nel quale verranno meno le incertezze dei cambi, si ridurrano i costi delle transazioni e i tassi di interesse saranno allineati - ha spiegato Ceriani - il trattamento fiscale acquistera' un aspetto determinante. Al processo di avvicinamento tra i regimi fiscali contribuiranno certamente due nuove direttive alle quali sta lavorando la commissione europea. La prima e' sul risparmio e prevede un maggiore coordinamento tra i paesi (per lo scambio di informazioni e per evitare l'evasione dei contribuenti ''non residenti''): potra' essere approvata gia' a fine giugno. L'altra e' invece relativa alla tassazione del reddito d'impresa e prevede lo ''smantellamento dei regimi fiscali di concorrenza fiscale dannosa''. ''E' la prima volta - ha affermato Ceriani - che si parla concretamento di coordinare una parte della tassazione diretta. Ma questo diventera' sempre piu' una ecessita' ora che con l'arrivo dell'Euro le imprese potranno confrontare in modo piu' diretto le differenze fiscali tra paesi''.
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