L'impatto con l'euro incidera' ''non poco'' sulla redditivita' delle banche per almeno due ordini di motivi: si ''prosciugheranno alcune fonti di reddito legate ad attivita' che spariranno; in secondo luogo la ''prevista convergenza dei tassi'' restringera' ulteriormente il gia' critico margine di interesse degli istituti. A ribadire, nero su bianco, che l'arrivo dell'euro non sara' tutto rose e fiori per le banche italiane e' l'ultimo numero della rivista dell'Abi ''Bancaria''.
L'attivita' in cambi infra-Ue e' destinata ad un drastico ridimensionamento con l'arrivo della moneta unica e per le banche maggiori cio' significhera' un taglio del 50% degli utili in cambi. Per le banche piccole ''Bancaria'' prevede che l'intero comparto dell'attivita' in cambi possa non essere piu' economico dopo il 1999.
A livello di margini le analisi condotte nell'ambito del progetto Ume dell'Abi ipotizzano una rapida convergenza del margine di interesse delle banche italiane verso i livelli dei maggiori paesi Ue. ''A condizioni gestionali invariate la prevista convergenza dei tassi post-euro - scrive ''Bancaria'' - potra' provocare una caduta del 37% del risultato lordo di gestione del sistema bancario italiano''. Ecco una tabella che riproduce l'effetto dell'euro sugli utili in cambi delle principali banche italiane (giugno '97, in miliardi).