Intervista di Arturo Parisi a la Stampa
29 maggio 1999

L'Ulivo si ricostruisce insieme
Cresce la polemica: il principale consigliere di Prodi ribatte alla critiche del premier
Parisi: pensi a governare

Maria Teresa Meli

ROMA

"Lo potrei liquidare definendolo un classico eccesso da ''parvenu''.

Se un appunto di questo genere ce lo avessero rivolto Boselli, Schietroma, o magari Spini, lo avrei potuto capire, ma da D'Alema, che è approdato al campo socialdemocratico tutto sommato da poco, mi sembra francamente eccessivo".

Arturo Parisi, ascoltatissimo consigliere di Prodi, rigetta in toto l'analisi del premier, secondo cui l'Asinello, essendo estraneo alle grandi famiglie politiche europee, è un progetto velleitario, "un passo indietro". "Mi ricordo - ironizza l'ex sottosegretario - che un paio di mesi fa, da Praga, D'Alema fece delle dichiarazioni dello stesso tipo. Sostenne che Prodi era estraneo all'Europa, e qualche giorno dopo Prodi venne designato all'unanimità da tutti i leader europei come presidente della commissione Ue".

Per Parisi, quindi, quella del premier "è un'analisi un po' caricaturale del sistema europeo": "D'Alema - sottolinea - lo dipinge come già stabilizzato in un assetto bipartitico. Ma non è così, e del resto i due maggiori partiti a cui noi saremmo estranei rappresentano solo una parte del Parlamento europeo". "Noi - continua Parisi - siamo preoccupati per questi toni irresponsabili e preferiremmo che il presidente del Consiglio si dedicasse alle incombenze di governo anziché fare campagna elettorale contro quella che - gli piaccia o no - è una componente della sua maggioranza, specie se, con due anni d'anticipo, viene candidato nuovamente a premier dell'Ulivo".

E' l'ultima stoccata al capo dell'esecutivo, e l'inizio di una nuova controffensiva. Questa volta nei confronti di Mattarella, il quale sostiene che D'Alema dovrà essere il candidato premier alle prossime elezioni. Parisi sospira e dice: "Noi riteniamo come minimo prematura la proposta di D'Alema candidato unitario.

Per carità, se si guarda alle sue qualità e meriti personali, lui ha tutti i titoli per essere uno dei candidati più plausibili. Altra cosa è pretendere che D'Alema faccia il premier solo perché rappresenta la forza principale della coalizione. Comunque, il problema vero consiste nelle modalità con cui viene fatta la scelta del candidato. E noi ribadiamo che per scegliere il leader di tutti sono necessarie le primarie in modo da consentire a tutti gli elettori che fanno riferimento alla coalizione di esprimere il loro giudizio".

Ma in quell'intervista Mattarella dice anche un'altra cosa. E cioè che Prodi, scendendo in campo con il motto "competition is competition" ha contribuito al fallimento dell'Ulivo, di cui, peraltro, il vicepremier celebra le esequie.

Parisi rinvia al mittente quelle accuse e dice: "La competizione è giustamente da deprecare come fattore di divisione nella coalizione. Però le europee, dove vige il sistema proporzionale, costringono a una qualche competizione, per questo motivo noi avevamo proposto la lista unica dell'Ulivo, ma ci è stato risposto di no. La verità è che Mattarella ha una concezione della coalizione come cartello elettorale, come maggioranza di governo da cui si entra e si esce a seconda del numero di voti e soprattutto del numero delle poltrone da spartire".

A proposito di poltrone, non sono stati forse i Democratici a chiedere che dopo le europee si proceda al rimpasto? Sentendo queste parole il consigliere di Prodi si inalbera e sbotta così: "Queste insinuazioni ci fanno arrabbiare. Ma come, noi abbiamo criticato la connotazione partitocratica di questo governo, figuriamoci se chiediamo il rimpasto solo per aggiungere un altro posto a tavola".

Eppure dopo questi botta e risposta che, c'è da giurarci, continueranno per tutta la campagna elettorale, Parisi ritiene che l'Ulivo abbia ancora un futuro: "Io credo - spiega - che sia possibile, oltre che doveroso, avviare una fase nuova della coalizione, purché lo si faccia con serietà e determinazione. Non è questione che può essere risolta a tarallucci e vino. Ma io sono convinto che la stagione dell'Ulivo tornerà".



Il futuro ha radici antiche