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LE AGENZIE DEL 16/07/1999
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UDeuR: ''Parisi val
bene una messa?'' |
(ANSA) - ROMA,
15 LUG - Vale la pena ''morire'' per questa maggioranza e questo
governo quando proprio coloro che ne sono di fatto i maggiori beneficiari,
i Ds e i Democratici, si defilano? E' questo l'interrogativo che
si stanno ponendo molti parlamentari e dirigenti locali dell'Udeur,
convocati il 22 luglio per un Consiglio nazionale nel quale molti
vorrebbero mettere in discussione la linea del segretario Clemente
Mastella che ritiene definitiva la collocazione nel centro-sinistra.
Insomma, come sintetizza il sottosegretario ai Lavori Pubblici Mauro
Fabris, ''Parisi val bene una messa?''.
Il malessere era nato gia' durante la campagna elettorale quando
le liste e i candidati dell'Udeur erano stati tenuti fuori dal resto
del centrosinistra dagli accordi. In alcuni comuni e provice gli
era stato addirittura preferito il Prc. Mastella aveva preteso un
vertice di maggioranza sulle amministrative, senza pero' ottenere
molto. ''Se va avanti cosi' - aveva affermato pubblicamente - i
miei in periferi non li tengo piu'''. L'irritazione e' cresciuta
dopo l'ostracismo in diversi ballottaggi e nella formazione di alcune
giunte. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono le pregiudiziali
sollevate dal numero due dell'Asinello, Vincenzo Parisi, nei riguardi
dell'Udeur nella formazione della futura coalizione di centro-sinistra
che dovra' affrontare sia le regionali del 2000 che le politiche
del 2001. (SEGUE).
(ANSA) - ROMA, 15 LUG - Mastella, in questo affiancato dal ministro
Salvatore Cardinale e dai capigruppo di Camera e Senato, Roberto
Manzione e Roberto Napoli, insiste nello spiegare che la collocazione
nel centrosinistra non puo' essere rimessa in discussione e che
e' impensabile far cadere il governo a settembre. Cosa questa richiesta
da alcuni dirigenti locali che non avrebbero difficolta' a stringere
accordi con il Polo nella formazione delle giunte.
Il sottosegretario Fabris spiega il malessere: ''I maggiori beneficiari
della maggioranza di ottobre sono i Ds, perche' hanno ottenuto Palazzo
Chigi, e i Democratici, che hanno avuto con Prodi la presidenza
della commissione Europea. Ora loro stanno pensando a rompere il
giocattolo mentre noi, cioe' gli ultimi arrivati, dovremmo invece
garantirne il funzionamento. In piu' dobbiamo subire le pregiudiziali
di Parisi che ci chiede ogni giorno le analisi del sangue e del
Dna''.
L' accordo di lunedi' tra Prodi e Berlusconi sulla presidenza del
Parlamento europeo ha fatto esplodere la rabbia: ''Loro possono
fare gli accordi anche col diavolo - spiega ancora Fabris - noi
non possiamo nemmeno interogarci sulla natura dell'alleanz. Ma Parisi
val bene una messa?''. Il rilancio di Cossiga di un centro riformatore
che comprenda anche Berlusconi ha quindi all'interno dell'Udeur
interlocutori attenti che tenteranno di far sentire la propria voce
al Cn. (ANSA). |
Il futuro ha radici antiche
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