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Verso una POLITICA "NUOVA"
guido de simone
Mercoledi`, 04 Agosto 1999 ore 19:44

  Verso una POLITICA "NUOVA"
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In un messaggio lanciato alcune delle Mailing List politiche piu'
frequentate, Flavio Mobiglia ha scritto:

>Lunedì sera ho discusso a lungo con una mia cara amica sul perché le donne
>siano quasi completamente assenti dalla vita politica italiana, sia nella
>"base" dei partiti, sia ai vertici d'ogni genere.
>[...]
>Seraficamente mi ha risposto che ogni paese vive una maturazione.
>Semplicemente l'Italia non è ancora matura per la parità democratica, ma per
>maturare bisogna puntare sull'evoluzione dell'individuo, e come conclusione
>del suo ragionamento ha detto che solo se ognuno pensasse a migliorare se'
>stesso avremmo una vera evoluzione generale, quindi la politica è pressoché
>inutile, o comunque manifesta un cambiamento culturale dopo che esso è
>spontaneamente avvenuto nella società.
>Quest'analisi ha scardinato i miei fondamenti sulla vita politica, che
>dovrebbe invece rappresentare un po' l'avanguardia del cambiamento, specie
>a sinistra, ed essere in "anticipo" sulla società. Però vedendo il triste
>spettacolo della politica nostrana, inizio veramente a pensare che forse
>abbia ragione la mia amica, e che la politica vada "a rimorchio" e col freno
>a mano tirato rispetto alla società reale.

Il tema e' delicatissimo, perche' e' il fondamento che motiva moltissime
persone, inclusi noi che siamo qui e in tanti altri luoghi, telematici e
non, a discutere di POLITICA.

In proposito, peraltro, sto per pubblicare una raccolta di scritti
risalenti ai primordi della DEMOCRAZIA, quella ateniese, non solo
estremamente educativi, ma addirittura essenziali per rimettersi in ordine
le idee e, passami la metafora, "consolidare" i concetti che sono le
"fondamenta" prima di continuare nella "costruzione" dei "livelli"
superiori del "tempio" della DEMOCRAZIA. La pubblicazione comparira' anche
su MULTISPAZIO di PERLULIVO.IT sotto il titolo: "IL FUTURO DELLA DEMOCRAZIA
E' NELLE SUE ORIGINI". C'e' il rischio di scoprire che le troppe
"distrazioni" e "varianti" sul tema hanno portato un po' troppo fuori
strada dal progetto originario, magari volutamente.

Intanto, questa e' la risposta che mi sono ed ho dato:

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Caro Flavio,
credo che quel che dice la tua amica e quanto tu credi e temi sia in parte
fondato ed in parte no.
Scusa se mi allontano (apparentemente) per un attimo dal tema delle "Donne
in Politica". Peraltro, in questo frangente riservo lo stesso trattamento
alle Primarie, a me tanto care.
Ma, come potrai accorgerti, se quanto prospetto si realizzasse, incluse le
Primarie che ne sono uno strumento, la Liberta' e la Democrazia "reale" che
ne conseguirebbero in Politica sarebbero fonte d'una ben piu' forte
potenzialita' per qualsivoglia cittadino, donna o uomo, d'essere protagonista.

E' nelle cose che l'orientamento della Politica (parola greca che come tu
sai e' composta dai sostantivi "Etica" e "Polis", letteralmente "insieme
delle regole di vita" della "citta'"/"cittadinanza"), data la sua indole di
indicatore delle tendenze sociali, sia frutto dell'evoluzione del pensiero
dei singoli e dei loro conseguenti comportamenti.

Ma non e' detto che la Politica debba attendere "passivamente" l'evolversi
della societa'. Anzi, la vera Politica, degna di questo nome e del suo
significato, dovrebbe vedere nei loro piu' attivi protagonisti (i
"cittadini" che si fanno "portatori attivi" della Politica, cioe' gli
"attivisti") i promotori di cambiamenti ed evoluzioni che siano una
risposta alle esigenze espresse piu' o meno palesemente dalla popolazione
in genere, la societa' nel suo insieme, o da parte di essi.

Altrettanto vale per la societa' e per ciascuno dei suoi singoli
componenti, i cittadini, che non dovrebbero attendere passivamente che la
Politica sia fatta da altri senza avere voce in capitolo ma metterci del
proprio quando senta di avere qualcosa da proporre.

L'attuale panorama, pero', e' desolante ed appare come un cane che si morde
la coda:

1) LA POLITICA NON E' ORIENTATA AI CITTADINI:
la POLITICA "INFLUENTE" (quella che genera potere) e' "gestita" da poche
persone (quelle che hanno un "potere reale", non certo quelli che l'hanno
solo sulla carta od in virtu' d'una mera tessera di partito). Poche persone
che sono sempre le stesse o continuano ad esserlo tramite loro
"controllati" (delfinato). Il risultato di tale STATICITA' e' la non
tendenza ad "ascoltare" la societa', i cittadini, mancando la volonta'
profonda e radicata di comprenderne le esigenze. Il perche' e' semplice:
non e' conveniente. Se una cosa non e' essenziale e vitale per la
sopravvivenza, essa diviene secondaria se non insignificante. Fintanto che
non sia in gioco la continuita' della carriera politica, i "politici"
continueranno a non avere alcuno stimolo (salvo avere un'altissimo senso
morale, ma l'attuale ambiente politico non incentiva tale valore, se non
come "facciata" e, tranne pochi aprezzabili casi, chi va con lo zoppo...)
ad improntare il proprio agire politico ad un profondo, concreto e fattivo
"SPIRITO DI SERVIZIO".

2) IN POLITICA I CITTADINI "DEVONO" DIMENTICARE DI ESSERE PRIMA DI TUTTO
"CITTADINI":
In un contesto che non premia l'attivismo e la concretezza delle idee ma
bensi' il "servilismo" ed il "nepotismo", i cittadini che nel corso degli
ultimi cinque decenni sono scesi in campo personalmente, entrando nel
"gioco" politico come "militanti" di un partito, hanno sempre piu' aperto
gli occhi ed in molti hanno gettato la spugna, ripudiando la Politica dalla
propria vita o tenendosene sufficientemente a distanza di sicurezza; oppure
sono rimasti per spirito di "resistenza", oppure hanno tentato di cambiare
contesto (altro partito/movimento di parte) sperando in una situazione piu'
"democratica" (reale, non solo a parole) salvo poi il non scappare anche da
li' o rimanervi a far resistenza come sopra. Altri hanno preferito dar
sfogo al proprio senso civico in un'attivita' di VOLONTARIATO, settore che
non a caso rappresenta una grossa fetta della cosiddetta "SOCIETA' CIVILE",
un vero e proprio "POPOLO DI MEZZO" che si trova come un "cuscinetto" tra
il "Mondo Politico" ed il "Resto del Mondo", il popolo tout-court. Quella
stessa "Societa' Civile" che da qualche anno il potere politico vezzeggia
proprio per assoldarvi le nuove "leve", prima (1992/1994) per rimediare
alla carneficina che l'azione contro Tangentopoli aveva provocato, poi per
ostentare elettoralisticamente la volonta' di far avanzare il "Nuovo".
Peccato che, dopo una prima illusione, molti abbiano rilevato che di
"nuovo" c'era ben poco e che la "Societa' Civile "e' stata per lo piu'
usata (non in tutti i casi, ovviamente) come paravento per riclicare il
"vecchio". Tra i "nuovi" cittadini scesi in Politica, alcuni stanno
accettando l'idea che dopotutto non ci sono altri "modi" di fare Politica
se non quello che i piu' "esperti" osannano, altri (per fortuna molti) si
stanno battendo per dare una spallata a tale concezione, ai loro
"sacerdoti" ed ai seguaci piu' fanatici ed integralisti, cercando di
recuperare gli altri alla vera Politica.

3) I CITTADINI NON SONO ORIENTATI ALLA POLITICA:
Ed i semplici cittadini? Un buon numero (ma non la maggioranza),
incuriositi, stanno a guardare ed attendano che dal polverone esca un
profilo piu' definito dei vincitori (molti temendo che come al solito
l'avranno vinta i piu' esperti "vecchi" del mestiere). Tutti gli se ne
tengono ancor piu' lontani perche' ancor piu' schifati di prima.

E' con questo DOPPIO FRONTE che si e' scontrato negli ultimi anni, si
scontra oggi e continuera' a scontrarsi chi vuole cambiare verso il NUOVO e
veder PROGREDIRE, anche politicamente, il Paese.
DA UN LATO quella parte del "vecchio" tendente al "CONSERVATORISMO" a tutti
i costi, anche a costo di mantenere le stesse pecche.
DALL'ALTRO LATO una CITTADINANZA prevenuta e/o schifata e/o pessimista e/o
cinica che vorrebbe cambiare ma non crede sia possibile perche' "loro" sono
troppo forti.

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COME USCIRE DA QUESTO CIRCOLO VIZIOSO
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I PROTAGONISTI

Cominciamo col definire chi si sta battendo per cambiare questo "stato"
(statico) di cose:
li potremmo definire i "RIFORMISTI PRO-NUOVO", tanto per distinguerli da
chi vuole riforme, si', ma sono "RIFORMISTI PRO-VECCHIO", cioe' "riforme"
per restaurare ancor piu' saldamente se non definitivamente la vecchia
"rassicurante" impostazione.
Fanno parte dei RIFORMISTI "PRO-NUOVO" pressoche' (quasi) tutti i "NUOVI"
ARRIVI NELLA MILITANZA POLITICA, ma anche un certo numero dei "VECCHI
POLITICI ONESTI" che hanno ritrovato il coraggio di essere prima di tutto
"cittadini". Forse possono contare su molte altre persone nella "SOCIETA'
CIVILE", le quali, pero' sono divenute molto sospettose e, salvo che non si
dimostri loro al 150% che di vero "nuovo" si tratta, continueranno a
tenersene distante perche' a nessuno fa piacere essere usato, tanto meno
puo' piacere a chi ha un buon "senso civico" e tanto meno se per fini poco
democratici.

OSTACOLI

Il primo problema consiste proprio nel fatto che i RIFORMISTI "PRO-NUOVO"
sono pero' TROPPO POCHI: gli altri cittadini sono difficilmente se non
affatto disponibili a dar loro man forte. Peraltro, nelle fila dei
"pro-vecchia politica" fanno "numero" molti dei "vecchi" militanti che si
sentono ancora legati al vecchi metodi ed al concetto tradizionale di
PARTITO, concetto che in realta' si manifestava sotto forma "idealistica"
(il Partito e' sacro, ineccepibile ed infallibile) ad uso dei militanti
"idealisti", oppure sotto forma "materialistica" (il Partito e' fonte di
"potere" personale per se e per i propri cari, sotto forma di lavori,
favori, raccomandazioni, ecc.) ad uso dei militanti "opportunisti". E'
chiaro che in realta' il potere era in mano ai "pochi" personaggi al
vertice e che di tale potere si servivano per ottenere la "fidelizzazione"
degli iscritti. E' chiaro che il singolo militante in realta' non contava
nulla e che la forma organizzativa strettamente "gerarchica" metteva il
potere "collettivo" solo in mano ai vertici della gerarchia che cosi'
potevano ostentare la "propria" forza politica. Ma questo e' difficile da
accettare per il vecchio militante che nel Partito e per il Partito ha
speso molti anni di credo e fiducia se non un'intera vita.

Il secondo problema e' che i RIFORMISTI "PRO-NUOVO" sono per lo piu' TROPPO
INESPERTI rispetto ai piu' navigati fautori del "vecchio".

STRATEGIE

1) ALLEARSI CON I "VECCHI" ONESTI: i cittadini inesperti intenzionati a
perseguire il "nuovo" potrebbero far profitto dell'esperienza di alcuni
"vecchi" militanti, funzionari ed eletti che hanno una seria intenzione di
combattere questo stato di cose. Il loro aiuto sarebbe prezioso perche',
analizzare il "come" il "chi" ed i "perche'", sia nei "meccanismi" di
partito che in quelli della gestione della cosa pubblica o della
legislazione, metterebbe in condizioni i neofiti-cittadini di capire prima
e meglio cosa stanno combattendo e tentando di "riformare" e quali
potenzialita' e strumenti i fautori del "vecchio" possono utilizzare, oltre
a poter evitare gli stessi "errori" che a tali atteggiamenti hanno portato.
Peraltro, l'acquisizione di tali potenzialita' recupererebbe quelle tante
persone che si sono defilate proprio perche' hanno constatato la
"debolezza" dei riformisti e creduto nell'inutilita' di combattere una
battaglia persa.

Bisogna pero' evitare che tra tali personaggi si infiltri qualche
malintenzionato al fine di governare il "fenomeno" e riportare sotto
controllo i cittadini "ribelli", riassorbendoli nel "vecchio" gioco. Questa
non e' fanta-politica, e' gia' accaduto: ne hanno pagato le conseguenze
molti di quei movimenti di cittadini che nacquero tra il 1992 ed il 1994
per rispondere alla necessita' di avviare il "Rinascimento" della Politica
italiana e definirne le regole. Un esempio lampante fu ALLEANZA
DEMOCRATICA, espugnata subdolamente da vecchi attivisti dei partiti appena
"morti" e dei sindacati a loro vicini.
Lo strumento piu' pratico e' la "PREVENZIONE": basta rendere "non
conveniente" l'azione stessa. Ad esempio, se una regola (statutaria)
impedisse a chiunque abbia avuto incarichi di partito o cariche elettive
negli ultimi venti anni di ricoprire cariche di partito o qualsivoglia
carica o carriera politica per, diciamo, i prossimi sette anni (forse 5,
forse 10?)... Beh, ben pochi tra coloro che non abbiano veramente la
coscienza a posto, e percio' non siano seriamente intenzionati a far
nascere una generazione veramente "nuova" per una "nuova" Politica, si
metterebbero al servizio di una tale forza politica, rinunciando alla
potenzialita' di poltrone varie.

Peraltro, qualunque partito facesse cio', sarebbe facilmente e veramente
credibile come fautore del "nuovo". Le conseguenze in termini di adesioni e
voti sarebbero eclatanti.

2) ALLEARSI CON I "RIFORMISTI PRO-NUOVO" DI TUTTE LE "VECCHIE" PARTI:
l'altro difetto dei RIFORMISTI PRO-NUOVO e' che sono penosamente DISPERSI.
Trovo che essi siano SIA NELLA SINISTRA, SIA NELLA DESTRA. Cosi' come in
ambedue le parti della vecchia "barricata" destra/sinistra vi sono
Conservatori dichiarati e Conservatori "di fatto" (basta analizzare cosa
propongono e cosa osteggiano). Questi ultimi si dichiarano ufficialmente
"riformisti" perche' temono che la parola "conservatore" non paghi dal
punto di vista elettorale. E sbagliano, perche' non hanno analizzato
attentamente i comportamenti dell'elettorato di altri Paesi a Democrazia
piu' matura (per esempio: USA e UK) ove i Conservatori sono di solito al
governo piu' a lungo dei "Progressisti".

Percio', se si riuscisse a "traslare" tutti i "PROGRESSISTI" di
qualsivoglia provenienza in una "Parte/Coalizione" politica/elettorale ed i
"CONSERVATORI" di tutte le provenienze nell'altra, sarebbe la fine
dell'ipocrisia che continua a bloccare l'evoluzione della Politica in
Italia e verrebbe conclamato il "crollo del Muro di Berlino": sono passati
10 anni, ma con i loro comportamenti sembra che pochi, troppo pochi,
politici italiani si siano accorti dell'evento! E gli elettori sono stufi
anche di questo.

>Ergo, non si puo' stare ad aspettare che questa mentalita' cambi
>spontaneamente [..]. Se esiste ancora una politica di sinistra, essa deve
mettersi
>davanti alle esigenze della societa' moderna, non fare il peso
>morto a rimorchio,

Mi spiace disilludere te ed i tanti sostenitori in perfetta buonafede sia
del "nuovo" che della "sinistra" in Italia, ma le vere RIFORME INNOVATRICI
non verranno ne' totalmtene da "sinistra" ne' totalmente da "destra", ma
dalle FAZIONI "PROGRESSISTE" dell'una e dell'altra, che otterranno qualcosa
di sostanzioso solo se avranno il coraggio (e ce ne vorra' tanto, non c'e'
dubbio) di riconoscersi al di la' delle artificiose e strumentali
vetero-barricate, tenute ben erette proprio da chi non vuole cambiare le
cose, i veri CONSERVATORI.

Guido De Simone

COMITATO PROMOTORE NAZIONALE PER LE PRIMARIE APERTE AL POPOLO SOVRANO
(Associazione temporanea, senza scopo di lucro ed apartitica, tra singoli
individui).

COORDINAMENTO NAZIONALE "VERSO L'ITALIA DELLE PRIMARIE" (Associazione tra
organismi collettivi favorevoli all'introduzione delle Primarie Aperte).

Sede e Segreteria Esecutiva: Via Savoia, 78 - 00198 Roma
Recapiti tel.: Direzione Politica: 06.86.20.32.33 - 06.86.32.82.10 Fax:
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