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da Riccardo Orioles Giornalisti 1. Pino Finocchiaro fa il cronista da vent'anni. Cinque anni fa, a Catania, e' stato licenziato in tronco dal giornale dove lavorava perche' aveva dato un'intervista ai Siciliani. Dopo cinque anni, e' ancora disoccupato. Il proprietario del giornale in questione e' l'attuale presidente della Federazione editori, Mario Ciancio. Nel periodo in cui Finocchiaro era disoccupato, diversi giornalisti catanesi (dei giornali di Ciancio) hanno percepito a vario titolo dall'amministrazione comunale "di sinistra" un centinaio di milioni l'anno. _________________________ Giornalisti 2. Luciano Mirone, che professionalmente si e' formato nel "settore giovani" dei Siciliani, fa inchieste di mafia da una dozzina d'anni; quattro anni fa e' stato licenziato (per intervento di un notabile di destra del luogo) dalla direzione di una piccola televisione di provincia; e' autore di tre libri sulla mafia, l'ultimo dei quali (Gli insabbbiati, Rubettino editore) e' stato presentato, fra gli entusiastici elogi di mezza intellettualita' "di sinistra", in almeno una trentina di citta' da Palermo a Milano. Il libro e' la storia degli otto giornalisti siciliani uccisi dalla mafia; e Mirone, naturalmente, e' disoccupato. ________________________________________ Giornalisti 3. Antonello Mangano, che adesso dovrebbe avere piu' o meno una trentina d'anni, quattro anni fa denuncio' documentatamente, dopo uno studio durato oltre un anno, le collusioni fra organizzazioni criminali, strutture massoniche e parte del baronato universitario a Messina. E' stata forse la piu' grande inchiesta mai realizzata in quella citta' (il cui quotidiano locale, del tutto vergine di simili argomenti, appartiene anch'esso a Mario Ciancio); ha provocato diversi mesi di attenzione della stampa nazionale sul "caso Messina", nonche' diversi e fruttuosi interventi della magistratura; l'abbozzo dell'inchiesta, mi pare di ricordare, prese forma sul tavolo di cucina di Fabio a Catania, poiche' anche Antonello apparteneva piu' o meno all'area dei Siciliani. Non essendo mai riuscito a diventare giornalista professionista, Antonello oggi non e' nemmeno formalmente disoccupato e vive, a quanto mi dicono, riparando occasionalmente computer. La sua inchiesta, originariamente, era nata come tesi di laurea; il relatore tuttavia, professor Mario Centorrino, alle prime avvisaglie di "scandalo" si rifiuto' di dare ulteriormente copertura al ragazzo e ritiro' senz'altro la firma da una tesi cosi' extravagante. Il professor Centorrino ha appena finito di partecipare a un pensoso convegno su come risolvere i mali della Sicilia, regolamentarmente indetto dalla sinistra isolana. ________________________________________ Giornalisti 4. Scelba e i fascisti non c'erano riusciti, a far fuori l'Unita'. Il tizio che e' stato incaricato adesso di metterla in liquidazione (Velardi: uno delle teste d'uovo del fu D'Alema) e che prendera' un trecento milioni per i sei mesi che gli durera' quest'incombenza, ha espresso la seguente proposta per rilanciare il giornale: invece di limitarsi a mettere una fascia blu sotto la testata (come venne solennemente deciso dai manager un paio d'anni fa) colorare in blu anche la testata stessa. Non oso pensare che due righe avrebbe scritto Fortebraccio su un velardo come questa. ________________________________________ Filiberti. Grande inchiesta di Donna moderna. Su duecento giovani intervistati, centoquarantotto sono favorevoli al ritorno del filiberto. ________________________________________ Grano. Ce n'e' una varieta' (brevettata) geneticamente sterile: non puo' essere usata come semente. Ogni anno, per seminare bisogna rivolgersi alla stessa ditta per comprare la semente nuova. E' allo studio anche una varieta' di erba per i giardini in vari colori tipo plastica ed anche fosforescente come un neon. ________________________________________ Capperi. A Pantelleria nessuno raccoglie piu' i capperi. "Tutti signori, sono adesso! Ma io gli africani dall'Africa chiamo, glieli faccio raccogliere a loro, i nostri capperi" ha proclamato il sindaco. Proteste dei sindacati. ________________________________________ America. L'Edipo re al Colosseo. Unici spettatori ammessi, quattro o cinquecento vip: il conte Testa, la marchesa Melandri, Gianni Letta, Gad Lerner, Soru e qualche altro metro quadrato di establishment. Che fare del Colosseo? Io personalmente, penso che in casi come questi vada rispettata la destinazione originaria d'uso e cioe': i cristiani ai leoni (e' vero che oggi non e' facile trovare cristiani a Roma: ma insomma, cercando un po' si trovavano). Quello che invece proprio non si poteva fare, perche' filologicamente scorretto, era lo spettacolo per soli Vip. I romani e i greci, che non conoscevano il buonismo e il centro sinistra, avevano tuttavia un'idea molto popolare dell'arte, compreso il teatro e perfino gli spettacoli kitsch che (allora!) venivano dati al Colosseo. L'arte e' arte, pensavano loro, se possono goderla e apprezzarla tutti. La massima concessione che facevano alle classi dirigenti era di riservar loro qualche fila di posti (i romani; i greci, nemmeno questo). Anche al teatro greco di Siracusa, un paio di mesi fa, hanno dato l'Edipo re (che la' e' in cartellone da un paio di migliaia d'anni); ma nessuno s'e' sognato di limitare gli accessi, e soprattutto di limitarli a principi e baroni. Perche' Sofocle, se non e' di tutti, non e' nessuno. Non m'illudo che idee del genere, che fra noi greci sono ovvie e normali, possano sfiorare il cervello di qualsiasi degli oligarchi attuali, di "sinistra" o di destra. Ma sono idee lunghe, che pesano prima o poi: sui poeti e sull'arte porta molto male esser grevi. L'Edipo di Siracusa, per la cronaca, e' stato uno dei piu' densi e belli degli ultimi decenni: e' stata una compagnia di allobrogi - lo Stabile di Torino - a portarla in scena con delicatezza e coraggio, dimostrando cosi' di non essere, per quanto allobrogi, ne' barbari ne' forestieri; e di aver anzi qualche cosa di bello da donare ai magno-greci che li guardavano con competenza e partecipazione, esattamente come al tempo dei primi poeti e delle dee. ________________________________________ America, in un carcere dell'Arizona, una telecamera che riprende ventiquattr'ore su ventiquattro i carcerati, e li trasmette in tempo reale sul sito internet dello sceriffo. Il progresso. ________________________________________ Facili profezie. San Libero del 5: <Riforme. Qualcosa mi dice che una delle prossime sara' quella delle carceri: privatizzazione (parziale) della giustizia, carceri private. In America...>. Adesso, si sta effettivamente cominciando a parlare di privatizzazione nelle carceri, per ora (idea del ministro Fassino: e naturalmente l'ha tirata fuori a mezz'estate) per i servizi non essenziali. Ce n'est qu'un debut, come si diceva una volta. Ma era troppo facile da prevedere. ________________________________________ Dolori. Di sfuggita, a un telegiornale, una manifestazione, non particolarmente importante, d'un gruppo d'integralisti religiosi in Israele. I manifestanti sono per lo piu' giovani e simpatici, oppure adulti e molto dignitosi, con barba; il fatto che stiano gridando slogan non involgarisce eccessivamente i i loro lineamenti; ci sono degli striscioni in inglese e in ebraico e dei cartelli. Su uno dei cartelli, inquadrato per una manciata di secondi, c'e' una caricatura di Arafat: nel disegno i particolari piu' sottolineati sono il naso ad uncino, le labbra molto grosse, gli occhietti maligni e pungenti; tutti tratti che in realta' si riscontrano in parte sul viso di Arafat, e che basta un tratto di carboncino per rendere "anormali". E' insomma la caricatura, fatta da un antisemita, di un semita. Riguardo, nella memoria, i visi dei manifeastanti; non sono affatto ne' feroci ne' disumani; sono normali visi di ragazzi un po' vivaci e di comuni manifestanti di una qualunque citta' del mondo. Solo il cartello, innocentemente, richiama altre cose. Per un amico degli ebrei, come me, e' una vista orrenda. ________________________________________ Bookmark. I siti dell'antimafia: http://girodivite.freeweb.org http://www.antimafiaduemila.com http://www.centroimpastato.it http://www.fondazionefalcone.it http://www.gruppoabele.it http://www.italiademocratica.it http://www.libera.it http://www.mafianews.net http://www.peacelink.it http://www.svileg.censis.it http://www.zzz.it/library/index_allonsanfan.html ________________________________________ L'ultima volta che ho visto Borsellino dev'essere stato a Roma, a una conferenza in un liceo. Borsellino e' quello che appena ti vede ti saluta, senza accorgersene, con un accento palermitano strettissimo; perche' siamo fuori dalla Sicilia, e siamo siciliani. C'e' una scritta in fondo all'aula, coi nomi di due ragazzi che "per sempre insieme": uno dei due nomi - guarda un po' - e' Riccardo e l'altro, per una meravigliosa coincidenza, e' quello della mia compagna di allora. Tu gl'indichi con un cenno ironico i due nomi e lui, senza capire bene, istintivamente sorride. Gli uomini - i militanti - della scorta, un paio di giornalisti autorevoli, e i liceali; e lui che comincia a parlare, serenamente. E il fresco attento dell'aula e, fuori nella piazza romana, una giornata di sole. ________________________________________ Dialoghi di profughi (B.B.): Ziffel: "Quello che mi preoccupa di piu' e' un'altra cosa. Nessuno si meraviglia se un uomo comune ha l'intenzione di offrire ai contemporanei un rapporto sulle sue esperienze, le sue opinioni, i suoi scopi. Io ho questa intenzione, ma non sono un uomo importante." Kalle: "Proprio cosi'. Che lei sia un uomo comune, il lettore lo scopre solo quand'e' troppo tardi. Nel frattempo gli ha gia' ammannito una buona meta' delle sue opinioni. Lui le ha bevute avidamente, senza sospettare di nulla, e quando poi comincia a capire che e' tutta una sciocchezza, lei gli ha gia' reso familiari le sue idee, e anche se dopo diventa critico, qualcosa gli resta sempre appiccicato". ________________________________________ Mardiponente Nel sorriso del sole esse nuotavano E il mare carezzandole diceva loro qualcosa "Liberate l'amore - e' cosi' lieve vivere!" Il mare, amico giovane, respirava con loro ________________________________________ "A che serve vivere, se non c'e' il coraggio di lottare?" (Giuseppe Fava) Rolando A.Borzetti ![]() |