[GARGONZA:9200] Re: federalismo
Francesco Paolo Forti  Giovedi`, 20 Luglio 2000

At 21:25 20.07.00 , andrea.tamburrini wrote:
>
>Caro moderatore Forti,
>
>assodato che federalismo non è regionalismo, si potrebbe chiarire (sono duro
>di comprendonio) in cosa consiste esattamente il federalismo?

Premesso che rispondo non come moderatore (e quindi non come
vengo appellato) ma come normale iscritto, ritengo che il federalismo
consista essenzialmente in un sistema di stato e di governo 
costituito da sovranita' multiple all'interno di una stessa "nazione" (al
limite per tutto il pianeta, come auspicava Kant). 
Questa molteplicita' vede ogni singolo livello responsabile di certi compiti 
(e solo di quelli), dotato della autorita' necessaria ad espletarli e delle 
risorse economiche e materiali sufficienti. 
Il tutto, essendo anche il federalismo uno stato di diritto, e' regolato da 
norme costituzionali (sia federali che locali) ed ispirato da principi
guida come sussidiarieta', cooperazione e solidarieta', su cui si possono
scrivere pagine e pagine di approfondimento. 

Questa definizione, stringata, spero non sia percepita come troppo teorica.
In realta' il federalismo e' cio' che si osserva nei paesi federali e facendo
una sintesi di cio' che si osserva si arriva appunto a riassumere cose
come quella che ho scritto. La realta' e' quindi molto vasta ed ogni sintesi
e' impietosa, soprattutto se, come me, non si ha questo dono. 

Si possono comunque dare altre definizioni, che sottolineino altri 
aspetti. Per esempio ritengo che l'aspetto piu' caratteristico del 
federalismo sia quello della costante ricerca di un equilibrio dinamico
tra tutti i membri. Fisicamente, in quanto territori e concettualmente,

come livelli di governo ed come elementi strutturali e sovrastrutturali 
della societa' (citta', campagna, distretti, pianura, montagna, lavoro,
cultura, giustizia).

Sicuramente non dobbiamo intendere il federalismo solo come un 
assetto politico-istituzionale (quello e' "solo" la cigliegina sulla
torta) ma principalmente come un metodo di gestione di equilibri
culturali ed economici e quindi in ultima sintesi, anche politici (anche
se poi e' questo il livello piu' visibile, famoso ed istituzionalizzato). 

In quanto "metodo" esso e' adottabile ovunque ed ha bisogno
di strumenti particolari. Possiamo anche definirlo "un sistema per 
unire garantendo il rispetto delle diversita' e l'abbattimento delle
disparita'". Credo che esistano altre definizioni ma che forse la
cosa migliore sarebbe di fare vari esempi su come certe cose
che avvengono in Italia sono invece diverse in un paese federale.

Faccio un rapido riferimento al caso della lettera di quel genitore
per la sua bambina di tre mesi, che come sappiamo e' morta
per un caso di malasanita' e direi di "malaorganizzazione" in senso
lato, senza nulla togliere a chi si e' fatto in quattro, umanamente
per salvarla. Il TG ha detto che ad Ischia nei mesi esitivi si concentra 
una popolazione che e' tra le 400 e le 500mila anime. 
Ebbene nel Ct. Ticino, federale da 200 anni, con 308'000
abitanti, abbiamo 1'000 posti letto (pubblici) con 326'000 giornate di
cura (1998) - Con 550 medici, altrettanti infermieri solo negli ospedali
ed anche un cardiocentro. 
6500 tra medici e paramedici comprese la parte privata, le case 
per anziani e la parte neonatale. 

Il tutto finanziato dai ticinesi, con tasse ticinesi ed un modesto
aiuto finaziario federale, imposte autogestite, con una legge tributaria 
(e sanitaria) ticinese, fatta da ticinesi e votata da un parlamento ticinese, 
messa in atto da un governo ticinese e da una P.A. ticinese, regolata 
da leggi quadro federali alla cui stesura cui anche il Ticino concorre 
tramite i due parlamenti federali. E' un po come il quadro di relazioni 
che intercorre tra l'Italia  e l'Europa, solo un bel po' meno burocratico 
e piu' da "stato di diritto". 

Dimenticavo. 
Non esistono le USL e non esiste una Prefettura che deve dare
il permesso per accendere le luci degli aereoporti (3) per fare 
atterrare gli elicotteri (un centinaio, mi pare). Le leggi nazionali 
sono 220 circa e quelle cantonali 650. Siamo quindi molto lontani 
dalle 150'000 che ci affliggono in Italia. Lo stesso dicasi per gli 
"enti dedicisori", stimati anni fa a circa 120'000 dal Censis e che in 
Ticino sono meno di 300 (e piu' che enti amministrativi sono 
organi politici eletti dai cittadini). 

Come vedi e' tutto un quadro diverso, molto semplificato, 
di buon senso, come tutte le piccole realta' di autogoverno
e di sostanziale democrazia diretta. 

Probabilmente penserai che si tratta di una realta' fantascientifica
e troppo distante dalla nostra mentalita' italica ma realizza che
i ticinesi sono una popolazione lombarda di lingua e cultura italiana,
non marziani. 

Dettagli maggiori sono sul mio sito. Gia' 43'000 naviganti hanno
letto la documentazione che ci ho messo. Spero che tu possa
trovarci dati, ragionamenti, tabelle grafici di interesse. In particolare
puoi partire da http://rost.trevano.ch/~forti/proitafe.htm che e' il
documento introduttivo. Li troverai quali compiti sono comunali
e quali cantonali; quali tasse sono assegnate ad ogni livello
e quale organizzazione e' stata messa in piedi per gestire tutto cio'. 
Alla fine potrai dare tu la tua definizione. 

Saluti,
Francesco Forti

http://come.to/federalismo





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