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[GARGONZA:9153] Gli ultii passeggeri : D'Antoni sceglie Forza Italia
Rolando Alberto Borzetti
Giovedi`, 13 Luglio 2000
Sul treno dell'Unto di Arcore:
D'Antoni sceglie Forza Italia
Il piano: a settembre addio Cisl e patto col Polo
di BARBARA JERKOV
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ROMA - La frase con cui Silvio Berlusconi solletica i sogni di gloria dei
suoi interlocutori è sempre la stessa: "Pensa che tutto questo un giorno
potrebbe essere tuo...". Un po' naif, magari, ma di sicura efficacia.
Raccontano che il Cavaliere l' abbia detta in questi mesi a Pier Ferdinando
Casini, sussurrata con aria complice a Enrico Boselli, ripetuta
periodicamente all'amico Gianni Letta e naturalmente a Roberto Formigoni. In
palio c'è la guida politica di Forza Italia, e più in generale la leadership
del centro del Polo, una volta che il suo leader avrà traslocato felicemente
a Palazzo Chigi. Questo subito. Poi, in prospettiva, per il 2006, una
poltronissima da candidato premier del Polo, visto che Berlusconi per sé
coltiva ben più alti progetti quirinalizi. Elaborazioni a lungo, lunghissimo
termine, certo. Eppure nessuno di quelli che se le sono sentite fare, è
rimasto mai del tutto insensibile.
L'ultimo con cui Berlusconi ne ha parlato è stato Sergio D' Antoni, nel
corso di una lunga telefonata la scorsa settimana. "Dunque Sergio, hai
deciso?", lo ha incalzato il Cavaliere. Lui, il leader della Cisl, non
intende ancora legarsi le mani, ma una decisione l'ha presa, e non ha avuto
difficoltà a comunicarla al leader del Polo: subito dopo l'estate lascerà il
sindacato per dedicarsi full time alla politica.
In realtà D'Antoni ha progetti ben più articolati, e li ha confidati in
queste settimane a numerosi amici. Tanto per cominciare, rotti gli indugi,
il segretario della Cisl si dirige spedito verso il centrodestra. Preso atto
che progetti di governo, almeno al momento, non sono realistici, né come
vicepremier né tantomeno come candidato premier, e nel centrosinistra meno
ancora che nel centrodestra, il segretario ha deciso di investire la sua
popolarità nella politica attiva. Insomma, per i prossimi cinque anni
vorrebbe fare il segretario di partito.
L'idea è sempre quella: ai primi di ottobre (c'è chi parla di novembre, ma
non cambia poi molto) darà vita alla fondazione-movimento che dovrebbe
raccogliere tutti i nostalgici della Democrazia Cristiana. Non è questo però
il partito a cui pensa D'Antoni. Il movimento è uno strumento. Interlocutori
naturali sono infatti i settori più moderati di Ppi e Udeur (Ortensio
Zecchino, ad esempio, sarebbe molto interessato, mentre Clemente Mastella ha
già detto che non ci sta), ma soprattutto Cdu e Ccd e Upr cossighiana. Il
sogno è riunire tutti quanti, proprio come una volta, per poi provare a
coinvolgere la stessa Forza Italia in quel progetto di "fare il Ppe in
Italia" per il quale si sta adoperando attivamente un personaggio del
calibro di Giulio Andreotti. "Se si fa tutti insieme, il presidente è con
noi", ha assicurato a tutti D'Antoni.
Rocco Buttiglione (proprietario dell'ambitissimo scudo crociato,
indispensabile per chiunque pensi di ripresentarsi sotto le insegne della
Dc), pur non nascondendo scetticismo, segue con interesse il progetto
dantoniano, e anche i cossighiani, con Angelo Sanza, apprezzano. Chi non
apprezza affatto sono i Ccd. "Questo qua", dicono chiaro e tondo, "arriva
buon ultimo e pretende di dettarci legge in casa; se vuole venire è il
benvenuto, ma si metta in coda". Se fallisce l'idea dell'aggregazione, però
resta sempre Forza Italia. Con Berlusconi (e Fini e Casini) a Palazzo Chigi,
e il partito senza una guida forte...
Interpellato ufficialmente sulla questione, il segretario della Cisl non
apre bocca. "Né conferma né smentisce", si limitano a dichiarare i suoi
collaboratori, "ci sono alcune forzature...". La scelta polista? No comment,
appunto. Ma una cosa ci tengono a sottolinearla. Non è vero che l'idea del
terzo polo sia tramontata completamente. "Dopo tutto", spiegano, "anche nel
'94 si votò con il Mattarellum e il terzo polo di Martinazzoli venti
deputati li portò a casa". È chiaro, però, che non è per venti deputati che
Sergio D' Antoni intende darsi alla politica.
Rolando A.B.
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