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[GARGONZA:9144] Re: R: Re: Sexually correct
Nadia Cari'
Mercoledi`, 12 Luglio 2000
On 11 Jul 00, at 0:39, Piero DM wrote:
> Una premessa, con molta amicizia, cara Nadia.
> C'è molta passione nel tuo intervento, e questa è cosa bella e buona, e non
> sorprendente per noi che abbiamo imparato a conoscerti un poco. Ma c'è anche
> un buon tasso di veemente rigidità, che non mi sarei aspettato.
Ti ringrazio delle belle parole anche perche' penso che siano,
dette da una persona che mi conosce solo telematicamente, una
fotografia discretamente azzeccata di quello che sono:
un'inguatribile passionale.
Mi dispiace pero' di avere dato l'impressione di essere rigida su
certe posizioni perche'(ovviamente, essendo un dato "negativo" ;-))
non mi ci riconosco.
Ho difeso, forse con troppo calore, la Turco, non tanto, pero', per
questa sua iniziativa sulla prostituzione, quanto per le cose fatte
in passato e che ho citato, che mi sembrano molto ben fatte, anche
se ancora poco utilizzate e, soprattutto, conosciute.
Come ho precisato nella mia risposta a Cominelli, preferisco vedere
la reale proposta sulle "cooperative di prostitute", prima di
esprimere giudizi di approvazione o di condanna.
Mi sono espressa solo sul fatto, che mi dava un po' fastidio, in
realta', che noi donne, tutte, in un fascio, fossimo "bollate" come
incapaci di pensare ognuna per se' su questo argomento, per noi
tanto "delicato" che e' quello del sesso e che fossimo definite
come delle moraliste che vedono nelle prostitute solo delle
poverette da redimere e da compatire. Che dessimo al problema,
insomma, piuttosto che quella valenza sociale ed abominevolmente
collegata alla criminalita' che giustamente deve avere, la
precedenza al suo aspetto "deprecabile" e cosi' di "cattivo gusto",
della compravendita del nostro "bene piu' prezioso", della qual
cosa bisogna assolutamente dissuadere le "povere peripatetiche" dal
fare o, in mancanza d'altro, fare in modo che, per lo meno, la cosa
avvenga lontano dagli occhi della gioventu' e della popolazione ben
pensante, a salvaguardia delle apparenze (tanto per ingraziarci un
po', gia' che ci siamo, anche la destra e la chiesa) e, visto che
la proposta viene da un'esponente del governo, pensando anche a
come fare si' che le professioniste in questione possano essere
tutelate anche sanitariamente e fiscalmente.
Cosi' siamo tutti a posto. ;-)
(spero si sia colta la vena ironica di tutto il passaggio).
Questa, mi dispiace se ho dato una tale impressione, non e'
assolutamente la mia visione del problema.
Anzi, se devo dire la verita', al contrario dei signori maschietti
che, in vario modo, si sono espressi sull'argomento (tutti
abbastanza in sintonia, pero', mi pare), io non ho le idee ancora
molto chiare su cosa sia meglio per queste persone (donne, uomini,
minori, spesso avviati alla prostituzione, transessuali, perche' la
"categoria dei venditori di sesso" e molto variegata) .
La mia preoccupazione principale, in realta', e' quella di poter
riuscire a risolvere, se mai fosse possibile, ma questa mi pare,
invece, un'impresa titanica, il problema della tratta in schiavitu'
e dello sfruttamento delle ragazze che questo mestiere non vogliono
proprio farlo e ci si ritrovano, costrette ed obbligate, proprio da
quelli che sono gli uomini che avevano detto di amarle (qui si' che
le donne possono essere, spesso, accomunate dell'ingenuita' di
credere alle parole di "certi" uomini...), che le avevano promesso
una vita comoda e felice nel "paese di bengodi" visto in
televisione....
Mentre ora, e' notizia di oggi, per aggiungere sfruttamento e
dolore a sfruttamento e dolore, queste "bestie" (scusate, ma nella
mia "passionalita'" non riesco a definirli diversamente), si sono
inventati anche un'altra attivita' remunerativa (per loro), fornita
gratis dalle loro "gallinelle dalle uova d'oro", che e' quella di
metterle incinte, farle partorire all'estero (sempre, comunque,
dopo averle fatte "lavorare" fino al sesto mese di gravidanza -del
resto la legge italiana concede alla lavoratrice madre di lavorare
fino al settimo mese ;-) -) , per poterne, poi, *vendere* il
bambino a coppie senza figli, disposte a comprarne uno.
A questo punto, non mi interessa quale sia il reale o recondito
motivo che spinga qualcuno a cercare di regolamentare meglio questa
attivita' imprenditoriale, quello che mi interessa e' che le norme
che attueranno questa regolamentazione non diventino il solito
escamotage, ben raccontatoci da Piero, sulle piccole attivita'
imprenditoriali di ogni genere, per agevolare sempre i "soliti
noti" (nel nostro caso quelle che, definite "d'alto bordo", le case
in cui "esercitare" le hanno gia' e sono gia' sicure, ricche e
tutelate, di loro), mentre le schiave, per la serie "piove sempre
sul bagnato", qualcuno trovera' il modo per farle rimanere schiave.
Certo e' che, se le premesse della nuova normativa sono quelle che
ci ha riportato Sonia, mi sto chiedendo, con Viviana, se tutta
quella "burocratizzazione", non vada proprio nel senso piu'
"pessimista" delineato da me.
Sono molto perplessa.
Il problema non e' di facile soluzione: quello su cui bisognerebbe
chiarirsi, a questo punto, e qui do ai miei interlocutori il grosso
beneficio del dubbio che possano avere ragione loro sulle possibili
intenzioni della proponente, e' se la regolamentazione della
prostituzione si voglia porre in essere per perseguire un'
"operazione di perbenismo", "redenzione" e "pulizia delle strade"
e, magari, con l'occasione, aumentare un po' gli introiti dello
Stato, oppure se si desideri, con reale determinazione, porre fine
a quella vergogna che e', non la prostituzione in se', quanto lo
sfruttamento della stessa.
Uno dei reati, quello dell'annullamento deliberato e violento
della volonta' e della liberta' altrui, da considerarsi tra i piu'
ignobili.
Un saluto "appassionato".
Nadia Cari'.
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