[GARGONZA:9059] Re: Tassa di Tobin - Debito estero
box.tin.it da Rho  Mercoledi`, 28 Giugno 2000

Ciao a tutti,

Per prima cosa mi scuso di avervi bombardato nei giorni scorsi con troppi
messaggi.

Quando ho detto "demagogica" e' perche', se non ricordo male, l'iniziativa
del governo Berlusconi si rivelo' una specie di farsa, in quanto veniva
applicata soltanto a categorie particolari (collaboratori al 5% di ritenuta,
senza possibilita' di gestire entrate e uscite), infatti non ebbe grande
successo.
Al contrario e sono d'accordo con Francesco e' importante che sia una
normativa seria e che abbia veramente l'obiettivo di migliorare la nascita
di aziende e l'erosione del nero.

Per I problemi dei contributi, seri perche' in Italia costituiscono (per le
aziende) il 27 % o quasi del salario, si potrebbe anche incentivare una
forma di contratto che non sia di dipendenza, per le categorie meno a
rischio, come I laureati o diplomati con competenze specifiche e richieste
dal mercato, quindi con meno problemi in caso di licenziamento. In tal modo
I lavoratori indipendenti sarebbero invogliati a premunirsi dal punto di
vista previdenziale,  conferendo alcune risorse proprio a questo scopo.
Molte aziende sarebbero liete di avere contratti piu' liberi, ma molti
lavoratori hanno paura delle troppe tasse e pastoie burocratiche per la
gestione di se stessi come aziende.
Ditemi perche' un professionista freelance (una figura emergente) deve
garantire con tutto se stesso e la propria proprieta' il proprio lavoro,
cosa che invece non e' richiesto se non nella misura del capitale sociale ad
una srl. E' come se la srl non fosse fatta di persone. Questo limite
legislativo impone a chiunque,per tutelarsi di formare una srl (20 milioni
pronti via), investire in qualcosa di minimale per il proprio lavoro,
lavorare alcuni mesi, emettere fatture e aspettare altri tre quattro mesi
 a volte sei e a me e' capitato ben 9 mesi) prima di incassare qualcosa, e
provate a protestare in Italia se qualcuno non vi paga una fattura! Come
minimo dovrete essere in grado di documentare per filo e per segno tutti I
termini e I minimi contributi della fattura, anche se avete un contratto e
se avete lavorato per mesi, e poi alla fine vi accorderete per il 60% - 80%
della fattura e avrete perso un cliente. Il cliente ovviamente non avra'
nessuna multa per ritardato pagamento o per danni provocati o mancato
rispetto di un contratto.
Se non erro in Svizzera e' un ente federale che si occupa del recupero
crediti, e negli USA una societa' protestata riceve subito una bella visita
della finaza, con tutto quello che ne puo' conseguire (quando si cerca di
spiegare agli USA che una fattura scaduta da 30 giorni non e' stata pagata e
non lo sara' per altri 60-70 giorni, non riescono a capire e chiedono subito
un intervento di avvocati, finanza, etc... : o sono abituati veramente in
modo diverso o sono attori eccezionali ).

In ultimo il nome del nuovo Ulivo e' simile a quello di una lista civica.
Nel mio paese ha vinto ed era di centro sinistra in Lombardia. Speriamo
bene. Chissa' che adesso non si possa iniziare a lavorare bene per la
vittoria.

 Michele Corvo

-----Original Message-----
From:	gargonza@perlulivo.it [mailto:gargonza@perlulivo.it] On Behalf Of
Francesco Paolo Forti
Sent:	Monday, June 26, 2000 6:35 PM
To:	Multiple recipients of list GARGONZA
Subject:	[GARGONZA:9031] Re: Tassa di Tobin - Debito estero

At 12:00 26.06.00 , box.tin.it da Rho wrote:
>Ciao Francesco,
>
>Per I contributi dovuti all'INPS mi riferivo a una parziale diminuizione
dei
>contributi all'INPS, se  si incomincia a sottoscrivere fondi pensione.

... E' una misura prevista oppure una ipotesi?

>Io non conosco perfettamente le varie curve di cui si parla, ma sono sicuro
>che se, per assurdo, non ci fossero piu' disoccupati, magicamente sarebbe
>risolto il problema delle pensioni.

No, purtoppo il problema della varie "gobbe" e' proprio quello
che  anche con la piena occupazione tra il 2020 ed il 2040 il
rapporto lavoratori / pensionati non permette piu' di usare il
sistema retributivo a ripartizione ma occorre avere una grande
fetta parallela di sistemi contributivi a capitalizzazione.
Troppi pochi lavoratori e troppo pensionati.
Quindi occorre una massiccia immigrazione ed occorre che
si lavori di piu' e piu' a lungo altrimenti conti non tornano
e le pensioni diventano da fame, ancora piu' di aoggi (ed i consumi
si deprimono e con essi l'economia).

Inoltre, dagli altri innumerevoli interventi di Michele:

>Per una svolta nel campo dell'occupazione, dalpunto di vista fiscale e
degli
>incentivi si potrebbe riprendere una iniziativa demagogica del governo
>Berlusconi di permettere a costo zero di aprire aziende, e di pagare tasse
>solo sul fatturato entro I primi due anni. Questo invoglierebbe tanta gente
>a iniziare delle attivita', potrebbe anche dare un'immagine di innovazione
e
>non costerebbe nulla in termini economici.

Lasciamo perdere la critica di "demagogia". Tutti i paesi lo fanno
e nei paesi federali lo fanno anche i governi locali, anche le citta'.
Non e' Berlusconi che e' un demagogo su questa iniziativa, siamo noi
che, per dirla alla milanese, siamo dei <<ciula>> se non lo facciamo
anche noi.
Perche' se lo fanno gli altri e noi no, siamo cornuti e contenti.
In economia e' cosi' e la politica qui si adegua. Alle aziende non
interessa la demagogia ma lo sconto fiscale. Se le aziende portano
lavoro, i governi locali perdono un po' di imposte su quelle imprese
da una mano ma prendono dall'altra molto di piu'. In compenso oggi
parlare di sconto alle aziende che gia' non pagano (perche' sono tutte in
perdita od in rosso) fa veramente ridere. Credo che l'unico sconto che
interessa alle aziende e' quello sui contributi, il vero mattone sul costo
del lavoro, oltre al sistema bancario.

Saluti,
Francesco

[MODE MODERATOR ON]
PS per Michele Corvo: non e' necessario rispondere oggi; sarebbe
l'ottavo intervento, dopo i sette di oggi ed il moderatore non sarebbe
al settimo cielo, e nemmeno all'ottavo ....
[MODE MODERATOR OFF]






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