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Ciao a tutti, Per prima cosa mi scuso di avervi bombardato nei giorni scorsi con troppi messaggi. Quando ho detto "demagogica" e' perche', se non ricordo male, l'iniziativa del governo Berlusconi si rivelo' una specie di farsa, in quanto veniva applicata soltanto a categorie particolari (collaboratori al 5% di ritenuta, senza possibilita' di gestire entrate e uscite), infatti non ebbe grande successo. Al contrario e sono d'accordo con Francesco e' importante che sia una normativa seria e che abbia veramente l'obiettivo di migliorare la nascita di aziende e l'erosione del nero. Per I problemi dei contributi, seri perche' in Italia costituiscono (per le aziende) il 27 % o quasi del salario, si potrebbe anche incentivare una forma di contratto che non sia di dipendenza, per le categorie meno a rischio, come I laureati o diplomati con competenze specifiche e richieste dal mercato, quindi con meno problemi in caso di licenziamento. In tal modo I lavoratori indipendenti sarebbero invogliati a premunirsi dal punto di vista previdenziale, conferendo alcune risorse proprio a questo scopo. Molte aziende sarebbero liete di avere contratti piu' liberi, ma molti lavoratori hanno paura delle troppe tasse e pastoie burocratiche per la gestione di se stessi come aziende. Ditemi perche' un professionista freelance (una figura emergente) deve garantire con tutto se stesso e la propria proprieta' il proprio lavoro, cosa che invece non e' richiesto se non nella misura del capitale sociale ad una srl. E' come se la srl non fosse fatta di persone. Questo limite legislativo impone a chiunque,per tutelarsi di formare una srl (20 milioni pronti via), investire in qualcosa di minimale per il proprio lavoro, lavorare alcuni mesi, emettere fatture e aspettare altri tre quattro mesi a volte sei e a me e' capitato ben 9 mesi) prima di incassare qualcosa, e provate a protestare in Italia se qualcuno non vi paga una fattura! Come minimo dovrete essere in grado di documentare per filo e per segno tutti I termini e I minimi contributi della fattura, anche se avete un contratto e se avete lavorato per mesi, e poi alla fine vi accorderete per il 60% - 80% della fattura e avrete perso un cliente. Il cliente ovviamente non avra' nessuna multa per ritardato pagamento o per danni provocati o mancato rispetto di un contratto. Se non erro in Svizzera e' un ente federale che si occupa del recupero crediti, e negli USA una societa' protestata riceve subito una bella visita della finaza, con tutto quello che ne puo' conseguire (quando si cerca di spiegare agli USA che una fattura scaduta da 30 giorni non e' stata pagata e non lo sara' per altri 60-70 giorni, non riescono a capire e chiedono subito un intervento di avvocati, finanza, etc... : o sono abituati veramente in modo diverso o sono attori eccezionali ). In ultimo il nome del nuovo Ulivo e' simile a quello di una lista civica. Nel mio paese ha vinto ed era di centro sinistra in Lombardia. Speriamo bene. Chissa' che adesso non si possa iniziare a lavorare bene per la vittoria. Michele Corvo -----Original Message----- From: gargonza@perlulivo.it [mailto:gargonza@perlulivo.it] On Behalf Of Francesco Paolo Forti Sent: Monday, June 26, 2000 6:35 PM To: Multiple recipients of list GARGONZA Subject: [GARGONZA:9031] Re: Tassa di Tobin - Debito estero At 12:00 26.06.00 , box.tin.it da Rho wrote: >Ciao Francesco, > >Per I contributi dovuti all'INPS mi riferivo a una parziale diminuizione dei >contributi all'INPS, se si incomincia a sottoscrivere fondi pensione. ... E' una misura prevista oppure una ipotesi? >Io non conosco perfettamente le varie curve di cui si parla, ma sono sicuro >che se, per assurdo, non ci fossero piu' disoccupati, magicamente sarebbe >risolto il problema delle pensioni. No, purtoppo il problema della varie "gobbe" e' proprio quello che anche con la piena occupazione tra il 2020 ed il 2040 il rapporto lavoratori / pensionati non permette piu' di usare il sistema retributivo a ripartizione ma occorre avere una grande fetta parallela di sistemi contributivi a capitalizzazione. Troppi pochi lavoratori e troppo pensionati. Quindi occorre una massiccia immigrazione ed occorre che si lavori di piu' e piu' a lungo altrimenti conti non tornano e le pensioni diventano da fame, ancora piu' di aoggi (ed i consumi si deprimono e con essi l'economia). Inoltre, dagli altri innumerevoli interventi di Michele: >Per una svolta nel campo dell'occupazione, dalpunto di vista fiscale e degli >incentivi si potrebbe riprendere una iniziativa demagogica del governo >Berlusconi di permettere a costo zero di aprire aziende, e di pagare tasse >solo sul fatturato entro I primi due anni. Questo invoglierebbe tanta gente >a iniziare delle attivita', potrebbe anche dare un'immagine di innovazione e >non costerebbe nulla in termini economici. Lasciamo perdere la critica di "demagogia". Tutti i paesi lo fanno e nei paesi federali lo fanno anche i governi locali, anche le citta'. Non e' Berlusconi che e' un demagogo su questa iniziativa, siamo noi che, per dirla alla milanese, siamo dei <<ciula>> se non lo facciamo anche noi. Perche' se lo fanno gli altri e noi no, siamo cornuti e contenti. In economia e' cosi' e la politica qui si adegua. Alle aziende non interessa la demagogia ma lo sconto fiscale. Se le aziende portano lavoro, i governi locali perdono un po' di imposte su quelle imprese da una mano ma prendono dall'altra molto di piu'. In compenso oggi parlare di sconto alle aziende che gia' non pagano (perche' sono tutte in perdita od in rosso) fa veramente ridere. Credo che l'unico sconto che interessa alle aziende e' quello sui contributi, il vero mattone sul costo del lavoro, oltre al sistema bancario. Saluti, Francesco [MODE MODERATOR ON] PS per Michele Corvo: non e' necessario rispondere oggi; sarebbe l'ottavo intervento, dopo i sette di oggi ed il moderatore non sarebbe al settimo cielo, e nemmeno all'ottavo .... [MODE MODERATOR OFF] ![]() |