[GARGONZA:8990] Da Amnesty
Mobiglia  Mercoledi`, 21 Giugno 2000

MYANMAR: DONNE IN PRIMA LINEA

In un nuovo rapporto intitolato "Eroine dimenticate. Le donne del 
Myanmar" Amnesty International analizza la condizione femminile  
nel paese a dodici anni dalla repressione del movimento democratico 
del 1988. Proprio per il loro ruolo cardine nella vita sociale, 
culturale e politica del paese  le donne sono costantemente a rischio 
di arresti e limitazioni alla liberta' personale. Almeno 100 donne 
sono attualmente in carcere per motivi politici, tra loro molte 
prigioniere di coscienza. 

In aprile il Consiglio di stato per la pace e lo sviluppo (CSPS, 
ovvero il governo militare) ha scatenato una violenta repressione nei 
confronti dell'opposizione democratica, colpendo soprattutto le 
associazioni studentesche. Da quando il governo di Rangoon avvio' 
nel 1990 un programma di lavori pubblici, donne e bambini 
appartenenti a minoranze etniche (Karen, soprattutto) continuano ad 
essere impiegati forzatamente nella costruzione di strade e altre 
infrastrutture.

A causa della poverta' dilagante e delle diffuse violazioni dei 
diritti umani, molte donne sono inoltre costrette a fuggire in 
Thailandia, India e Bangladesh. Molte di loro finiscono nella rete 
della prostituzione.

Amnesty International chiede al governo del Myanmar di rilasciare 
immediatamente ed incondizionatamente tutti i prigionieri di 
coscienza e di abolire il lavoro forzato. E' altresi' necessario che 
al personale militare sia fornita un'adeguata preparazione sui 
diritti umani, con un'attenzione particolare ai diritti delle donne. 
FINE DEL COMUNICATO

16 giugno 2000
Ufficio Stampa 
Amnesty International

***
USA: ULTIME SPERANZE PER GARY GRAHAM

E' prevista per domani 22 giugno in Texas l'esecuzione di 
Gary Graham (oggi Shaka Sankofa), cittadino afro americano 
condannato per l'omicidio di Bobby Lambert (bianco) nel 1981 
all'eta'di 17 anni. La giuria, composta da 11 bianchi e un nero, lo 
condanno' sulla base di una sola confusa testimonianza, violando il 
diritto internazionale che proibisce la pena capitale per i minori di 
18 anni. Molti i dubbi sulla correttezza del processo: la pistola 
trovata in suo possesso era di calibro diverso da quella che aveva 
ucciso Lambert; Ronald Mock, suo avvocato difensore, non 
convoco' un solo teste in difesa, considerando quella di Graham una 
causa persa in partenza. 

In questi 19 anni Graham si e' sempre dichiarato innocente.

Crescono in USA le preoccupazioni sull'uso della pena di morte. La 
Columbia Law School ha recentemente riscontrato  gravi errori 
nel 68% delle condanne a morte. Il governatore dell'Illinois ha per 
questo sospeso le esecuzioni nel suo stato. Il 7 giugno il 
governatore del Maryland ha fermato l'esecuzione di 
Eugene Colvin-El per non rischiare di uccidere un innocente. 

Lo stesso governatore del Texas George W. Bush ha recentemente
dichiarato che non avrebbe consentito l'esecuzione di persone la cui 
colpevolezza non fosse certa. Non sembra pero' intenzionato a 
concedere alcun rinvio a Gary Graham.

Amnesty International chiede al governatore del Texas di fermare 
immediatamente questa esecuzione.	
FINE DEL COMUNICATO

Roma, 21 giugno 2000
Ufficio Stampa 
Amnesty International

***

Per i diritti umani http://www.amnesty.it
Contro la fame nel mondo http://www.thehungersite.com/index.html
Per le vittime di guerra http://www.emergency.it




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