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TAP: penali o risarcimento danni?

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TAP: penali o risarcimento danni?

Messaggioda franz il 28/10/2018, 17:01

Il Post, sempre sul pezzo!


Cosa c’è di vero nelle dichiarazioni di Di Maio sul TAP
Secondo il ministro dello Sviluppo economico il gasdotto sarà concluso perché altrimenti il governo dovrebbe pagare una penale nascosta, che però non esiste

Sabato, parlando con un gruppo di giornalisti, il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha detto che se il governo dovesse interrompere i lavori per la costruzione del Trans Adriatic Pipeline (TAP), il gasdotto che dall’Albania dovrebbe arrivare sulle coste pugliesi, dovrebbe pagare delle «penali per quasi 20 miliardi di euro». È per questa ragione, ha spiegato Di Maio, che il governo ha deciso di non ostacolare l’opera, nonostante durante la campagna elettorale il Movimento 5 Stelle avesse promesso di fermarla.

Come hanno spiegato Corriere della Sera, Repubblica e anche l’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, però, la dichiarazione di Di Maio non è corretta. Il governo non dovrebbe pagare delle penali in caso di interruzione dei lavori del TAP, dato che l’infrastruttura non è un’opera pubblica. Gli unici eventuali costi che si troverebbe a dover sostenere sono le richieste di risarcimento delle aziende coinvolte nel progetto, come capita sempre in casi del genere.

Di Maio ha anche detto (come si sente in questo video pubblicato sulla sua pagina Facebook, dal minuto 3.12) che prima di diventare ministro non sapeva nulla delle presunte «penali» perché se ne parla su «carte» del ministero dello Sviluppo economico che non erano state mostrate ai parlamentari del Movimento 5 Stelle nella scorsa legislatura. Nessuna delle due dichiarazioni sembra corretta. Di Maio ha concluso dicendo che «non è che è più conveniente farlo, è che non ci sono alternative». Abbiamo messo insieme le informazioni da sapere sul gasdotto per spiegare bene perché Di Maio ha detto cose non vere.

Cos’è il TAP
Il TAP è un gasdotto progettato per portare in Europa il gas naturale estratto in Azerbaigian, diversificando l’approvvigionamento del continente che attualmente dipende in buona parte dalla Russia e dai gasdotti che attraversano l’Ucraina, un paese a dir poco instabile e parzialmente occupato proprio da milizie vicine alla Russia. Il percorso del gasdotto comincia alla frontiera tra Grecia e Turchia e dovrebbe arrivare in Italia passando per l’Albania, e attraversando il mare Adriatico. Solo 8,2 chilometri del totale di 870 del gasdotto dovrebbero passare sulla terraferma italiana; 105 invece sul fondale dell’Adriatico.

Al momento i lavori sono stati terminati per l’80,7 per cento del percorso e dovrebbero essere completati nel 2020. A occuparsi della costruzione è il consorzio svizzero TAP, i cui azionisti principali sono società che si occupano di distribuzione del gas, come ad esempio l’italiana SNAM.

Perché non ci sono penali né carte segrete
Il TAP è un’opera privata di interesse pubblico, non un’opera pubblica: perciò non c’è nessun contratto tra il consorzio TAP e lo stato italiano. Il TAP ha solo un contratto con le aziende che stanno materialmente costruendo il gasdotto, tra cui le italiane Saipem, Renco e Bonatti, e un altro, di durata venticinquennale, con le aziende come Enel, Edison ed Hera che hanno già acquistato il gas che arriverà dall’Azerbaigian. Non essendoci un contratto con lo stato, non possono esserci «penali» che lo stato dovrebbe pagare in caso di interruzione dei lavori.

Quello che lo stato dovrebbe pagare sarebbero probabilmente dei risarcimenti per danno emergente e lucro cessante alle aziende coinvolte nel progetto, dato che nel 2015 la costruzione del gasdotto era stata avallata dal ministero dello Sviluppo economico, all’epoca guidato da Federica Guidi. Delle probabili richieste di rimborso da parte delle aziende coinvolte si parla anche in una nota dello stesso ministero dello Sviluppo economico del 27 settembre scorso, scritta in risposta alle richieste dei comitati contrari alla costruzione del TAP; nella nota non si citano penali.

Un articolo di Repubblica fa notare peraltro che tutte queste cose erano note al pubblico – e quindi anche al Movimento 5 Stelle – anche prima dell’inizio dell’attuale legislatura, perché per l’approvazione della costruzione del gasdotto c’è stato un percorso che ha anche coinvolto il Parlamento. Nel gennaio 2014 fu approvato il Trattato Italia-Albania-Grecia che dava il via libera all’opera (il M5S votò contro), nel settembre dello stesso anno il ministero dell’Ambiente autorizzò la costruzione con un decreto e nel 2015 ci fu l’autorizzazione finale del ministero dello Sviluppo economico.

Ora i militanti del movimento No TAP chiedono le dimissioni dei parlamentari del Movimento 5 Stelle eletti in Salento. Calenda ha detto invece che dovrebbe essere Di Maio a dimettersi, in quanto ha giustificato «la sua promessa non mantenuta inventandosi una carta e delle penali».

Carlo Calenda

@CarloCalenda
Perché la menzogna di @luigidimaio su #TAP è particolarmente grave e perché in un paese normale dovrebbe dimettersi

09:16 - 28 ott 2018
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Ok, ma da dove spuntano fuori i 20 miliardi di euro?
I 20 miliardi di euro citati da Di Maio non sono una penale, ma il risultato di una stima a spanne fatta dall’attuale sottosegretario allo Sviluppo economico Andrea Cioffi. Tiene conto innanzitutto del fatto che la realizzazione del TAP costa in tutto 4,5 miliardi, e che visto l’avanzamento dei lavori bisognerebbe risarcirne 3,5 alle aziende coinvolte. A questi 3,5 andrebbero aggiunti 11 miliardi di euro di danni dovuti alle mancate consegne di gas già prestabilite, e 7 miliardi di utili non ottenuti da TAP e dai produttori di gas azeri.

https://www.ilpost.it/2018/10/28/di-mai ... 5wGrk8HDF0
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Re: TAP: penali o risarcimento danni?

Messaggioda Robyn il 28/10/2018, 20:01

La contrarietà al Tap è più di natura geopolitica.Dipendere dalla Russia o dall'Azerbaijan?Ma perche l'Azerbaijan è più stabile?
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Re: TAP: penali o risarcimento danni?

Messaggioda pianogrande il 29/10/2018, 2:07

Robyn ha scritto:La contrarietà al Tap è più di natura geopolitica.Dipendere dalla Russia o dall'Azerbaijan?Ma perche l'Azerbaijan è più stabile?


Comunque, diversificare i fornitori è sempre vantaggioso.

Potrei perfino supporre che le gite a Mosca di vice1 e servitorediduepadroni siano servite a farsi autorizzare la tap.
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Re: TAP: penali o risarcimento danni?

Messaggioda franz il 29/10/2018, 9:05

pianogrande ha scritto:
Robyn ha scritto:La contrarietà al Tap è più di natura geopolitica.Dipendere dalla Russia o dall'Azerbaijan?Ma perche l'Azerbaijan è più stabile?


Comunque, diversificare i fornitori è sempre vantaggioso.

Potrei perfino supporre che le gite a Mosca di vice1 e servitorediduepadroni siano servite a farsi autorizzare la tap.

Non credo. Sono andati a chiedere soldi. Ricordate che questi bugiardi patentati avevano messo in giro la voce che Russia e Cina avrebbero comprato i nostri BOT, agendo da supplenti della BCE vista la fine del QE di Draghi?
La Russia aveva ventilato questa ipotesi sia per la questione TAP (e qui entra in gioco il M5S) sia per il discorso delle sanzioni economiche (e qui entra in gioco Salvini).
Ma c'è un aspetto importante. La Russia soldi non ne ha per cui hanno risposto NIET.
Cercate "tria russia debito pubblico" con google e leggete le varie storie.

A questo punto ritengo che visto il NIET, il prode Di Maio stia cercando di giocare la carta del ricatto verso Mosca: "allora non blocchiamo più la TAP". Come giocarsela con la fronda NO-TAP interna?
Inventando penali contenute in carte segrete (che non esistono, come ha spiegato Calenda).
Messo alla strette Di Maio tira fuori questo documento:
http://documenti.camera.it/Leg17/Dossie ... 8b8i9QUwIM
A cui risponde Calenda
@CarloCalenda
10 h10 ore fa
Altro Carlo Calenda ha ritwittato Manuela Bellipanni
Caro @luigidimaio non fare il buffone. Quello è un accordo gov. senza penali ratificato dal parlamento e da te conosciuto quando promettevi di chiudere TAP. Hai mentito. Non ci sono contratti e penali che non conoscevi prima di diventare ministro. Hai preso in giro gli elettori.

In realtà non quindi ci sono "penali" ma oneri in caso di disdetta, note già nel 2013, quindi ben prima che questo governo cominciasse a lavorare.

PS: Baku? Buttate un occhio qui: https://lagiornatasportiva.it/wp-conten ... C3%BC_.jpg
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Re: TAP: penali o risarcimento danni?

Messaggioda Robyn il 29/10/2018, 11:48

Questo gasdotto cammina in superfice sulla spiaggia davanti ai bagnanti oppure è sottotraccia e non si vede per evitare l'impatto ambientale?Una volta arrivato sulla terra ferma perche mai dovrebbe camminare ancora per 8 km?Più che altro bisognerebbe investire sulle fonti alternative piuttosto che sù quelle fossili.Le vetture a trazione elettrica trovano la resistenza di chi produce pezzi di ricambio per motori diesel e a benzina e l'indotto metalmeccanico ne soffrirebbe.Forse è meglio deviare la ricerca sulle vetture ad idrogeno che utilizzano la trazione a combustione
Ultima modifica di Robyn il 29/10/2018, 11:50, modificato 1 volta in totale.
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Re: TAP: penali o risarcimento danni?

Messaggioda pianogrande il 29/10/2018, 11:49

Be'.
L'ipotesi di Franz è abbastanza condivisibile.
Questo è davvero un governo di "scappati di casa" e quindi niente di strano che pratichino qualche forma di accattonaggio.

Se poi "Giggino" ha pensato di mettere paura a Putin, questo me lo fa diventare un po' simpatico.
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Re: TAP: penali o risarcimento danni?

Messaggioda pianogrande il 29/10/2018, 11:51

Robyn ha scritto:Questo gasdotto cammina in superfice sulla spiaggia davanti ai bagnanti oppure è sottotraccia e non si vede per eitare l'impatto ambientale?Una volta rivato sulla terra ferma perche mai dovrebbe camminare ancora per 8 km?Più che altro bisognerebbe investire sulle fonti alternative piuttosto che sù quelle fossili.Le vetture a trazione elettrica trovano la resistenza di chi produce pezzi di ricambio per motori diesel a benzina e l'indotto metalmeccanico ne soffrirebbe.Forse è meglio deviare la ricerca sulle vetture ad idrogeno che utilizzano la trazione a combustione


Ci vediamo tra una quindicina di anni, Robyn.

Nel frattempo, diversificare le fonti di approvvigionamento.
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Re: TAP: penali o risarcimento danni?

Messaggioda Robyn il 29/10/2018, 11:53

Probabilmente hanno chiesto qualcosa a Putin è Putin gli ha detto che è disponibile solo per 6 mld di euro
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Re: TAP: penali o risarcimento danni?

Messaggioda Robyn il 29/10/2018, 13:55

La Tap arriva Meledugno dove c'è un'hotspot per l'aprovvigionamento del gas grande come dieci campi da calcio.Per lo meno bisogna limitare il più possibile l'impatto ambientale e l'emissione di sostanze nocive nell'atmosfera.L'hotspot non dovrebbe essere visibile e circondato da fitta vegetazione che assorbe eventuali sostanze nocive immesse nell' atmosfera attraverso la fotosintesi clorofilliana.La Tap probabilmente sarà utilizzata per ammodernare gli altiforni dell'Ilva che funzionano a carbonfossile.Però poi dopo la Tap basta bisogna dedicarsi all'energia compatibile con la natura.La Tav .La Tav è necessaria e và completata
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Re: TAP: penali o risarcimento danni?

Messaggioda pianogrande il 29/10/2018, 15:22

Mi è toccato sentire un "consulente" del comune che non vuole la tap piagnucolare che comporta impianti sottoposti alla "legge Seveso".

Pensa te.

Io mi sono guadagnato da vivere sempre su impianti (o, meglio, siti) sottoposti alla legge Seveso (rischio di incidente rilevante).
Essere sottoposti a particolari controlli e normative non significa essere pericolosi per definizione.
Significa essere sottoposti a particolari controlli e normative.
Si diventa pericolosi se questi se normative non vengono rispettate.

Questa è proprio la mentalità di base dei cinque facce.

Tutto quello che richiede attenta gestione (cosa di cui non hanno la più pallida idea) meglio bloccarlo.

Con il tap, emerge questa caratteristica da ignoranti incompetenti in tutto il suo splendore.

Così è stato per le Olimpiadi di Roma e così è stato nel passaggio dalla santificante opposizione alla "polvere" della realtà.

Nelle peggiori osterie delle mie parti, il personaggio più odiato e insultato è quello che assiste a una partita a carte e critica il modo di giocare.
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