Altro economista su FB che scrive cose a livello divultativo.
Massimo Fontana
Visto che finalmente la nota di aggiornamento al Def è stata presentata, cerchiamo di analizzarla dal punto di vista economico provando così a capire quali effetti provocherà.
Qui le varie componenti
https://www.ilsole24ore.com/…/manovra-l-ultimo-pressing-m5s…
Diciamo subito che nonostante il crollo attuale della borsa e l'aumento repentino dello spread, il livello del deficit pubblico prospettato, seppure alto, non è tale da portare il paese verso scenari catastrofici.
Se i membri del governo non si metteranno a litigare col mercato con dichiarazioni improvvide, è probabile che lo spread si assesterà su un livello elevato ma per ora sopportabile.
Il problema vero sono però gli effetti di questo spread stabilmente elevato.
Ma di questo parleremo successivamente.
Per ora diamo uno sguardo ai capitoli di spesa.
Capitoli di spesa che sono essenzialmente tre.
1) 10 miliardi per finanziare l'adeguamento a 780 euro delle pensioni minime e immaginiamo visto che non è specificato anche quelle sociali, a 6,5 milioni di italiani.
2) L'introduzione di una flat tax al 15% per le piccole imprese.
Questa misura dovrebbe essere in realtà una specie di estensione del regime forfettario già oggi esistente.
3) Superamento della Fornero con la possibilità di andare in pensione anticipatamente per circa 400.000 lavoratori.
Questi sono i punti principali su cui prevedibilmente si concentrerà la maggiore spesa pubblica.
Le altre misure quali il fondo per i truffati dalle banche o la pace fiscale, o hanno importi ampiamente inferiori o comunque sono misure una tantum.
E il reddito di cittadinanza?
E la flat tax per tutti?
Ecco, questi due punti sono di fatto rimandati.
La flat tax per tutti viene prevista a fine legislatura.....se ci si arriva

Per il reddito di cittadinanza vero e proprio invece, quindi non per pensionati e pensioni ma per i lavoratori, si stanziano ad oggi 2 miliardi per la riforma dei centri per l'impiego.
Quando la riforma di questi sarà operativa, allora se ne riparlerà.
La spesa effettiva immediata per ora si concentra come visto sulle pensioni e i pensionati.
Ma ci sono anche gli investimenti ricordano dal governo.
I mitologici investimenti ad alto moltiplicatore di cui straparla Di Maio.
Vediamo.
Come ricorda il sole24ore nell'articolo linkato sopra, ci sono 38 miliardi di euro a cui vanno sommati altri 15 miliardi.
Tutti per l'anno prossimo?
No.
I 38 miliardi sono gli investimenti previsti per i prossimi.......15 anni, mentre i nuovi 15 sono per i prossimi ….3 anni.
L'importo annuo maggiore quindi è di 5 miliardi di euro.
Mi spiace per Di Maio, ma anche il moltiplicatore keynesiano fosse superiore a 1, ma anche a 2 o 3, e sicuramente non lo è, ecco, anche lo fosse hai voglia ad espandere il pil [quasi 1'700 miliardi ] con simile importo.
Comunque , cerchiamo di valutare l'impatto di tutto questo nell'economia.
La maggiore spesa per pensioni minime andrà quasi sicuramente in consumi.
Ora, nella mitologia marxisto-spacciataperkeynesiana di questo governo, proprio questo dovrebbe spingere in modo poderoso la crescita.
Ma siamo in una economia aperta.
Ripetiamo: siamo in una economia aperta.
Ciò vuol dire che una parte dei maggiori consumi andrà in acquisti di beni esteri.
Facciamo un esempio terra terra per far capire il problema.
Ieri sono andato al supermercato.
Ho comprato delle banane, che provenivano dall'Africa.
Poi ho preso qualche noce, che veniva dall'Australia.
Ho comprato un spazzolino da denti, fatto in Svizzera.
Il collutorio, fatto in UK.
E così via.
Perfino i funghi non venivano dall'Italia, ma nello specifico dalla Russia.
E ovviamente il supermercato stesso era di proprietà olandese.
Morale di questo breve racconto?
Come detto sopra, una buona parte del maggiore reddito frutto del maggiore deficit pubblico italiano, non andrà verso imprese italiane aumentandone il loro reddito e la loro produzione, ma andrà direttamente all'estero spingendo il reddito e la produzione di tutto il resto del mondo.
Effetto di questo: il moltiplicatore della spesa sarà molto più basso generando una moderata espansione economica, e un aumento maggiore rispetto al pil del debito pubblico.
Questo aspetto, ovvero la spinta minore sulla crescita rispetto all'aumento del debito, vale anche per gli altri provvedimenti, a partire dalla flat tax.
Perchè?
Perchè qui si inserisce quanto dicevamo all'inizio, ovvero l'aumento dello spread.
Aumento dello spread che nasce dall'aumento dei tassi d'interesse italiani, che nel caso del decennale italiano sono arrivati in questo momento al 3,18%, dall'1,8 di aprile scorso.
Perchè l'aumento dei tassi d'interesse è un fattore negativo?
La ragione più evidente ed immediata è che un aumento dei tassi, soprattutto se permanente, incide sul livello di spesa per interessi del nuovo debito emesso.
Nuovo debito emesso che con l'alto livello di debito pubblico che abbiamo è un ammontare rilevante ogni anno.
C'è poi però un altro aspetto, più microeconomico, ma dagli effetti se possibile ancora più devastanti, ovvero l'effetto spiazzamento sugli investimenti privati di rischio, ovvero il motore ultimo della crescita.
I tassi d'interesse più elevati infatti si portano dietro nel loro rialzo tutti gli altri tassi d'interesse, sia pubblici che privati.
E un aumento degli interessi privati, come potrebbero essere i prestiti bancari, comporta un aumento del loro costo per i sottoscrittori.
Se quindi io sono una impresa che deve investire 1 miliardo di euro creando così occupazione e produzione, e lo faccio tramite un prestito bancario, ma vedo che l'interesse che devo pagare passa dal 2% al 4 o 5%, potrei decidere che la remunerazione eventuale di questo investimento una volta sottratti gli oneri dell'aumento dei tassi non è più in grado di generare utili sufficienti e quindi potrei decidere di non fare più tale investimento.
Questo problema, sempre dimenticato dai novelli geni della macroeconomia che infesta il pensiero economico italiano, non solo è ben presente nella vita economica quotidiana, ma alla fine è l'esatto motivo per cui il pil italiano nel periodo 2011-2013 è affondato, visto che le tasse repressive di Monti sono arrivate a pil che già scendeva, e perchè invece si è ripreso negli ultimi 2 anni con deficit pubblico calante.
Almeno fino ad oggi.
Quindi ricapitolando, un aumento dello spread significa operativamente un aumento dei tassi d'interesse i quali a loro volta spiazzano gli investimenti privati riducendo l'attività economica complessiva.
Andiamo verso la conclusione.
Il deficit pubblico aggiuntivo è alto, ma non talmente alto da scassare immediatamente i conti.
Il problema vero è però un altro: il grosso di questa spesa andrà verso le pensioni, quindi verso un moltiplicatore abbastanza basso e verso una mini flat tax i cui effetti positivi eventuali sono probabilmente già stati annullati dal rialzo dei tassi d'interesse.
Il rischio alto quindi, sempre che non ci si metta a litigare con il mercato e sempre che le agenzie di rating non ci prendano di mira bollando il nostro debito come junk, cosa che come ricorda l'ottimo Mario Seminerio qui
https://phastidio.net/2018/09/28/il-muro-dellincidente/ ci porterebbe veramente verso il baratro, è di ritrovarci fra tre anni con un pil cresciuto come sempre tra l'1 e l'1,5%, la povertà e l'occupazione agli stessi livelli attuali se non maggiori (per l'occupazione), ma con in più un debito aumentato di almeno 1 o 2 punti percentuali.
E questo se fondamentalmente tutto va bene.
Direi a questo punto che le preoccupazioni dei mercati sono ampiamente giustificate.
Buona giornata.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)