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Nuove regole sugli scioperi

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda matthelm il 28/02/2009, 19:01

La Cgil non è il ventre molle ne puzza di comunismo è la reverenza e sudditanza con cui la trattano alcuni uomini politici del centro sinistra. E questo è sbagliato.
Non è solo la mia opinione. E' evidente.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda ranvit il 28/02/2009, 19:42

Che i sindacati confederali abbiano una buona parte della responsabilità del cattivo funzionamento dell'impianto economico del Paese è un dato di fatto.
Un esempio per tutti : non si sono mai battuti (anzi...) per l'introduzione di un salario di disoccupazione generalizzato, favorendo invece il sistema ignobile (perchè sceglie tra lavoratori e lavoratori) della Cig con il quale, guarda caso, hanno sempre potuto esercitare il proprio potere.

Che gli altri sindacati siano stati spesso piu' aggressivi dei confederali è anch'esso un dato di fatto.

Resta il fatto che un governo dovrebbe porsi l'obiettivo di regolamentare il diritto di sciopero in particolare quando in un settore si verificano ripetutamente degli eccessi.
E' il caso dei trasporti.
Il centrosinistra quando ha potuto non l'ha fatto. Il centrodestra lo sta facendo, bene.
Vedremo nelle prossime occasioni se funziona.

Vittorio
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda pinopic1 il 28/02/2009, 19:44

matthelm ha scritto:Quello che volevo evidenziare è che un partito politico nazionale deve essere libero di valutare qualsiaisi posizione di sindacati dei lavoratori o della confindustria.

Se invece, come si sa, si fa da sponda o ci si autolimita nel denunciare comportamenti non accettabili di qualche sindacato che si ritiene più vicino di altri (cgil) allora saremo sempre condizionati nel nostro agire politico.
Insomma la cgil è una parte del sindacato anche se non piccola ma non per questo è esentata da errori.
Come già successo. Tutto qui.

Non ci nascondiamo i contrasti su temi importanti anche con sindacati non autonomi come cisl e uil.

Rimane sempre quello che ho scritto: quando mai un nostro governo di centrosinistra avrebbe potuto fare altrettanto visto che è vietato toccare la cgil?


Certo il partito. Invece un elettore, essendo il più delle volte anche un lavoratore, difende i suoi diritti sindacali e valuta l'azione sindacale in funzione dei suoi interessi e bisogni di lavoratore. Se i comportamenti di un sindacato sono accettabili o meno lo devono decidere soltanto i lavoratori in quanto lavoratori e non il partito.
Sulla domanda che continui a fare ti rispondo ancora una volta che una legge è stata fatta nel 1990. Non credo che un nostro governo di centrosinistra dovrebbe fare quello che fa il centrodestra. La CGIL non è vietato toccarla, bisogna vedere quanto seguito ha tra gli elettori del PD e darle il giusto peso in conseguenza di questa valutazione: né più e né meno. Né intoccabile, né trascurabile.

Un paradosso: a volte sembra che dobbiamo tenere conto e rispettare soltanto la volontà degli elettori di CD. Ragazzi, siamo il CS.
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda pinopic1 il 28/02/2009, 19:47

ranvit ha scritto:Un esempio per tutti : non si sono mai battuti (anzi...) per l'introduzione di un salario di disoccupazione generalizzato, favorendo invece il sistema ignobile (perchè sceglie tra lavoratori e lavoratori) della Cig con il quale, guarda caso, hanno sempre potuto esercitare il proprio potere.


Ecco, questa è una giusta valutazione di merito. Entrare nella sostanza dei problemi aiuta di più che ripetere slogan e luoghi comuni.
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda Stefano'62 il 28/02/2009, 19:54

matthelm ha scritto:Quello che volevo evidenziare è che un partito politico nazionale deve essere libero di valutare qualsiaisi posizione di sindacati dei lavoratori o della confindustria.

Se invece, come si sa, si fa da sponda o ci si autolimita nel denunciare comportamenti non accettabili di qualche sindacato che si ritiene più vicino di altri (cgil) allora saremo sempre condizionati nel nostro agire politico.
Insomma la cgil è una parte del sindacato anche se non piccola ma non per questo è esentata da errori.
Come già successo. Tutto qui.

Non ci nascondiamo i contrasti su temi importanti anche con sindacati non autonomi come cisl e uil.

Rimane sempre quello che ho scritto: quando mai un nostro governo di centrosinistra avrebbe potuto fare altrettanto visto che è vietato toccare la cgil?
Io ho capito quello che intendi dire,matthelm.
E credo sia una opinione legittima e per quello che so io di sindacati,cioè poco,potrebbe anche essere vero.

Il punto è che la CGIL fa il suo lavoro e non credo che sia intoccabile.
Piuttosto credo che se qualcuno di centrosinistra pensa di doverla ascoltare non mi sembra debba essere per forza sudditanza (e se fosse sarebbe sbagliatissimo come dici tu);potrebbe darsi invece che sia perchè pensa abbia ragione.
Non vedo stranezze nell'identità di vedute in persone della stessa area politica.

Tornando al giorno d'oggi,il governo che deve affrontare la crisi perde tempo con gli scioperi.
Che una regolamentazione seria e rispettosa possa essere positiva mi sta bene.
Che la possa fare questa destra,in questo momento di crisi,non mi sta bene nemmeno un pò e mi fa suonare tutti i campanelli di allarme !

Con la scusa della crisi,della produttività,del PIL,della competitività,della sopravvivenza delle aziende (cioè del padrone,non di chi ci lavora),di tutto il resto che si inventeranno.....si preparano a fare schifezze inenarrabili (qualcuno ha dubbi ?) e questa mossa in ambito sindacale serve a spianare la strada....sono i colpi per aggiustare la mira e prepararsi all'assalto finale.
Insomma,Obama ha già l'elmetto in testa in prima linea contro la crisi e annuncia (e attua !) provvedimenti importanti,ambiziosi e a volte incredibili come l'aumento delle tasse ai ricchi,conscio del fatto che tanto loro la passeranno comunque indenni;
invece berlusconi che fa ?
Lui fa la legge sullo sciopero,guarda un pò.
Qualcuno ha ancora dubbi su come si vuole ripartire il peso della crisi ?

Questa mossa non va presa come esempio di decisionismo o con la benevolenza (un pò ingenua) di chi sperava nella risoluzione di un problema che può anche essere reale;
questa mosssa è un campanello d'allarme.

Onestamente,a qualcuno davvero sembra che oggi il problema (e il potere) stia in casa sindacale ?
Capisco che lo pensi la confindustria,ma le persone serie ?
Ciao,

Stefano
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda ranvit il 28/02/2009, 20:50

pinopic1 ha scritto:
ranvit ha scritto:Un esempio per tutti : non si sono mai battuti (anzi...) per l'introduzione di un salario di disoccupazione generalizzato, favorendo invece il sistema ignobile (perchè sceglie tra lavoratori e lavoratori) della Cig con il quale, guarda caso, hanno sempre potuto esercitare il proprio potere.


Ecco, questa è una giusta valutazione di merito. Entrare nella sostanza dei problemi aiuta di più che ripetere slogan e luoghi comuni.



Pinopic, e allora? Se condividi che i sindacati confederali hanno commesso l'errore (gravissimo e da "casta"...) di cui parlavo prima, nel momento in cui Cisl e Uil intraprendono una correzione di rotta che si fa? Si continua a dire che quello che fa la Cgil è "per il bene dei lavoratori" o vogliamo cominciare a pensare che sarebbe il caso che la Cgil la smettesse di fare politica? O aspettiamo che questo governo, come fece la Thatcher in Inghilterra un po' di tempo fa, divida i sindacati tra loro e dai lavoratori distruggendone il potere che fino ad oggi hanno brandito troppo disinvoltamente?

Faccio notare che l'esempio da me riportato non è certo l'unico errore dei sindacati confederali.

Faccio anche notare che, nella mia esperienza di direzione di aziende, ho avuto modo di conoscere un po' di sindacalisti e, aldilà della buona fede e onestà di buona parte di loro, non possono dimenticare le mele marce (parecchie) e soprattutto la logica imperniata sempre e costantemente sul ruolo di arbitro da garantire al sindacato nelle vicende aziendali affrontate. Anche quando c'era di mezzo la sopravvivenza delle aziende stesse.

Vittorio
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda pinopic1 il 28/02/2009, 23:14

ranvit ha scritto:
pinopic1 ha scritto:
ranvit ha scritto:Un esempio per tutti : non si sono mai battuti (anzi...) per l'introduzione di un salario di disoccupazione generalizzato, favorendo invece il sistema ignobile (perchè sceglie tra lavoratori e lavoratori) della Cig con il quale, guarda caso, hanno sempre potuto esercitare il proprio potere.


Ecco, questa è una giusta valutazione di merito. Entrare nella sostanza dei problemi aiuta di più che ripetere slogan e luoghi comuni.



Pinopic, e allora? Se condividi che i sindacati confederali hanno commesso l'errore (gravissimo e da "casta"...) di cui parlavo prima, nel momento in cui Cisl e Uil intraprendono una correzione di rotta che si fa? Si continua a dire che quello che fa la Cgil è "per il bene dei lavoratori" o vogliamo cominciare a pensare che sarebbe il caso che la Cgil la smettesse di fare politica? O aspettiamo che questo governo, come fece la Thatcher in Inghilterra un po' di tempo fa, divida i sindacati tra loro e dai lavoratori distruggendone il potere che fino ad oggi hanno brandito troppo disinvoltamente?

Faccio notare che l'esempio da me riportato non è certo l'unico errore dei sindacati confederali.

Faccio anche notare che, nella mia esperienza di direzione di aziende, ho avuto modo di conoscere un po' di sindacalisti e, aldilà della buona fede e onestà di buona parte di loro, non possono dimenticare le mele marce (parecchie) e soprattutto la logica imperniata sempre e costantemente sul ruolo di arbitro da garantire al sindacato nelle vicende aziendali affrontate. Anche quando c'era di mezzo la sopravvivenza delle aziende stesse.

Vittorio


Guarda che secondo me l'errore commesso dai sindacati negli anni passati è stato un eccesso di concertazione al limite del consociativismo. Non un eccesso di lotta. Quel ruolo di arbitro di cui parli sostituiva il conflitto. Però bisogna scegliere: o i conflitti o la concertazione.
Se quello che fa la CGIL è per il bene dei lavoratori o meno, lasciamolo stabilire ai lavoratori.
La correzione di rotta di CISL e UIL (e CGIL) rispetto al ruolo di mediazione e gestione sinceramente non la vedo. Moderazione nelle rivendicazioni in cambio di potere, questo vedo. In sostanza rafforzamento di quel ruolo di mediazione e di contrattazione continua. Che può anche andar bene, non lo so, non giudico neanche loro, ma non chiamiamolo correzione di rotta. A me sembra che aumentino le occasioni di "concertazione" e questo sarà pure un bene, ma obiettivamente aumenta il potere burocratico dei sindacati.
Intanto non vedo, non ho avuto notizia di una virata verso l'assegno di disoccupazione come diritto individuale da non contrattare. E comunque deve essere una scelta politica nell'ambito di una riforma degli ammortizzatori sociali; una scelta che il PD dovrebbe fare e se avrà (ma non credo) contro qualche sindacato, CGIL o non CGIL, la deve portare avanti.

Intanto adesso è in discussione la riforma del diritto di sciopero. Aspetto che siano chiari tutti i punti per giudicarla. Faccio osservare che rispetto alla legge del 1990 che introduceva limitazioni nelle modalità ma uguali per tutti, qui si tratta di escludere dal diritto di sciopero i sindacati che non hanno sufficiente rappresentatività. Credo che sia incostituzionale ma bisogna anche vedere come si misura la rappresentatività.
Mi pare che come fa spesso il governo si parte da un problema reale (per avere il consenso) per poi proporre norme che nulla hanno a che vedere con il problema reale.

Ripeto: il problema è quello degli effetti sproporzionati rispetto al numero degli scioperanti e anche ai motivi dello sciopero. Quattro controllori di volo anche per una sciocchezza possono bloccare interamente il traffico aereo e fermare un numero molto superiore di lavoratori che non stanno scioperando. Ma il sindacato autonomo dei controllori di volo ha tra i controllori di volo una altissima rappresentatività. Allora?


Limitare i disagi per gli utenti del servizio è nell'interesse stesso dei sindacati confederali che sono tali perché rappresentano più categorie di lavoratori e tra gli utenti danneggiati ci sono soprattutto questi altri lavoratori.
Ultima modifica di pinopic1 il 01/03/2009, 0:10, modificato 1 volta in totale.
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda lucameni il 01/03/2009, 0:01

Mah io sono un iscritto Cisl e la mia visuale è nella P.A.
Da quello che ho visto i sindacati non è che si muovano sempre in maniera strepitosa: spesso (o meno spesso) mantengono posizioni in conflitto con esigenze di modernizzazione e di razionalizzazione nella P.A. (organici ad esempio), mentre capita che non siano affatto efficienti quando si tratta di supportare il lavoratore a fronte di arroganze e di atteggiamenti ottusi da parte degli amministratori.
Purtroppo proprio il fatto che i sindacati (e qui generalizzo per forza di cose) non si siano sempre mostrati irreprensibili, vuoi anche per l'uso sconsiderato di raccomandazioni, certi privilegi, è qualcosa che adesso si sconta.
Come dire: il governo ha preso la palla al balzo (io li chiamo assist), considerando che la stima per l'istituzione sindacale da tempo è in declino.
E come al solito sono gli incolpevoli a ciucciarsi gli effetti collaterali di questa situazione.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda pierodm il 01/03/2009, 0:30

Il bugiardo perfetto è quello che dice il massimo possibile di verità, meno una: quella che interessa a lui.
Poi c'è il bugiardo paraculo: quello che dice qualche verità innegabile e qualche mezza verità, adatta a coglionare gl'imbecilli che lui ha sgamato bene, e sotto a tutto questo ci piazza la patacca che gl'interessa.

In questa faccenda dello sciopero, di mezze verità ce ne sono tante, e nel PD di gente che aspetta da anni di regolare i conti con la CGIL ce n'è altrettanta - regolamento di conti che, aggiunto ad altre cose, ci farebbe chiedere per quale accidenti di motivo stanno da questa parte a fare confusione, ma sono anni che ormai non vale più la pena di farsi questo genere di domande.
Purtroppo i voti non sono come il denaro, che non puzza da qualunque parte provenga.

C'è gente che perfino in buona fede - lasciando da parte quelli in mala fede e i paranoici - non riesce a capire che una cosa è la critica contro il malfunzonamento di questo o quel sindacato, altra cosa è il diritto di sciopero, ossia uno dei diritti che sono più costati ai lavoratori e che hanno caratterizzato il percorso verso una democrazia relativamente compiuta. Decentemente compiuta.

Tra l'altro, nella polemica contro il sindacato e contro i veri o presunti rapporti preferenziali tra sindacato e partiti, ci sono alcune singolari smagliature logiche - che mi limito solo ad accennare.
Al sindacato si chiede di interpretare il "bene nazionale", degli utenti, dei cittadini, del genere umano, dimenticando che il sindacato è un'associazione di categoria che ha l'obbligo principale di difendere gl'interessi degli associati. Punto.
Alla confindustria o enti assimilati, invece, non si chiede un tale impegno missionario, e si dà invece per scontato che difenda gl'interessi degli associati senza porsi il problema della nazione e degli umani destini - fino alle estreme conseguenze, assai più gravi di uno sciopero, che riguardano la chiusura dell'azienda o la sua delocalizzazione.
E nemmeno ci si scandalizza - anzi, sembra perfettamente naturale - che partiti, pezzi di partito e governi facciano causa comune con le associazioni imprenditoriali e si facciano dettare l'agenda da queste.

A margine di questo discorso, sono contento che il presidente degli USA - il paradiso e il paradigma del lobbismo, no? - abbia dato uno schiaffone di quelli gagliardissimi a questa "sacra" istituzione, che piace tanto a certi "riformatori" di casa nostra: c'è chi vuole prendere di mira il diritto di sciopero, chi le lobbies, per essere riformista.
Come è stato giustamente detto, ognuno ha i suoi gusti, e ognuno ha il riformismo che si merita.
pierodm
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Re: Nuove regole sugli scioperi

Messaggioda franz il 01/03/2009, 11:02

pierodm ha scritto:Il bugiardo perfetto è quello che dice il massimo possibile di verità, meno una: quella che interessa a lui.
Poi c'è il bugiardo paraculo: quello che dice qualche verità innegabile e qualche mezza verità, adatta a coglionare gl'imbecilli che lui ha sgamato bene, e sotto a tutto questo ci piazza la patacca che gl'interessa.

Sono perfettamente d'accordo con questa definizione, solo che a mio avviso non esiste partito che, nel suo modo di comunicare, non adotti istintivamente queste tecniche. Chi piu' chi meno, ovviamente. Demagoghi e populisti di ogni colore sono in vetta ad ogni graduatoria, altri sono piu' modesti. Charamente c'è chi lo fa in malafede e chi in buona fede (perchè alle palle che racconta ci crede veramente) ma le tecniche retoriche sono le stesse. Poi' c'è anche da dire che ovviamente nessuno posside tutta la verità per cui tutti quando comunicano mischiano verità con cose mezze vere e cose false. Ma lo fanno (forse) senza saperlo e perchè comunque riteniamo vere tutte le cose che diciamo.
pierodm ha scritto:Tra l'altro, nella polemica contro il sindacato e contro i veri o presunti rapporti preferenziali tra sindacato e partiti, ci sono alcune singolari smagliature logiche - che mi limito solo ad accennare.
Al sindacato si chiede di interpretare il "bene nazionale", degli utenti, dei cittadini, del genere umano, dimenticando che il sindacato è un'associazione di categoria che ha l'obbligo principale di difendere gl'interessi degli associati. Punto.
Alla confindustria o enti assimilati, invece, non si chiede un tale impegno missionario, e si dà invece per scontato che difenda gl'interessi degli associati senza porsi il problema della nazione e degli umani destini - fino alle estreme conseguenze, assai più gravi di uno sciopero, che riguardano la chiusura dell'azienda o la sua delocalizzazione.
E nemmeno ci si scandalizza - anzi, sembra perfettamente naturale - che partiti, pezzi di partito e governi facciano causa comune con le associazioni imprenditoriali e si facciano dettare l'agenda da queste.

Credo che ci sia un equivoco di fondo. Al sindacato a volte si chiede questo perché è il sindacato che, soprattutto la CGIL, ha sempre affermato di essere non solo il rappresentante degli interessi dei lavoratori ma di tutto il paese. Fa parte di quelle affermazioni sopra descritte, ovviamente, ottima retorica da piazza, ma l'ho sentita troppe volte, dagli anni 70 ad oggi, perché sia stato solo un artificio retorico temporaneo. Sono disposto a credere che una volta ci credessero veramente, perché faceva parte di una verità ideologica in cui vi era assoluta fede e convinzione. Oggi non so se ci credono ancora ma devo dire che hanno smesso gradualmente di dirlo.
pierodm ha scritto:A margine di questo discorso, sono contento che il presidente degli USA - il paradiso e il paradigma del lobbismo, no? - abbia dato uno schiaffone di quelli gagliardissimi a questa "sacra" istituzione, che piace tanto a certi "riformatori" di casa nostra: c'è chi vuole prendere di mira il diritto di sciopero, chi le lobbies, per essere riformista.
Come è stato giustamente detto, ognuno ha i suoi gusti, e ognuno ha il riformismo che si merita.

In realtà il contrasto di Obama non è tanto contro il lobbismo in se, come spererebbe qualcuno, ma contro alcuni degli interessi che difendono. Per spostare cifre ingenti da alcuni settori verso altri (quindi con l'applauso dei lobbisti di altri settori, quelli piu0 innovativi).

"So che questi provvedimenti - ha detto Obama - non andranno d'accordo con gli interessi dei lobbisti che hanno investito sulla vecchia maniera di fare affari e io so che si stanno preparando alla lotta. Il mio messaggio a loro è questo: anche io". "So - ha proseguito Obama - che l'industria assicurativa non amerà l'idea di dover diventare più competitiva per continuare a offrire la copertura medica". "So anche - ha aggiunto - che le banche e i grandi creditori agli studenti non ameranno lo stop agli enormi sussidi a loro accordati, ma così abbiamo salvato circa 50 miliardi di dollari per rendere i college più finanziariamente accessibili". Allo stesso modo, ha detto Obama, "le compagnie petrolifere non ameranno l'interruzione delle facilitazioni fiscali per 30 miliardi di dollari, ma è così che possiamo permettere all'economia delle energie rinnovabili di creare nuovi progetti e posti di lavoro".


Quindi Obama sta semplicemente interrompendo un fiume di denaro pubblico verso certe compagnie e settori privati decotti, imponendo loro piu' concorrenza e meno sussidi, per poter usare quelle cifre per scopi diversi (anticrisi, sociali ed altri settori economici).
Il problema qui non è la reazione dei lobbisti ma quella del mercato, che è cosa molto piu' seria e preoccupante. Negli otto mesi precedenti la investitura ufficliale di Obama la borsa americana era calata del 25%. Negli ultimi due mesi, quelli in cui Omaba è in carica, c'è stato un ulteriore calo del 22%. La crisi (ordinativi, licenziamenti, calo dei consumi, crollo del valore del risparmio) si è aggravata. Ovviamente si è aggravata non per colpa di Obama ma il mercato pare non credere sia alle ricette precedenti (Bush) sia a quelle nuove (Obama) e tutti cercano di vendere per disfarsi di cose di cui si ipotizza che il valore continuerà a calare. La cosa in se è molto grave perché solo il mercato piu' finanziare le misure di ripresa, a meno che non si stampi moneta come carta straccia, continuando a deprezzare il dollaro (cosa che non fa affatto bene all'euro).

Ciao,
Franz
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