pianogrande ha scritto:E' scoraggiante questo sgusciare dal problema vero.
Un simbolo religioso non può essere imposto a nessuno.
Questo è vero solo se uno lo sente imposto (lo percepisce come imposizione) solo perchè lo vede esposto.
Ad altri non fa ne caldo ne freddo. A qualcuno salta la mosca al naso. Come il toro quando vede rosso.
Io se vedo un simbolo buddista in un ufficio pubblico (non importa di quale paese) non mi inalbero.
Lo lascio stare. A me non dà fastidio. Altri si'. Il problema non è mio. è loro. e' un problema del toro.
I tori sono una minoranza, che non possono imporre le loro idiosincrasie agli altri.
A fianco del crocefisso, solo soletto, io metterei molti altri simboli. Religiosi e non.
Negli anni 70 in classe avevamo il Che, su una parete. Stavano bene assieme.
In fondo hanno fatto entrambi una brutta fine ed avevano tante cose da dirsi.
E non dirmi che il Che non era, per chi ci credeva, una sorta di simbolo religioso. Una icona.

“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)