da pierodm il 26/02/2009, 12:55
Io infatti nel PD non ci sto: l'ho votato - sbagliando, ossia facendo violenza alle mie idee, dopo moltissime incertezze - ma non mai approvato il modo in cui nasceva, né le idee sulle quali nasceva, né il quadro politico che intendeva promuovere.
E non ho mai pensato - anche per l'esperienza fatta negli anni dell'Ulivo - che io potessi convivere politicamente, nel medesimo partito, con persone che avevano idee confessionali e clericali, o aziendalistiche, o liberistico-capitaliste, che secondo me configuravano un partito assai diverso da quello che il PD avrebbe dovuto o voluto essere, e da un partito come quello di cui l'Italia aveva bisogno.
Ma partecipo, in qualche modo, al dibattito presente, perché la realtà è quella che è: il PD è rimasto l'unico, sconquassato, rappresentante di un'area politica diversa (?) da quella berlusconiana - e perché alla fine anch'io ho una quota parte dell'azionariato "storico" di questo partito.
PS
Il problema vero, serio, non è chi la pensa come me - che almeno nel settore di sinistra del centro-sinistra ci può pure stare - ma quelli che hanno idee e posizioni che non sono nemmeno di centro (non di centro moderato e laico, comunque), ma più che altro clericali o di destra.