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la carta del carnaro

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

la carta del carnaro

Messaggioda mauri il 25/02/2009, 20:18

ho trovato questo su il giornale

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=331643

e cercando cosa fosse

http://it.wikipedia.org/wiki/Carta_del_Carnaro

spulciando

http://it.wikipedia.org/wiki/Alceste_De_Ambris

e poi dai fatti di sarzana e il resto
più che interessante, colmare la mia ignoranza di storia e istintivamente pensavo a quanto sta accadendo oggi in italia, lega, ronde verdi...
cicli e ricicli di una storia che si ripete?
spero di no, meglio fare come fecero a sarzana

“La spedizione di Ricci, ultima di una serie di azioni violente, aveva provocato la reazione delle masse popolari e delle autorità cittadine, tanto da unire anarchici, socialisti, comunisti e repubblicani nel formare a Sarzana un comitato unitario di difesa cittadino, presieduto dal Sindaco Arnaldo Terzi, un socialista rappresentante di una famiglia di medi proprietari terrieri, che prese accordi con le forze dell’ordine.”

e questo è emblematico

“I fatti di Sarzana dimostrarono che, senza l’appoggio delle strutture dello Stato, lo squadrismo non avrebbe potuto conquistare tanto potere sociale e politico, indicando che la strada dell’unità antifascista avrebbe potuto rappresentare una difesa efficace dalla violenza fascista.
Da questi episodi ne scaturì la consapevolezza dell'eterogeneità politica del territorio lunigianese, in cui erano presenti sia gruppi anarchici, sia comunisti, sia socialisti, sia repubblicani ed anche fascisti; emblematico il caso di Carrara, dove la categoria più numerosa di iscritti al fascismo era quella degli operai, per lo più disoccupati.”

chissà magari oggi sono leghisti
ciao mauri
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Re: la carta del carnaro

Messaggioda pierodm il 26/02/2009, 10:35

, molto interessante, perché copre una delle tante vicende che portarono l'Italia verso il fascismo - dedicato ai tanti che pensano che la storia sia una perdita di tempo o una comoda fonte di slogan approssimativi.
In diverse occasioni ho cercato di rimarcare che si doveva uscire fuori dalla rievocazione del nazismo a tinte forti e drammaticamente "demoniache", per prestare più attenzione invece alla marcia di avvicinamento, ai sintomi, alla quotidianità dei meccanismi e degli avvenimenti che sono poi sfociati prima nell'avvento di Hitler, poi nelle guerre e negli stermini attuati dal regime.
Lo stesso vale per il fascismo, che anzi, rispetto al nazismo, ha una genesi e una struttura storico-ideologica più complessa e più sfumata ai margini, a cominciare proprio dai decenni che l'hanno preceduto nei quali si mescolavano e si agitavano correnti di pensiero e trasformazioni sociali di segno diverso, sia in Italia sia in Europa.
pierodm
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