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Via i clericali dal Pd!

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Via i clericali dal Pd!

Messaggioda chango il 25/02/2009, 15:36

matthelm ha scritto:Chango. E' una mediazione leggittima e buona in determinati casi , non tutti catalogabili e prevedibili.

Ma la difesa di Rutelli sta nel fatto dell'aggressione subita!

In certuni odiosa ed intollerabile da come ho visto in certi interventi nei vari blog ecc. funzionale certamente a fini politici ma inaccettabile nel PD!

E tu, tanto per saperlo, cosa ne pensi di quelle agggressioni?


che la posizione di Rutelli sia legittima sono d'accordo. come ritengo sbagliato proporre l'espulsione dal PD di chi su certi temi ha opinioni diverse.
tutti hanno il diritto di esprimere la propria opinione e la semplice diversità di opinione non può essere vista come un problema.

diverso è il discorso della permanenza, nel lungo periodo, nello stesso partito non tanto di posizioni diverse, quanto di idee di libertà inconciliabili tra di loro.
e questo è il caso di Rutelli e dei teodem nel PD e della diffidenza/insofferenza nei loro confronti.
un problema prima ancora culturale che politico.

diverso ancora è il caso di chi ricopre incarichi nel partito e del partito deve rappresentare la linea. chiedere ( visto che aspettarsi sembra troppo) le dimissioni da capogruppo nella commissione Sanità di Doriana Bianche è più che legittimo.
se le convizioni personali rendono impossibile svolgere al meglio la propria funzione la soluzione è abbandonare l'incarico.
anche questo è un problema più culturale che politico.
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Re: Via i clericali dal Pd!

Messaggioda matthelm il 25/02/2009, 15:46

Non voglio aprire altre discussioni.

Chango, di solo "condanno le aggressioni verbali contro Rutelli". Ce la fai?

Di problemi culturali nel Pd ce ne sono ben altri che quello con Rutelli.

Vogliamo porre il problema con tutti.
Ti devo fare un elencio di quelli che si potrebbero ritenere incompatibili con la "mia" idea di PD e non solo con la tua.

Il tempo macinerà tutto e vedremo poi come andrà a finire.

Con certi intolleranti trinariciuti io personalmente, alla fine del percorso, farei fatica a conviverci.

Mi raccomando la parolina.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Via i clericali dal Pd!

Messaggioda chango il 25/02/2009, 15:58

matthelm ha scritto:Non voglio aprire altre discussioni.

Chango, di solo "condanno le aggressioni verbali contro Rutelli". Ce la fai?

Di problemi culturali nel Pd ce ne sono ben altri che quello con Rutelli.

Vogliamo porre il problema con tutti.
Ti devo fare un elencio di quelli che si potrebbero ritenere incompatibili con la "mia" idea di PD e non solo con la tua.

Il tempo macinerà tutto e vedremo poi come andrà a finire.

Con certi intolleranti trinariciuti io personalmente, alla fine del percorso, farei fatica a conviverci.

Mi raccomando la parolina.


mi sembrava di averlo fatto.
con parole mie, ovviamente.

se poi ci sono specifiche aggressioni verbali che vuoi che condanni riportale e vediamo che posso fare...

non direi che l'idea di libertà che il PD deve portare avanti sia un problema culturale secondario, visto il peso che ha nel (non)definire l'identità di questo partito e il suo atteggiamento difronte ai temi "eticamente" sensibili.
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Re: Via i clericali dal Pd!

Messaggioda mario il 25/02/2009, 20:22

La sospensione dell’alimentazione a seconda dei casi può essere omicidio, può essere suicidio, può essere eutanasia.
La mia paura è che si inizi col giustificare l’eutanasia in casi tipo quelli di Eluana e poi piano piano si passi a praticarla in caso di malati terminali, poi in caso di prognosi infauste, poi in caso di malattie senza speranza, poi in caso di casi senza speranza e così via.
La mia paura è che una legge che autorizzi la sospensione dell’ alimentazione sia l’inizio di un percorso che non sappiamo dove ci porterà.
Non vorrei che tra 50 anni, l’eutanasia diventasse una soluzione a casi anche molto diversi da quelli di Eluana Englaro.
Qui non si tratta solo di libertà personali, bensì di una decisione che potrà condizionare la vita, la convivenza, la cultura dei nostri posteri.
Qualsiasi sia il problema io credo che la morte non possa mai essere considerata una soluzione.
Io ho paura di uno stato che legittimasse la morte come soluzione, e non riesco a capire come su questo argomento non si possano avere idee diverse.
Se un partito democratico non consente ai suoi iscritti di seguire la propria coscienza su argomenti quali la vita e la morte che partito democratico è ?
Quali sarebbero, allora, i casi in cui è consentita la libertà di coscienza ? Quando si parlerà dell’aliquota iva da applicare alla scamorza ?
mario
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Re: Via i clericali dal Pd!

Messaggioda ranvit il 25/02/2009, 20:39

mario ha scritto:La sospensione dell’alimentazione a seconda dei casi può essere omicidio, può essere suicidio, può essere eutanasia.
La mia paura è che si inizi col giustificare l’eutanasia in casi tipo quelli di Eluana e poi piano piano si passi a praticarla in caso di malati terminali, poi in caso di prognosi infauste, poi in caso di malattie senza speranza, poi in caso di casi senza speranza e così via.
La mia paura è che una legge che autorizzi la sospensione dell’ alimentazione sia l’inizio di un percorso che non sappiamo dove ci porterà.
Non vorrei che tra 50 anni, l’eutanasia diventasse una soluzione a casi anche molto diversi da quelli di Eluana Englaro.
Qui non si tratta solo di libertà personali, bensì di una decisione che potrà condizionare la vita, la convivenza, la cultura dei nostri posteri.
Qualsiasi sia il problema io credo che la morte non possa mai essere considerata una soluzione.
Io ho paura di uno stato che legittimasse la morte come soluzione, e non riesco a capire come su questo argomento non si possano avere idee diverse.
Se un partito democratico non consente ai suoi iscritti di seguire la propria coscienza su argomenti quali la vita e la morte che partito democratico è ?
Quali sarebbero, allora, i casi in cui è consentita la libertà di coscienza ? Quando si parlerà dell’aliquota iva da applicare alla scamorza ?




Caro mario, guarda che già oggi e da sempre negli ospedali si pratica la sospensione delle cure per i malati terminali. Il tutto coperto da un dignitoso e tacito consenso.
In sintesi : la saggezza popolare e di gran lunga superiore all'ipocrisia dei ns governanti e della Chiesa.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Via i clericali dal Pd!

Messaggioda ranvit il 25/02/2009, 20:53

Da repubblica.it :

Veronesi a Franceschini
"Questa legge è una resa"


ROMA - Umberto Veronesi e Stefano Rodotà contro Franceschini, in una lettera pubblicata su Micromega. "La proposta del Pd sulla legge "fine-vita" non sono una mediazione, ma una resa". La lettera è firmata anche da Paolo Flores e Andrea Camilleri.

Nel contestare la proposta del governo, scrivono: "E' evidente il carattere anticostituzionale di tale legge, ma anche il suo carattere semplicemente disumano. Purtroppo gli emendamenti proposti dal suo partito (primo firmatario Anna Finocchiaro) lasciano intatta la violenza di alcuni articoli.

Non parliamo della cosiddetta "mediazione" di Rutelli, praticamente indistinguibile dal disegno di legge della maggioranza, e che non a caso è stata benevolmente accolta dall'on. Quagliariello.

Il Partito democratico aveva il suo progetto di legge da anni, e con tale programma andò alle elezioni che portarono al secondo governo Prodi: la legge firmata da Ignazio Marino. Ogni passo indietro rispetto a tale proposta sarebbe una rinuncia pura e semplice ai diritti elementari sanciti dalla Costituzione, dalla convenzione di Oviedo, dalle sentenze della Cassazione.

Abbiamo letto che il suo partito sarebbe comunque orientato a dare ai suoi parlamentari "libertà di coscienza" al momento del voto. Ci sembra che tale atteggiamento sia frutto di un fraintendimento molto grave.

Se venisse presentato un disegno di legge che stabilisce la religione cattolica come religione di Stato, proibisce il culto ai protestanti valdesi e obbliga gli ebrei a battezzare i propri figli, sarebbe pensabile - per un partito politico che prenda sul serio la Costituzione - lasciare i propri parlamentari liberi di "votare secondo coscienza", a favore, contro, astenendosi? O non sarebbe un elementare dovere, vincolante, opporsi a una legge tanto liberticida?".

25 febbraio 2009

Il grassetto da me fatto fa riferimento ad una ipotesi (mica tanto lontana) che andrebbe particolarmente evidenziata.

Vittorio
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Re: Via i clericali dal Pd!

Messaggioda franz il 25/02/2009, 21:30

mario ha scritto:La sospensione dell’alimentazione a seconda dei casi può essere omicidio, può essere suicidio, può essere eutanasia.

Hai omesso un caso. Quello piu' determinante ed importante.
Puo' essere la scelta voluta e consapevole del paziente o dei familiari nel caso in cui lui non sia in grado di farlo.

Se è questa la scelta non spetta a te o allo stato decidere e non spetta a te o allo stato giudicare (soprattutto come cattolico che dovrebbe ricordare il famoso "non giudicate e non sarete giudicati", sempre che me me lo ricordi bene).

Franz
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Re: Via i clericali dal Pd!

Messaggioda pianogrande il 25/02/2009, 22:16

Continuo a ripeterlo fino alla noia.
Chi la pensa in modo non laico non può restare a rubare lo stipendio in un partito che si richiama alla laicità dello stato.
Il PD deve smetterla di essere la sala d'attesa superstipendiata per l'ingresso nei palazzi del potere.
I perdenti come Rutelli ci condannano a continuare a perdere pur di mettersi in mostra presso chi comanda.
Ma Mastella ce lo siamo dimenticato?
Dini ce lo siamo dimenticato?
La gente, per decidere di aderire ad un partito, ha bisogno di sapere come questo partito la pensa.
Non si guadagna consenso pensandola in tutti i modi possibili.
Franceschini, vediamo di fare un po' di pulizia e di chiarezza.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Via i clericali dal Pd!

Messaggioda Stefano'62 il 26/02/2009, 0:38

mario ha scritto:Qualsiasi sia il problema io credo che la morte non possa mai essere considerata una soluzione.
Io ho paura di uno stato che legittimasse la morte come soluzione, e non riesco a capire come su questo argomento non si possano avere idee diverse.
Se un partito democratico non consente ai suoi iscritti di seguire la propria coscienza su argomenti quali la vita e la morte che partito democratico è ?
Quali sarebbero, allora, i casi in cui è consentita la libertà di coscienza ? Quando si parlerà dell’aliquota iva da applicare alla scamorza ?

L'equivoco sta nel considerare il caso Englaro un caso di coscienza,riguardante temi come la vita e la morte e tutto l'ambaradan di interpretazioni che ognuno ritiene di dare a vita e morte,appunto secondo la propria coscienza.
E' invece un caso che riguarda il libero arbitrio di una persona.
Non si è mai trattato di dovere decidere se fosse giusto che la poverina dovesse morire o no,anche se in molti hanno lavorato assiduamente per fare credere questo per assicurarsi machiavellicamente la risposta più logica ad un quesito retorico;
Sciacalli che hanno speculato sulla sofferenza di una povera donna.
La domanda vera è la seguente:
Ti sembra giusto o ti sembra sbagliato che una persona possa decidere di scegliere di smettere di soffrire in caso di malattia terminale ?
Non si tratta di coscienza personale e astratta esentata da un ragionamento logico,si tratta di stabilire fino a dove trovi lecito spingere (o limitare) l'arbitrio di una persona.
Ciao,

Stefano
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Re: Via i clericali dal Pd!

Messaggioda pierodm il 26/02/2009, 11:26

Pianogrande - La gente, per decidere di aderire ad un partito, ha bisogno di sapere come questo partito la pensa.
Non si guadagna consenso pensandola in tutti i modi possibili.


Che i clericali debbano sgomberare il campo del PD è talmente ovvio che non vale la pena insistere. Meglio parlare del concetto di partito che sta venendo fuori dalla discussione, e in questo senso le parole di Pianogrande sono perfette - anche se in gioco c'è di più che il solo consenso.

L'errore della "sinistra" - uso questo termine per semplificare, con virgolette ben evidenti - in questi ultimi, ormai non pochi, anni, è stato quello di pensare che un "grande partito" dovesse essere universale, ossia dovesse racchiudere in sé tutte le posizioni possibili.
Qualcosa di più, quindi, che una "semplice" strategia elettoralistica, o un'incauta decisione di mettere insieme la famigerata "ricchezza delle diversità": si tratta di un errore idelogico sulla natura e struttura stessa di partito, e di conseguenza della politica della quale il partito fa parte.

Ecco, appunto: il partito fa parte - sembra un gioco di parole, ma è solo un paradosso.
Il partito, come il nome stesso indica, è già di per sé "parte" di un'elettorato, di una cittadinanza politica generale, quella cioè in cui si trovano tutte le posizioni possibili: tra tutte queste possibili il partito ne rappresenta alcune, e non altre.

L'impressione, invece, che si ha - sempre più nitidamente a mano a mano che si afferma l'idea bipolare - è che la politica debba essere fatta da due partiti, ciascuno dei quali ha un'ispirazione monopartitica, ossia di una competizione tra due forze ciascuna delle quali ha dentro di sé tutto e il contrario di tutto, e rappresenta in sé l'intero corpo sociale.
Da ciò ne deriva che la "democrazia" non è più un fatto che riguarda l'intera società e l'intera politica considerata nel suo insieme, ma un fatto che si svolge principalmente "dentro" ciascuno dei due partiti: per cui, una volta soddisfatta in qualche modo questa funzione, ciò che ne scaturisce in sede di legislazione e di governo ha un'importanza secondaria, vale a dire che poco importa se quelle leggi, se quegli atti di governo corrispondano o no ai principi democratici che regolano la vita sociale o individuale.
Per la verità, dobbiamo dire che questa visione appartiene più alla sinistra che alla destra berlusconiana, che invece tiene ben chiaro, chiarissimo, di rappresentare una ben precisa parte di opinione pubblica, e di questa consapevolezza fa un'arma efficacissima sul piano propagandistico: il suo universalismo, semmai, è di altro genere, e opera al livello della comunicazione televisiva e consumistica.

Tornando a noi, sono d'accordo che il problema non sia quello di "espellere" questo o quello.
Un partito sano, ed efficace, dovrebbe essere quello in cui chi ha idee di un certo tipo decide lui stesso di fare fagotto e andarsene, perché non gradisce o perché sente di non essere gradito: "non ci si ritrova", insomma.
La "democrazia" di un sistema consiste nel fatto che chi fa fagotto e decide di andarsene da un partito, possa trovare un altro partito in cui si senta più a suo agio - molto similmente a ciò che accade nell'informazione e comunicazione.
Un sistema informativo pluralista e democratico, infatti, non è quello in cui in ogni giornale o trasmissione televisiva debbano trovare spazio "tutte" le opinioni e tutte le posizioni possibili, ma quello in cui ciascuna testata, ciascun giornalista, ciascuna trasmissione o TG prenda la sua posizione, a patto che possano esistere tante testate, tanti giornali, e tanti TG diversi: un giornalista che non si trova bene da una parte deve poter trovare una collocazione professionale in un'altra parte, che corrisponda al suo modo di fare giornalismo.
Un sistema dove non si può uscire - "fare fagotto" - perché ci si ritrova in braghe di tela, in mezzo alla campagna come i vecchi "banditi", è un sistema ricattatorio, bloccato e condannato all'ipocrisia o alle lotte intestine mirate alla sola sopravvivenza personale, e comunque assai poco democratico. Io credo.
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