Dal corriere.it :
21/02/2009
Il grande circo di Jade
Scritto da: Fabio Cavalera alle 10:11
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E' davvero sorprendente il baccano mediatico sul caso di Jade Goody, la star del Grande Fratello malata di cancro allo stadio terminale. Che se ne occupino con dovizia di particolari i tabloid fa parte delle regole del gioco. Ma adesso la storia ha oltrepassato i confini del gossip ed è approdata sui "quality paper" con l'unica eccezione, al momento, del Daily Telegraph. La Bbc sta dedicando servizi a non finire e interi programmi radio notturni con centinaia di telefonate e di liti in diretta.
Forse è un modo per allontanare fantasmi e preoccupazioni di altro tipo, fatto sta che l'Inghilterra sembra avvitata (e appassionata) attorno a una soap-opera che ha per protagonista una ragazza piuttosto volgare (con tutto il rispetto che si deve a chi soffre). Poveretta, Jade ha 27 anni ed è sul punto di spegnarsi, d'accordo. Ma in questo copione, teatralmente interpretato al meglio, oltre a pietà e compassione (sentimenti condivisi da chi assiste e partecipa) ci sono pure furbizia, idiozia e ruvida scaltrezza di personaggi, istituzioni e soggetti che si muovono nel "dietro le quinte" e giocano con le emozioni dei lettori e dei telespettatori.
I confini fra pubblico e privato sono saltati. Tutto è show e intrattenimento di basso livello. Una catena senza fine. Jade, o chi per lei, ha saputo trasformare i suoi successi televisivi e ora i suoi drammi (la malattia comunicata urbi et orbi) in un grande business, aiutata da un principe delle pubbliche relazioni quale Max Clifford (lo stesso che ha messo in piedi, qualche giorno fa, il drammone sul papà-bambino). Non è la prima e non sarà l'ultima. Questo non deve scandalizzare. Piuttosto, c'è da meditare sul ruolo dei media, sul "circo" che essi alimentano, sulla gara al sensazionalismo. I confini dell'informazione-spettacolo si stanno allargando anche qui e vanno aldilà delle colonne del Sun o del Mirror o del Daily Mail. In Italia è già avvenuto da parecchio tempo, nel Regno Unito ho l'impressione che vi sia una "deriva" - possiamo chiamarla così? - molto simile. Siamo sulla stessa barca. Pessima consolazione.
C'è modo e modo di trattare una vicenda del genere. Ad esempio il Guardian lo fa intelligentemente puntando i riflettori sul "maestro del circo", Max Clifford, Altri, con un certo snobismo, fingono di scandalizzarsi: la verità è che, comunque la si giri, Jade Goody è al centro delle discussioni e davanti a casa sua c'è una fila chilometrica di cameramen, fotografi, reporter. Il colmo è che persino il governo è intervenuto nell'arena. Il ministro dell'interno ha concesso al marito di Jade (il matrimonio è domani), lui è in carcere, il permesso speciale di trascorrere il week-end con la sua amata. Pietà? Sensibilità? Calcolo?
Non sono pochi quelli che la notte scorsa, nella trasmissione radio su BBC 5, si sono chiesti se il trattamento di favore sarebbe stato lo stesso nel caso in cui al posto di Jade ci fosse stata un'altra ragazza "anonima". C'è da dubitare. I moralismi sciocchi e inutili non servono però l'Inghilterra non è poi tanto diversa da noi. Con una differenza.
Berlusconi o non Berlusconi (io non sono berlusconiano), se in Italia accadesse una cosa del genere, ovvero se il ministro dell'interno in persona desse ordine di liberare un detenuto, compagno di una star piccola o grande che sia, per consentire alla coppia di stare assieme un fine settimana e di vendere in esclusiva le immagini della loro cerimonia e dei loro abbracci pieni di lacrime a un network tv (700 mila sterline) scoppierebbe il diluvio universale. A Londra, invece è diventata una cosa normale. O quasi.
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Come si vede la spazzatura televisiva, e non solo, è un fenomeno universale.
Vittorio