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Lo Stato ci deve salvare.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Lo Stato ci deve salvare.

Messaggioda mariok il 25/04/2017, 10:11

Lo Stato che salva tutti fa ancora parte del nostro DNA. E temo che lo sarà ancora a lungo.

Concetto ampiamente ripreso e condiviso dal segretario nazionale del sindacato Cub trasporti, Antonio Amoroso, rappresentante del Comitato per il No: «Voglio proprio vedere come farà il governo a non sostenerci.»

E indovina, sul piano politico, chi lo sostiene?

“Adesso lo Stato deve salvare Alitalia come ha fatto con le banche e con l’Ilva”
Nella trincea del No: “Questo piano aziendale è una morte a rate”
ANSA
I lavoratori di Alitalia devono affrontare l’incubo di un ennesimo fallimento della compagnia

Pubblicato il 25/04/2017
Ultima modifica il 25/04/2017 alle ore 09:59
GRAZIA LONGO
FIUMICINO
La processione dei dipendenti Alitalia con le scatole-urna elettorale richiama alla memoria i bancari della Lehman Brothers con gli scatoloni sulle braccia, dopo il licenziamento nel 2008, sulla 6th Avenue a New York.


Un senso di sconfitta che, nel caso italiano, è percepibile già durante le ultime ore del referendum, quando è evidente che dei vecchi fasti dell’Alitalia che fu non è rimasto più niente. La desolazione regna sovrana, a partire dalla sala spoglia, al piano terreno della mensa a Fiumicino, dov’è allestito il seggio elettorale. Tristi poster dei monumenti della capitale vengono guardati distrattamente da chi, come Antonella, 39 anni, addetta al check-in, sbraita contro «i fallimenti di una classe dirigente e politica che negli ultimi venti anni ci ha ridotto in mutande. È tutto inutile, meglio rischiare l’ennesimo fallimento invece di accettare tagli che sono solo una morte rateizzata camuffata da salvataggio».

Delusione, ansia, disincanto, ma soprattutto tanta rabbia alimentano l’esercito di chi è venuto fin qui - un’affluenza record, oltre il 90 per cento - a sancire nero su bianco il proprio «No» all’accordo azienda-sindacati con il placet del governo. E di nuovo si impone un’immagine che evoca scenari di disfatta, anche per chi non crede alle coincidenze. È la pubblicità di una mostra multimediale contro le armi nucleari, sulla parete esterna della cabina elettorale, che ha il sapore amaro di una débâcle. «Il disarmo parte da me» recita lo slogan e mai profezia fu più azzeccata. «Ha pure un tono iettatorio - commenta Giuseppe, 45 anni, pilota da 18, di origini napoletane, un figlio e una moglie libera professionista -. Il “No” è l’unica strada percorribile, anche se può sembrare controproducente. I tagli e il rilancio proposti dalla società non ci porteranno a niente di buono. La strada è tutta in salita, e deve prenderne atto anche il governo che non può assistere inerte alla liquidazione dell’azienda. Anzi deve intervenire direttamente con la nazionalizzazione».

Nazionalizzazione. Eccola la parola magica, bandiera del popolo del «No» al referendum. E poco importa se alla vigilia della consultazione, dal governo sia arrivata chiara e tonda l’indisponibilità a procedere in questa direzione. La speranza inconfessata è che alla fine scatti un piano B per mano dello Stato. «La verità è che non ne possiamo più, che non crediamo al rinnovamento proposto da questo management - afferma Laura, 52 anni, impiegata nell’ufficio tasse aeroportuali, due figli studenti di 18 e 20 anni - Ci sentiamo presi in giro. E poi perché il governo non ci dovrebbe aiutare? Ha salvato le banche, ha salvato l’Ilva, perché noi no?».

Concetto ampiamente ripreso e condiviso dal segretario nazionale del sindacato Cub trasporti, Antonio Amoroso, rappresentante del Comitato per il No: «Voglio proprio vedere come farà il governo a non sostenerci. In ballo non ci sono solo i 12 mila dipendenti Alitalia, ma oltre 50 mila lavoratori, se si pensa che per ogni nostro dipendente ce ne sono altri quattro dell’indotto. Il piano dell’accordo non poteva essere condiviso perché in realtà era solo il trampolino di lancio per la dismissione dell’Alitalia al miglior offerente straniero. Siamo al terzo fallimento dal 2008: all’epoca gli aeromobili erano 220 ora 120 e l’intesa prevedeva di lasciarne a terra altri 20».

La posizione di Amoroso, che nei giorni scorsi ha ricevuto l’appoggio del M5S, insiste sull’esigenza di un piano alternativo«tanto più che il nostro governo non ci ha mai difeso come ha invece fatto quello francese con l’Air France. Loro hanno 8 vettori concorrenti, noi 22. Lo Stato non può abbandonarci: ha trovato 20 miliardi per le banche? Bene, adesso si ingegni a trovare il miliardo che occorre per mettere in salvo noi».

Parole che spazzano via, con un colpo di spugna, le considerazioni del segretario regionale Cgil-Filt Massimo Celletti che era sceso in campo per il «Sì». «L’accordo con l’azienda non era il massimo - ammette -, ma avrebbe potuto metterci in sicurezza per due anni e garantire un rilancio effettivo. Ora invece siamo finiti in mezzo alla tempesta del commissariamento, preludio del fallimento».
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Lo Stato ci deve salvare.

Messaggioda ranvit il 25/04/2017, 11:21

Licenziateli tutti!!!!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Lo Stato ci deve salvare.

Messaggioda gabriele il 25/04/2017, 11:28

Ormai Alitalia è diventata un'altra Fiat. Non ci sono più i soldi per fare giochetti politici di bandiera. Chi fallisce, fallisce
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Re: Lo Stato ci deve salvare.

Messaggioda pianogrande il 25/04/2017, 12:02

L'Alitalia è un altro frutto avvelenato lasciatoci dal governo Berlusconi.

A quel tempo c'era la possibilità di acquisizione da parte di Air France

http://www.panorama.it/economia/opinion ... airfrance/

Questo articolo è del 2013 ma va benissimo per documentare il disastro dei sovranisti.

La cordata di imprenditori ("coraggiosi") si prese la good company mentre lo stato si prese i debiti (pare 4 miliardi di Euro).

Operazione di una stupidità che lascia senza parole.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Lo Stato ci deve salvare.

Messaggioda Robyn il 25/04/2017, 12:08

Alitalia deve diventare una compagnia aerea parastale come British Airways ,cioè di proprietà statale ma gestita da privati attraverso un'azionariato plurale in cui partecipano soggetti esteri come francesi inglesi tedeschi e non solo italiani.Basta con i capitani coraggiosi e sovranisti
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Re: Lo Stato ci deve salvare.

Messaggioda mariok il 25/04/2017, 16:07

Nel caso della Fiat, i lavoratori, anche se costretti, approvarono l'accordo (contro il parere della FIOM) scongiurando la chiusura delle fabbriche, che oggi hanno ripreso un buon livello di attività contribuendo in misura determinante alla pur modesta crescita della produzione industriale e del nostro pil.

E' difficile spiegarsi invece l'atteggiamento assunto dai dipendenti dell'Alitalia. Sono degli eroi disposti a tutto scegliendo la via della chiusura dell'azienda pur di difendere un principio?

O sono piuttosto convinti, in maggioranza, che anche questa volta la politica verrà loro in soccorso, incoraggiati dalle prese di posizioni in tal senso ieri di Berlusconi oggi del M5S?
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Re: Lo Stato ci deve salvare.

Messaggioda Robyn il 25/04/2017, 16:13

l'Alitalia non ha rinnovato per niente il parco aerei non ha semplificato le procedure di imbarco non ha migliorato i servizi offerti e se un'aereo è vecchio e brutto esteticamente come Alitalia è normale che si preferisca la concorrenza Easy Jet, Luftanza,Raynair.Se un vecchio aereo consumerà tanto in fatto di carburante ed essendo vecchio richiederà più manutenzione è normale che i costi aumentino e che i bilanci vadano in rosso.Addirittura le divise degli impiegati Alitalia sono rimaste quelle degli anni 70.Se diminuiranno i passeggeri i costi supereranno le entrate e si sarà costretti ad eliminare dei voli di linea con conseguente licenziamento di personale
Ultima modifica di Robyn il 25/04/2017, 16:41, modificato 1 volta in totale.
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Re: Lo Stato ci deve salvare.

Messaggioda mariok il 25/04/2017, 16:39

E' la riprova che in questo paese lo statalismo non è mai morto e probabilmente mai morirà.

E questo Grillo e soci lo sanno molto bene.
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Re: Lo Stato ci deve salvare.

Messaggioda Robyn il 25/04/2017, 16:47

l'Alitalia deve essere una compagnia parastale perche è un settore strategico.Questo significa che se non sono i privati a farla funzionare saranno gli italiani e non possiamo essere un paese senza compagnia di bandiera.In quando allo statalismo portare una compagnia allo sfascio può corrispondere ad una precisa strategia ideologica che non vuole compagnie parastatali ma la British Airways è una compagnia parastatale che funziona bene.Pensare che con i privati certi settori possano funzionare meglio è un'illusione.Il privato nei monopoli naturali e in altri settori non è oro che luccica.Quindi per Alitalia servono linee giuda statali anche se gestita da privati cioè serve la gestione parastatale.La compagnia è affidata a privati ma tu privato devi fare questo,rinnovare il parco aerei ,il design degli aerei,migliorare i servizi offerti e le procedure di imbarco altrimenti ti tolgo la concessione
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Re: Lo Stato ci deve salvare.

Messaggioda ranvit il 25/04/2017, 17:36

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