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....e se Pisapia fosse la soluzione

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

....e se Pisapia fosse la soluzione

Messaggioda Giovigbe il 14/02/2017, 13:47

Ho già scritto di me che sono un tifoso (non uno sportivo) e quindi immagino lo sforzo che chiedo di riflettere su questa ipotesi non da tifoso.

Pisapia ha carte in regola per essere candidato premier
La sua candidatura potrebbe evitare la scissione
Serve una legge elettorale con premio alla coalizione

Che accoglienza avrebbe questa ipotesi nel PD?


di MONICA RUBINO dal sito di Repubblica
Pisapia lancia a Milano "Campo Progressista". Tabacci: "È il nuovo Prodi"

A battesimo il movimento politico dell'ex sindaco del capoluogo lombardo. L'adesione convinta del leader di Centro democratico: "Progetto di centrosinistra serio e inclusivo". E sul Pd: "Dividendosi fanno il gioco della destra"


ROMA - "Giuliano Pisapia è il nuovo Romano Prodi. È inclusivo, sa unire e mobilitare su un progetto serio". Bruno Tabacci, presidente di Centro democratico (alleato del Pd), già assessore al Bilancio della giunta Pisapia, vede nella personalità dell'ex sindaco di Milano alcune caratteristiche che ricordano il primo Prodi, quello dell'Ulivo. E questo pomeriggio Tabacci parteciperà a Milano, assieme alla presidente della Camera Laura Boldrini, a una delle ultime tappe prima della nascita ufficiale della rete di "Campo progressista", il movimento lanciato dall'avvocato milanese che punta a ricostruire una cultura politica di sinistra ma senza estremismi.

Onorevole Tabacci, che cosa le piace di Pisapia?
"Sono suo amico da sempre, sono stato con lui nei primi due anni della sua giunta arancione, che è stata un'operazione trasversale. È una persona rassicurante, equilibrata e ha la capacità di aggregare. Il suo è un progetto ambizioso ma autorevole. Forse, dopo il 4 dicembre, è la prima vera risposta al M5S, che va combattuto sul piano della qualità della politica".

Che impressione ha avuto della direzione Pd di ieri?
"Confesso che è deprimente assistere a una rottura così profonda nel Pd anche nei rapporti personali. Tutto questo non è utile a rilanciare una politica buona, capace e che da speranza. La divisione fra i democratici fa il gioco della destra. Temo che, prima che il centrosinistra possa tornare al governo, passerà molto tempo".

I guai del Pd potrebbero mettere a rischio il progetto di Pisapia?
"No, al contrario, Campo Progressista ne esce accreditato perché può essere un’alternativa più concreta e soprattutto inclusiva. La differenza di stile e di impostazione è netta".

Pensa che nel Pd ci sia stata una discussione adeguata dopo la disfatta referendaria?
"Il Pd ha finto di archiviare il risultato di quella consultazione e si è avvitato su se stesso. Il progetto di un partito a vocazione maggioritaria è fallito, il principio dell'autosufficienza è saltato. Ora conviene ragionare per mettere insieme maggioranze e coalizioni omogenee, basate sui programmi".

Per fare questo, però, occorre che la legge elettorale sia corretta.

"Si e il Parlamento lo può fare, accogliendo anche l'appello del presidente Mattarella per raccordare i due meccanismi elettorali di Camera e Senato in senso coalizionale".

Da centrista che cosa risponde a moderati come Pier Ferdinando Casini, secondo cui Pisapia sarebbe "troppo a sinistra"?
"L'amico Casini e i suoi sono rimasti ancorati una visione molto ideologica che non ha più fondamento. Campo Progressista è un'operazione di centrosinistra, che unisce pezzi importanti della società civile e guarda anche ai moderati".

Condivide l'urgenza della maggioranza Pd di andare a votare prima possibile?
"No, c'è un governo legittimo che deve completare il suo percorso. E poi la partita sui conti con l'Europa è aperta, andare a votare subito sarebbe un suicidio. Per questo giudico sconsiderata anche la mozione anti-tasse di quei 40 deputati renziani contro Gentiloni e Padoan:
una mossa da gattini ciechi".

Secondo lei Renzi dovrebbe farsi da parte?
"Guardi, la cultura cristiano-democratica dalla quale provengo insegna che la resurrezione avviene dopo la quaresima, cioè dopo un lungo periodo di astensione".
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Re: ....e se Pisapia fosse la soluzione

Messaggioda pianogrande il 14/02/2017, 14:43

Al momento non si può neanche lontanamente pensare che ci sia una soluzione fuori dal PD.

Pisapia potrebbe essere perfino un candidato segretario se fosse nel PD ma fuori dal PD è solo una opzione di alleanza che tra l'altro non si presenta come aggiuntiva ma come alternativa (ne esclude altre) e quindi una opzione su cui riflettere bene.
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Re: ....e se Pisapia fosse la soluzione

Messaggioda Giovigbe il 14/02/2017, 15:22

pianogrande ha scritto:Al momento non si può neanche lontanamente pensare che ci sia una soluzione fuori dal PD.

Pisapia potrebbe essere perfino un candidato segretario se fosse nel PD ma fuori dal PD è solo una opzione di alleanza che tra l'altro non si presenta come aggiuntiva ma come alternativa (ne esclude altre) e quindi una opzione su cui riflettere bene.


......ma quale (e/o quando) sarà il momento??
......chi ci deve pensare altri che il popolo del PD??
......chi (e quando) dovrà derimere l'alternativa che Pisapia presuppone??
......per non parlare della legge elettorale!!!!

Insomma......non mi sembra ne tanto presto.....e forse occorre cominciare a pensarci.
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Re: ....e se Pisapia fosse la soluzione

Messaggioda trilogy il 14/02/2017, 15:32

Il premio di coalizione rende la scissione una certezza. Perché ognuno vorrà il suo partitino, questa formula consente ai piccoli di ottenere più peso di quello che hanno nel paese. Inoltre sarebbe anche logica. Perché i vari simboli dentro una coalizione prendono piu' voti di uno uno solo. Il problema viene dopo con la governabilità. Ci siamo già passati con l'unione e a destra con la casa delle...
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Re: ....e se Pisapia fosse la soluzione

Messaggioda pianogrande il 14/02/2017, 16:21

Giovigbe ha scritto:
pianogrande ha scritto:Al momento non si può neanche lontanamente pensare che ci sia una soluzione fuori dal PD.

Pisapia potrebbe essere perfino un candidato segretario se fosse nel PD ma fuori dal PD è solo una opzione di alleanza che tra l'altro non si presenta come aggiuntiva ma come alternativa (ne esclude altre) e quindi una opzione su cui riflettere bene.


......ma quale (e/o quando) sarà il momento??
......chi ci deve pensare altri che il popolo del PD??
......chi (e quando) dovrà derimere l'alternativa che Pisapia presuppone??
......per non parlare della legge elettorale!!!!

Insomma......non mi sembra ne tanto presto.....e forse occorre cominciare a pensarci.


Certo che ci si pensa.
Bisogna pensarci prima di decidere e bisogna pensarci bene e quelli che ho scritto sono (secondo me) alcuni parametri da prendere in considerazione.

Il "popolo del PD" sta diventando una espressione buona più che altro per intestarselo; come se avesse una unica testa.

Ciò che Pisapia propone (presuppone?) non mi risulta affatto chiaro visto che non fonda un nuovo partito (e ci mancherebbe, non si usa più) ma tende ad intestarsi i partiti a sinistra del PD; altra espressione ancora più fumosa/nebbiosa di popolo del PD.
Non si può continuare a menare il can per l'aia in attesa che qualcuno ci venga a cercare.
Se Pisapia non si pronuncia e in fretta su cosa vuole, rimane una immagine non diversa da quella di Casini al centro.

Tutti che vogliono intestarsi qualcosa pur di non dire cosa vogliono loro.

Insomma; alleanza col PD a quale scopo, a parte le formule di generica buona volontà e la solita lista delle cose da buttar via?

La legge elettorale c'era e a me piaceva.

Adesso è chi l'ha massacrata che deve "parlare di legge elettorale" ed è chi l'ha massacrata che deve cercarsi una maggioranza per fare la legge elettorale che va bene.

Cosa si vuole che i soliti che hanno voglia di lavorare ne facciano una per il solo gusto di avere qualcosa da contestare?

Come dice Manfredi nel film Nell'anno del signore: Io ce stavo a penzà tanto 'bene!
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Re: ....e se Pisapia fosse la soluzione

Messaggioda mariok il 14/02/2017, 17:11

pianogrande ha scritto:
Ciò che Pisapia propone (presuppone?) non mi risulta affatto chiaro visto che non fonda un nuovo partito (e ci mancherebbe, non si usa più) ma tende ad intestarsi i partiti a sinistra del PD; altra espressione ancora più fumosa/nebbiosa di popolo del PD.
Non si può continuare a menare il can per l'aia in attesa che qualcuno ci venga a cercare.
Se Pisapia non si pronuncia e in fretta su cosa vuole, rimane una immagine non diversa da quella di Casini al centro.

Tutti che vogliono intestarsi qualcosa pur di non dire cosa vogliono loro.

Insomma; alleanza col PD a quale scopo, a parte le formule di generica buona volontà e la solita lista delle cose da buttar via?


Ho cercato un po' in rete qualche articolo che mi facesse capire quale sia la proposta politica di Pisapia.

Ho trovato solo apprezzamenti (meritati) sulla persona e generiche affermazioni su una "casa comune della sinistra", su un'alleanza che sposti a sinistra il PD (di sinistra-centro, invece che di centro-sinistra), sulle sue capacità di essere "il nuovo Prodi".

Ma di contenuti praticamente nulla.

Al di là delle formule che dovrebbero mettere insieme forze tanto diverse e geneticamente settarie e conflittuali (cosa per la verità non riuscita neanche a Prodi), quali sarebbero i contenuti di una piattaforma programmatica capace di resuscitare una sinistra ormai quasi scomparsa?

Almeno secondo me, una proposta politica dovrebbe dare risposte chiare, comprensibili e non generiche, su cosa si intenda fare per l'Europa (concretamente, non semplicemente teorizzare un'Europa che tutti vorremmo ma che non c'è), per lo sviluppo economico e sociale (senza parlare per esempio di grandi investimenti pubblici senza dire da dove si prendono i soldi), per la competitività del nostro sistema economico e politico, per l'occupazione, per una macchina burocratica meno pesante, corrotta ed inefficiente, per la sicurezza, per l'immigrazione e così via.

L'Ulivo all'epoca nacque con un gran lavoro di analisi e di proposta, di cui su questo sito si conserva ancora una corposa documentazione, eppure non è che sia finito tanto bene.

Non mi sembra che basti dare "una casa" ad una miriade più o meno polverizzata di movimenti per costruire un vero soggetto politico.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: ....e se Pisapia fosse la soluzione

Messaggioda ranvit il 14/02/2017, 18:33

Vediamo....se ci sarà scissione nel Pd, come mi auguro ....cosa farà Pisapia.... :roll:
Comincio a divertirmi con tutti questi costruttori di una casa della sinistra. E' la solita manfrina della sinistra con obiettivo una casa per ognuno :lol:
Poi ognuno si taglierà in due per continuare il gioco :lol: :lol:


La sciarada dei movimenti a sinistra, fra scissioni e nuovi partitiLa sciarada dei movimenti a sinistra, fra scissioni e nuovi partiti

La crisi del Pd tra fratture, alleanze, coalizioni o nuove liste. Da D'Alema a Bersani, da Pisapia a Vendola, da Fassina a Civati, la sinistra antirenziana ha un grosso problema da risolvere: riorganizzarsi il più in fretta possibile

di MONICA RUBINO

ROMA - Nel castello dei destini incrociati della sinistra le scissioni sembrano essere ormai la carta più usata. E non parliamo solo di quelle minacciate dalla minoranza del Pd, partito che nella direzione di ieri ha messo in scena tutte le sue fratture (e la via per una ricomposizione sembra tutta in salita). Ma di quelle che si sono già compiute, o si stanno per compiere, fra gli anti-Renzi.

Lo strappo più recente è quello avvenuto due giorni fa all'interno di Sinistra Italiana, alla vigilia del congresso fondativo del partito in programma a Rimini dal 17 al 19 febbraio. L'ala guidata dal capogruppo alla Camera Arturo Scotto, incline al dialogo con il Pd antirenziano, ha sancito l'addio a Si in polemica con la componente "ortodossa" guidata dall'ex Pd Stefano Fassina e da Nicola Fratoianni, contraria a qualsivoglia apertura ai dem. Il "divorzio" si è compiuto domenica 12 febbraio al teatro Ambra Jovinelli di Roma, nel corso di un evento che ha radunato quelli che non vogliono stare "né con Vendola né con Renzi" e guardano invece con interesse a Giuliano Pisapia e al suo nuovo movimento di centrosinistra Campo Progressista, oggi a battesimo a Milano e veicolo per riannodare i fili con il Pd antirenziano. Non a caso tra gli ospiti c'erano anche due esponenti della minoranza dem: Nico Stumpo e il "pontiere" Gianni Cuperlo, che ieri sera a Otto e mezzo su La7 si è detto "piacevolmente colpito" dall'assemblea scottiana. Scotto si porta con sé 18 parlamentari di Si e tra i promotori della scissione si sono anche Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio, il deputato Ciccio Ferrara, e il giovane toscano Marco Furfaro.

Fassina, intanto, difende le sue posizioni. Conferma che "il percorso congressuale rimane apertissimo a tutti coloro che vogliono partecipare alla costruzione di un partito autonomo, in radicale discontinuità programmatica con il renzismo". Ma critica la scelta di Scotto di aprire a Pisapia: "È difficile comprendere chi dice che il 4 dicembre ha cambiato tutto e poi sceglie come leader di riferimento chi ha votato Sì al referendum costituzionale".

"Il progetto di Pisapia è serio ma è malposto", osserva invece dall'esterno Pippo Civati anche lui come Fassina fuoriuscito nel 2015 dal Pd e oggi a capo del movimento Possibile. "È un circolo vizioso: la sinistra antirenziana pensa ad alleanze con il Pd, ma quel partito è ancora in mano a Renzi, come si è visto ieri in direzione. Io lo dico ai compagni della minoranza: vi toccherà rivotarlo". E aggiunge: "Se Pisapia e chi aderisce al suo movimento vogliono fare la stampella di sinistra del Pd renziano, noi non ci siamo. Se invece intendono proporre una lista senza il Pd, allora possono contare sul nostro appoggio". Per rispondere a Pier Luigi Bersani, che auspica la ricomposizione di un "Ulivo 4.0", Civati conclude: "L'Ulivo non è un arbre magique che profuma gli ambienti. Se, come sembra, andiamo verso un sistema elettorale proporzionale, lasciamo che Renzi si faccia il suo partito di centro. E noi proponiamo una lista senza il Pd". Timori, quelli del leader di Possibile, che trovano fondamento nella sostanziale apertura dei renziani a Pisapia. Appena ieri il capogruppo dem alla Camera Ettore Rosato, ha giudicato "naturale" l'alleanza con l'ex sindaco di Milano.

Un'alternativa di sinistra senza i dem, che poi è anche l'idea di Massimo D'Alema, il leader della minoranza che ha quasi lasciato definitivamente il Pd e che ha sondato con Nichi Vendola la possibilità di costruire assieme il progetto "ConSenso": il listone unico della sinistra alternativa che potrebbe superare il 10%dei voti e comprendere anche gli arancioni di Luigi De Magistris e altri movimenti civici.

Una sciarada interna alla sinistra, insomma, che per ora sembra di difficile ricomposizione. E deve fare anche i conti la realtà concreta del governo dei territori, dove in molti casi Sel amministra città e regioni assieme al Pd. L'esempio più emblematico è quello di Cagliari dove Massimo Zedda (che peraltro, come altri sindaci, ha mostrato interesse per il progetto di Pisapia) è stato rieletto sindaco al primo turno in alleanza con il partito di Renzi alle ultime amministrative.
TagsArgomenti:sinistraPdpossibile

http://www.repubblica.it/politica/2017/ ... ref=HREA-1
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: ....e se Pisapia fosse la soluzione

Messaggioda pianogrande il 14/02/2017, 23:20

Col proporzionale avremo tanti partiti gruppi, correnti e case di quanti sono i politici.

Escludo la possibilità che la stessa persona possa appartenere al mattino a una tendenza e al pomeriggio a un'altra ma non può essere vietato per non creare derive.
In quel caso, la maggioranza e la minoranza saranno una questione di orari.
Se sta nella corrente A dalle 8 alle 12 e nella corrente B dalle 12 alle 20 ecco che la A avrà il 33,33 % e la B il 66,66.

Tutto è possibile.
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Re: ....e se Pisapia fosse la soluzione

Messaggioda pianogrande il 14/02/2017, 23:26

Comunque pare che Pisapia sia alla ricerca di "un minimo comun denominatore per un programma".
Pensa te.

http://www.repubblica.it/politica/2017/ ... ef=HRER1-1

Intanto ha escluso la necessità di un leader cosa che o significa che il leader vuole essere lui ma non lo vuole dire subito o che non gli frega niente di come il rifugio dei dispersi della sinistra possa funzionare e l'importante è che se ne parli.

Ma chi è che può governare sto paese?

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