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job act che fare

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job act che fare

Messaggioda Robyn il 06/02/2017, 18:22

La legislazione del lavoro dovrebbe essere sempre di più affidata alle parti sociali e sempre meno al parlamento e ai giuslavoristi che si sono rilevati incompetenti in materia.Ad ex le parti del job act che non funzionano potrebbero essere modificate da un'intesa di primo livello fra le parti rappresentanze sindacali confindustria,dal momento che il modello di contrattazione fra le parti prevede la possibilità di modificare parti relative al ccnl.Ad ex per questa strada si potrebbe modificare l'art 18 che permetta flessibilità ma non precarietà ma in un'ambito di certezza del diritto e la prova di un'anno.Ad ex nel gmo và introdotta l'indennità di 24 mensilità se l'azienda si rifiuta di fare la reintegrazione intimata dal magistrato,le tre infrazioni disciplinari semplici in un'anno,in modo che per la certezza del diritto si sà che sono tre,reintrodurre l'intermediazione sindacale,scegliere la flessibilità funzionale aziendale,le formule atipiche della Biagi da utilizzare solo in caso di necessità,e come introdurre una parte del reddito legata al merito e come eliminare gli scatti di anzianità.Al parlamento spetterebbe intervenire su un cuneo fiscale più basso per l'indeterminato sù redditi più alti per i lavoratori della Biagi agendo sulla tassazione
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Re: job act che fare

Messaggioda pianogrande il 06/02/2017, 19:47

L'intermediazione sindacale dipende dal potere contrattuale del sindacato.

Con la precarizzazione, questo potere contrattuale sta svanendo per mancanza di iscritti e per mancanza della voglia di "lottare" legata sempre alla precarizzazione e quindi alla paura del licenziamento.

Con la precarizzazione, insomma, il sindacato vecchia maniera non può più funzionare.

Già non funziona più nel privato e funzionerà sempre meno nel pubblico mano a mano che anche lì la blindatura del posto di lavoro comincerà a scricchiolare.

Quel modo di fare sindacato (legato alla sicurezza del posto di lavoro) sta scomparendo.
Niente di male se fosse rimpiazzato da un nuovo modo di fare sindacato ma questo nuovo modo non esiste e i sindacati tradizionali scompariranno insieme agli ultimi tesserati e cioè quelli che hanno una posizione sicura e quindi pensionati e (al massimo) statali.

Un "che fare" che non tenga conto del potere contrattuale (del sindacato o di qualsiasi altra entità da inventare) è un che fare piuttosto inerme e rassegnato.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: job act che fare

Messaggioda Robyn il 06/02/2017, 20:24

Il sindacato certo deve contrattare da una posizione riformista e non certo da una posizione conservatrice.Nessuno più immagina il posto fisso a vita ma che la flessibilità ci sia quando le circostanze lo richiedono e non una flessibilità arbitraria non necessaria e legata all'arbitrio perche così si inniettano insicurezze che danneggiano la competitività.Quindi giusta l'estensione degli ammortizzatori regole semplici traducibili in inglese meno altre cose.In breve non si contratta per avere più potere ma per altre esigenze e per realizzare il giusto equilibrio
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