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Padoan a Davos, problemi Ue nascono a Bruxelles

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Padoan a Davos, problemi Ue nascono a Bruxelles

Messaggioda ranvit il 18/01/2017, 12:10

E bravo Padoan!!!
:)


Padoan a Davos, problemi Ue nascono a Bruxelles
L'Europa talvolta fornisce i giusti argomenti per il populismo

''Il problema dell'Europa è l'Europa. I nostri problemi nascono a Bruxelles e, talvolta, a Francoforte. Questo è il problema. Dobbiamo rovesciare completamente le politiche perchè ora si stanno dando i giusti argomenti per convincere che il populismo ha ragione''. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan a Davos durante un dibattito sulla "classe media", sottolinenando che nelle economie avanzate e specialmente in Europa l'insoddisfazione della classe media, la disillusione per il futuro e la delusione per le prospettive "vengono espresse dicendo no a qualsiasi cosa i leader politici suggeriscano" e in queste condizioni "individuare delle soluzioni è più difficile che dire no".

"Lasciatemi rassicurare - ha detto il ministro Padoan - sul fatto che in Italia stiamo continuando la strategia delle riforme strutturali" notando che a volte "i media non sono interessati al duro lavoro di implementazione che parte il giorno l'annuncio delle riforme''

Le economie avanzate - ha detto ancora - e specialmente l'Europa l'insoddisfazione della clase media, la disillusione per il futuro e la delusione per le prospettive "vengono espresse dicendo no a qualsiasi cosa i leader politici suggeriscano" e in queste condizioni "individuare delle soluzioni è più difficile che dire no".

A Davos ha parlato anche il direttore generale del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde. "E' tempo che i leader politici ripensino profondamente le politiche economiche e monetarie, di fronte alla chiara risposta di protesta e delusione della classe media che arriva dai risultati politici in Usa o Europa". "Probabilmente significa che ci vuole una maggiore redistribuzione dei redditi di quanta ne abbiamo oggi", ha detto Lagarde a un panel del Forum economico mondiale.

http://www.ansa.it/sito/notizie/economi ... f146e.html
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Re: Padoan a Davos, problemi Ue nascono a Bruxelles

Messaggioda pianogrande il 18/01/2017, 13:54

Ohhh!

Finalmente qualcuno che non chiede di aumentare il debito.

"Ci vuole una maggiore redistribuzione dei redditi".

Evviva!

Il mitico Adam Smith diceva che a un certo punto gli stessi ricchi si rendono conto che si sta tutti meglio se la ricchezza è più distribuita.

Christine Lagarde ha raccolto il pressante invito a fare proposte e questa è già un passo avanti rispetto alle svalutazioni, alle sovranità monetarie, alla democrazia che mette il debito ai voti etc.

Mettete i soldi in mano a chi non li ha e vedrete come riparte il mercato.

Riparte anche l'inflazione così è contento anche Draghi che compra debito pubblico mettendo i soldi in mano a chi ne ha già troppi (aggiungo per onestà che è un intervento comunque necessario visto come sta messa la situazione ma assolutamente non sufficiente).
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Re: Padoan a Davos, problemi Ue nascono a Bruxelles

Messaggioda mariok il 18/01/2017, 16:21

Già. La banchiera dice che i governi devono fare diverse politiche di redistribuzione dei redditi. La stessa che in Grecia ha imposto di distruggere il welfare.

Il ministro dice che il problema sta a Bruxelles e Francoforte.

Ognuno dice che il problema è di qualcun altro.

Ma ci sarà mai qualcuno che si assuma le proprie responsabilità?
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Re: Padoan a Davos, problemi Ue nascono a Bruxelles

Messaggioda pianogrande il 18/01/2017, 17:38

mariok ha scritto:Già. La banchiera dice che i governi devono fare diverse politiche di redistribuzione dei redditi. La stessa che in Grecia ha imposto di distruggere il welfare.

Il ministro dice che il problema sta a Bruxelles e Francoforte.

Ognuno dice che il problema è di qualcun altro.

Ma ci sarà mai qualcuno che si assuma le proprie responsabilità?


Perfettamente d'accordo su tutto quello che dici solo che l'argomento redistribuzione del reddito lo vedo sempre con molto favore.

In effetti "la banchiera" non si fa certo carico personalmente del problema ma a qualcuno resterà in mano il cerino, prima o poi, o continueranno a passarselo per secoli?
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Re: Padoan a Davos, problemi Ue nascono a Bruxelles

Messaggioda ranvit il 19/01/2017, 8:13

Non concordo quasi mai con Giannini ma questa volta si ;) (almeno qualcuno di sinistra che propone qualcosa 8-) ))

Riporto la seconda parte del suo articolo con cui concordo! :D

http://www.repubblica.it/politica/2017/01/19/news/le_richieste_ue_e_il_governo_al_bivio-156350958/

Qui sta il punto. Abbiamo sfidato l'Europa, decidendo consapevolmente di non rispettare il tetto del deficit concordato, per una "causa" che alla fine si è rivelata inutile. Questa è la colpa più grave, e l'eredità più pesante che il vecchio governo lascia al nuovo. Volendo sforare sul Patto di stabilità, avremmo potuto e dovuto "osare" sul serio. Andando in deficit non per uno 0,4, ma per l'1,5 o il 2%. Rinunciando alla politica dissennata dei bonus, e varando una grande operazione di abbattimento del cuneo fiscale sul lavoro e/o di investimenti pubblici (nei settori della ricerca, dell'istruzione, delle infrastrutture di rete, delle tecnologie dell'informazione).

Renzi non l'ha fatto, per esigenze tattiche o per carenze strategiche. Si tratta di capire se ora può farlo Gentiloni. Il neo-premier ha due strade. Limitarsi a soddisfare la richiesta della Commissione, e ritagliare una manovrina da meno dei 3,4 miliardi richiesti, quanto più indolore e irrilevante possibile. Oppure azzardare il vero colpo d'ala, e presentare ad aprile un Documento di economia e finanza finalmente ambizioso, che forza i vincoli europei, ma al servizio di un grande piano di sgravi fiscali sul lavoro e di stimoli "keynesiani" all'innovazione.

La prima è la via più "ortodossa", e anche più conservativa, che sembra prevalere di fronte alla linea del rigore riproposta da Merkel a Berlino nel faccia a faccia con il presidente del Consiglio. La seconda è la soluzione più "eversiva", ma anche più suggestiva, che sembra animare una "corrente" di governo guidata da Carlo Calenda. La scelta non è facile. Incrocia questioni spinose, come la durata di questo esecutivo, la futura legge elettorale, l'eventuale voto anticipato. Soprattutto, chiama in causa i rapporti tra l'ex premier (che ha tuttora in mano i destini della maggioranza) e quello attuale (che ha in mano le leve di Palazzo Chigi). Tocca a Gentiloni decidere se vuol giocare da "capitano", o preferisce "una vita da mediano".
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Re: Padoan a Davos, problemi Ue nascono a Bruxelles

Messaggioda mariok il 19/01/2017, 10:05

Volendo sforare sul Patto di stabilità, avremmo potuto e dovuto "osare" sul serio. Andando in deficit non per uno 0,4, ma per l'1,5 o il 2%. Rinunciando alla politica dissennata dei bonus, e varando una grande operazione di abbattimento del cuneo fiscale sul lavoro e/o di investimenti pubblici (nei settori della ricerca, dell'istruzione, delle infrastrutture di rete, delle tecnologie dell'informazione).


Sono d'accordo solo in parte, in particolare sul fatto della politica dissennata dei bonus (ed anche e soprattutto del taglio dell'IMU).

Quanto invece ad ulteriori sforamenti,Giannini come altri non sa (o semplicemente non dice) che la questione non riguarda solo l'Ue, le regole ed il rigore della Merkel.

C'è di mezzo il mercato che dovrebbe continuare a finanziare il debito e che molto probabilmente non sarebbe disposto ad accordarci altro credito, con le conseguenze facilmente immaginabili in caso di fallimento di un'asta. Cosa che stava già per accadere nel 2011 e che ci ha regalato il governo Monti.
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Re: Padoan a Davos, problemi Ue nascono a Bruxelles

Messaggioda ranvit il 19/01/2017, 10:19

Cosa che stava già per accadere nel 2011 e che ci ha regalato il governo Monti.



Quello fu un complotto... ;) sproporzionato alla situazione. Siamo sempre sotto schiaffo perchè siamo mosci e pappamolle :cry:


E, comunque, l'alternativa????????????????????????????
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Re: Padoan a Davos, problemi Ue nascono a Bruxelles

Messaggioda mariok il 19/01/2017, 10:33

pianogrande ha scritto:
mariok ha scritto:Già. La banchiera dice che i governi devono fare diverse politiche di redistribuzione dei redditi. La stessa che in Grecia ha imposto di distruggere il welfare.

Il ministro dice che il problema sta a Bruxelles e Francoforte.

Ognuno dice che il problema è di qualcun altro.

Ma ci sarà mai qualcuno che si assuma le proprie responsabilità?


Perfettamente d'accordo su tutto quello che dici solo che l'argomento redistribuzione del reddito lo vedo sempre con molto favore.

In effetti "la banchiera" non si fa certo carico personalmente del problema ma a qualcuno resterà in mano il cerino, prima o poi, o continueranno a passarselo per secoli?


Hai totalmente ragione.

Ma la questione, che nessuno vuole ammettere perché ovviamente non conviene, è che una politica di vera redistribuzione, non assistenzialistica a spese di non si sa bene chi, comporta lacrime e sangue; non quelle di cui si parla a sproposito agitando una falsa politica del rigore che fino ad oggi non si è vista.

Le lacrime e il sangue le ha versate chi è sempre stato povero e lo è diventato ancora di più.
Ma i privilegi, le rendite, quelle vere, le cosiddette "garanzie" di rubare lo stipendio senza far nulla, di poter corrompere e farsi corrompere senza pagare ganchè, non sono state minimamente intaccate, né da Monti, né da Letta e nemmeno da Renzi.

Si tratterebbe di una strada lunga, difficile ed impopolare, che nessuno ha l'autorevolezza per proporre e portare avanti con coraggio e coerenza. Anche perché il nostro sistema si regge sul consenso alla giornata da raccogliere con tutti i mezzi (e con tutte le bufale).

Ed ecco quindi che ognuno dà la colpa all'altro, alla globalizzazione (che pure comporta problemi che andrebbero tuttavia affrontati in modo serio e appunto "globale", non chiudendosi ognuno nel proprio orticello), all'Europa, ai crucchi.

La verità è invece troppo amara per dirla chiaramente ed è più facile campare alla giornata promettendo miracoli impossibili come un cambiamento ed un rilancio di un paese scassato ed inefficiente senza toccare niente e nessuno, una felice uscita dall'euro che risolverebbe per incanto tutti i problemi, un po' di svalutazioni che dovrebbero renderci competitivi senza cambiare nulla nel nostro modo di produrre e di investire.
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Re: Padoan a Davos, problemi Ue nascono a Bruxelles

Messaggioda mariok il 19/01/2017, 10:45

A proposito poi del complotto di cui parla Brunetta e qualcun altro....

«In genere» ha scritto Umberto Eco «le dittature, per mantenere il consenso popolare intorno alle loro decisioni, denunciano l’esistenza di un paese, un gruppo, una razza, una società segreta che cospirerebbe contro l’integrità del popolo dominato dal dittatore.

«In genere ogni forma di populismo, anche contemporaneo, cerca di ottenere il consenso parlando di una minaccia che viene dall’esterno, o da gruppi interni. Ma chi ha saputo creare intorno ai propri casus belli un efficace contorno di teoria del complotto non è stato solo Hitler, che sul complotto giudaico ha fondato non solo il massacro degli ebrei ma anche tutta la sua politica di conquista contro quelle che la stampa italiana chiamava le plutocrazie demogiudaiche. Un abile miscelatore di casus belli e teoria del complotto è stato Mussolini».

Un esempio si ha alla vigilia dell’invasione dell’Etiopia nel 1935. L’Italia aveva cercato più volte in passato, l’ultima nel 1895, di prenderne possesso ma senza riuscirci. Quando si presentò l’occasione di riprovarci, nazioni come l’Inghilterra protestarono e minacciarono sanzioni.

Mussolini non aspettava altro. Era il pretesto per dimostrare che le potenze democratiche, plutocratiche (dove cioè prevaleva l’influenza della grande finanza), ovviamente ispirate dal capitalismo ebraico, con le loro proteste in realtà puntavano ad affamare l’Italia e a “rubare il posto al sole” cui gli italiani avevano supremo diritto.

«È solo con l’appello a una frustrazione comune (la sindrome del complotto prevede sempre un complesso di persecuzione)» continua Eco «che si rende emotivamente necessario e comprensibile il colpo di scena finale: “con l’Etiopia abbiamo pazientato quarant’anni”, concluse il suo discorso Mussolini, “e ora basta”».
http://www.massimopolidoro.com/complott ... onico.html

Subito dopo iniziò l’invasione italiana…

... ed abbiamo visto come è andata a finire.
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Re: Padoan a Davos, problemi Ue nascono a Bruxelles

Messaggioda Robyn il 19/01/2017, 11:52

Per il cuneo fiscale c'era l'Imu,quando arrivava al fisco poteva andare alla diminuzione, ma si è preferita la propaganda.Adesso una strada percorribile potrebbe essere quella della contrattazione aziendale in particolare nel mezzogiorno d'Italia.Ad esempio a parità di costo complessivo del lavoro fare un cuneo fiscale più basso se si regolarizzano i lavoratori irregolari.Questa strada però non avvantaggerebbe le aziende che non hanno lavoratori irregolari per cui bisognerebbe cercare risorse da destinare a queste per il cuneo fiscale altrimenti porterebbe alla competizione sleale.In merito alla stel glas act cioè la separazione fra banche commerciali e di investimento Trump non può proprio parlare perche questa separazione è stata eliminata dai repubblicani e la conseguenza è stata la crsi finanziaria e la ramificazione della finanza
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