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L'Europa dello 0,2% sul pil

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: L'Europa dello 0,2% sul pil

Messaggioda ranvit il 17/01/2017, 18:59

mariok ha scritto:Guarda che forse ti è sfuggito che noi cento miliardi ce li siamo già mangiati più volte:
- a novembre 2016 il debito era di 2230 miliardi
- a dicembre 2015 era di 2171 miliardi
- a dicembre 2014 era di 2136 miliardi
- a dicembre 2013 era di 2069 miliardi

Fanno: 94 miliardi in meno di due anni; 161 miliardi in tre anni.

E che ne abbiamo fatto? Hai visto questi grandi investimenti?

Ed allora il problema è sempre quello: di politica economica e di capacità di investire senza sprecare e rubare.

E' inutile cercare diversivi o false scorciatoie: il problema è e resta sempre lo stesso, dentro o fuori l'Europa.

Idee in proposito? Mettere sotto controllo la spesa per investire in modo corretto ed efficiente: poi porre all'Europa l'aut-aut, dicendo: questo è il nostro piano e lo portiamo avanti con o senza di voi.

C'è da dire che con Renzi all'inizio questa apertura di credito l'avevamo quasi avuta: ma ce la siamo giocata in meno di due anni, da quando cioè il debito è stato utilizzato non per investire ma per distribuire un po' di soldi di qua e di là per illudersi di recuperare un consenso elettorale che si andava erodendo.

Poi il referendum sulle riforme e la conseguente fine del governo Renzi hanno fatto il resto.

E ci meravigliamo che ora ci chiedano il conto? Ed abbiamo il coraggio di dire che la colpa è dei crucchi?

Ma con quale credibilità? Non solo verso gli altri partner europei, ma soprattutto verso noi stessi?


Quella che hai riassunto è quello che ha fatto Renzi convinto da Padoan (altro campione dei tecnocrati) ma non è la soluzione di cui parlo io: un investimento massiccio in poco tempo (una scossa) da concentrare, nell'edilizia in particolare e cioè sanare le scuole e gli edifici pubblici, potenziare fortemente le infrastrutture, etc...l'avevo appena scritto...

Mettere sotto controllo la spesa per investire in modo corretto ed efficiente: poi porre all'Europa l'aut-aut, dicendo: questo è il nostro piano e lo portiamo avanti con o senza di voi.

Che diavolo significa mettere sotto controllo la spesa? Quale? Significa tagliare un bel po di cose? Quali? :roll:
Sull'aut aut all'europa concordo :D

Confermo: la colpa è dei crucchi! Anche Trump ha, e prima di lui altri "americani" avevano, sollecitato l'Europa a fare come negli Usa, investire, investire, investire, rinviando il miglioramento del debito al miglioramento della crescita economica!

PS E, per ricordarlo....stiamo aspettando che al Governo dei Paesi europei ci vadano i populisti???
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: L'Europa dello 0,2% sul pil

Messaggioda pianogrande il 17/01/2017, 20:29

Continuare a chiedere libertà di debito è puro suicidio.

Se dobbiamo "provarci" dobbiamo provarci davvero e provare a cambiare davvero le cose.

E' l'unica speranza.

Vie facili non ce ne sono.

Qualcuno deve prendere in mano davvero la situazione.

Non continuiamo per favore con la litania che non si fanno proposte.
E' un tentativo di mettere a tacere che in questo caso fa cilecca alla grande.

Non ci vuole un genio per fare proposte verso una classe politica che dilapida tutto quello che ha e poi passa a dilapidare anche quello che non ha e si incazza pure se qualcuno gli fa le pulci.

Siamo un paese marcio e corrotto.
Primo provvedimento il semplice rispetto delle pur contorte leggi a partire da quelle in materia fiscale.

Da cosa nasce cosa.

Non è possibile?

Allora deleghiamo a Grillo o Gasparri o Salvini o.. Putin.

Dobbiamo continuare a "provarci".
Non c'è scampo.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: L'Europa dello 0,2% sul pil

Messaggioda ranvit il 18/01/2017, 10:21

Non continuiamo per favore con la litania che non si fanno proposte.


E invece, si!
La stragrande maggioranza dei tuoi post sono pura lamentela.....per carità continua pure se vuoi, ma prendo atto che non hai alcunchè per la testa che possa essere minimamente costruttivo....in perfetta sintonia con i ns politici e la gran parte dei cittadini :D
Comunque, se ti fa piacere, cosi' la finiamo qui, mi associo al tuo auspicio che "Qualcuno deve prendere in mano davvero la situazione" :roll: :roll: :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: L'Europa dello 0,2% sul pil

Messaggioda mariok il 24/01/2017, 14:03

meglio e più dei leader europei, Putin e Trump hanno capito quale ingombrante ruolo di peso potrebbe giocare l’Europa se solo riuscisse a muoversi unita

IL PARADOSSO DELL’UNIONE
MASSIMO RIVA
SOSTENEVA Luigi Einaudi che il paradosso è un eccellente strumento logico per far venire alla luce verità che non si vogliono vedere. La bontà di questo insegnamento può trovare oggi utile conferma nell’esame del dibattito sulla sorte dell’Unione europea. Il giudizio più diffuso in proposito è che l’Ue sia un soggetto sostanzialmente irrilevante o comunque marginale nel quadro della geopolitica mondiale. Sì, è un fatto che nel vecchio continente si è creato un mercato unico che tiene assieme alcune fra le economie più sviluppate del pianeta. Ed è un fatto che gran parte di queste economie opera con una moneta unica che ha acquisito un peso e un’importanza tutt’altro che trascurabili negli scambi commerciali. Ciò non toglie, tuttavia, che la proiezione di questa potenza economica sul terreno dei rapporti politici internazionali sia così difettosa e carente da rasentare il nulla.
È arcinoto che questa condizione di minorità politica dell’Europa ha radici nelle variegate resistenze dei singoli Paesi membri a rinunciare all’esercizio in proprio di quella che per tradizione si chiama politica estera sovrana. Ma se si fa lo sforzo di sollevare lo sguardo oltre queste miopi tare interne all’Unione, ecco che ci si imbatte in un peculiare paradosso messo in evidenza dalle novità emergenti nello scenario internazionale. Proprio quest’Europa, soggetto politico irrilevante, sembra essere diventata l’obiettivo che ossessiona i governi delle due potenze che hanno dominato gli equilibri planetari dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Che il nuovo zar di Mosca veda come fumo negli occhi il consolidarsi dell’Unione sui confini occidentali della Russia lo si era capito da un pezzo, anche prima della querelle ucraina. Come si sa che la diplomazia di Putin asseconda con grandi favori (si dice anche finanziari in qualche caso) la campagna disgregatrice dei movimenti anti-europeisti: dai lepenisti francesi ai leghisti e grillini nostrani. I quali, per altro, ricambiano lodando con riconoscente fervore opere e giorni dello scaltro padrone del Cremlino. Del tutto nuova, ma forse anche più insidiosa, è la svolta sul versante atlantico che ha cominciato a concretizzarsi con l’ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca. Le sue prime parole e i suoi primi passi suonano inequivoci quanto alla volontà di far scendere una saracinesca sui rapporti sia economici sia militari con l’Europa. Prova pratica e dimostrativa dei suoi obiettivi anti- europei è già stato il braccio immediatamente teso alla scelta di Theresa May di tagliare ogni ponte con Bruxelles per lanciare la Gran Bretagna in una nuova guerra corsara come ai bei tempi di Sir Francis Drake e di Elisabetta I.
Al momento non è dato sapere come e fino a che punto fra Mosca e Washington potrà realizzarsi un’effettiva entente cordiale. Ma chiaro fin da ora è che proprio l’Europa si offre come la vittima sacrificale designata di un nuovo ordine mondiale fondato sul “trumputinismo”. E così si torna al paradosso iniziale: ma perché tanta aggressività contro un soggetto politicamente debole se non irrilevante? La verità nascosta è che, meglio e più dei leader europei, Putin e Trump hanno capito quale ingombrante ruolo di peso potrebbe giocare l’Europa se solo riuscisse a muoversi unita.
http://quotidiano.repubblica.it/edizion ... laypages=2
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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