Credo che abbia ragione Aldo Cazzullo: presumibilmente, malgrado l'evidente truffa della sua proposta politica (scusate, ma proprio non mi viene di chiamarli errori) non perderà voti.
Principalmente, perché non c'è nessun partito in grado di sconfiggere o ridimensionare sensibilmente la cosiddetta anti-politica. In gran parte per ragioni soggettive (incapacità, diffusa disonestà, scarsa credibilità), ma anche per ragioni oggettive: nessuno è in grado di risolvere in tempi medio-brevi gli immani problemi che caratterizzano profondamente la situazione globale e più ancora quella domestica.
Mi convinco sempre di più che l'eventualità di ritrovarseli al governo nazionale è non solo altamente probabile ma addirittura ineluttabile.
Sarà una tragedia annunciata. Ma con ogni probabilità l'unico modo per ridimensionarli nella considerazione popolare e per creare le premesse di una nuova stagione politica con altre forze, altre idee ed altri personaggi.
LO DICO AL CORRIERE
Non saranno i suoi errori a fermare Beppe Grillo
Sarebbe sbagliato pensare che le piroette dei 5Stelle costino voti, almeno nell’immediato
di Aldo Cazzullo
Caro Aldo,
Sciascia parlava di due tipi di mafie che si contendevano l’onore della cronaca: la mafia «della mafia» e la mafia «dell’antimafia». Oggi, dopo le spericolate e poco proficue piroette dei 5 Stelle, possiamo ragionevolmente affermare che esistono due caste: la casta «della casta» e la casta «della anti-casta». I grillini stanno imparando, altroché se stanno imparando. Secondiano Zeroli, Bagnoregio (Vt)
Caro Secondiano,
L e piroette dei 5 Stelle sono senz’altro spericolate. Ma sarebbe sbagliato pensare che costino voti, almeno nell’immediato. Troppe volte si è annunciata la crisi definitiva del grillismo. Che ha radici più profonde di quel che si crede.
Grillo nasce dalla profonda sfiducia degli italiani verso la politica e verso lo Stato. Un sentimento che già aveva generato il fenomeno Berlusconi. Noi italiani pensiamo lo Stato come altro da noi, come alieno, distante, nemico; e spesso lo Stato si comporta in modo tale da confermare il nostro pregiudizio negativo. Facciamo fatica a credere che una persona possa fare qualcosa nell’interesse di qualcuno che non sia se stesso. «Pe mmia cu c’è?» dicono a Catania, «a me che mi vien?» si chiedono a Verona. La traduzione è la stessa: e io cosa ci guadagno? A questa attitudine secolare si aggiunge ora la drammatica crisi di credibilità dell’establishment politico ed economico. L’Italia ha molti problemi: il più grave è la selezione delle classi dirigenti.
In questo clima di sfiducia reciproca, livore, rancore, aggravato dalla recessione, inasprito dallo sfogatoio della Rete, Grillo ha prosperato. I partiti hanno fatto il resto, restando sordi e ciechi: se ad esempio avessero votato il dimezzamento delle indennità proposto da Grillo, gli avrebbero tolto una formidabile arma di propaganda. I 5 Stelle rappresentano sia il rifiuto dei partiti e dei sindacati, sia la speranza di un rinnovamento della politica. Per ridimensionarli ci vuol altro che firme false o errori nella collocazione europea del Movimento, di cui alla stragrande maggioranza degli italiani non importa nulla. Il caso Roma è più serio. Palesemente la Raggi non sa fare il sindaco della capitale. Ma non per questo i romani sarebbero pronti ad affidarsi alla destra o al Pd. Se si votasse domattina, la Raggi sarebbe rieletta. Per ora.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville