centri di dentificazione

[Robyn]

La strategia per quel che riguarda l'immigrazione non può essere quella dei cie che sono luoghi di detenzione dove avviene di tutto e non si rispettano i diritti più elementari.Bisogna accogliere gli aventi diritto d'asilo e cercare la redistribuzione in europa,mentre per i rifugiati economici stabilire intese di partenariato con paesi liberi europei ed extreuropei che li accolgano.In sintesi impiegare le risorse in intese di partenariato dove si fornisce l'assistenza necessaria a paesi liberi europei ed extreuropei piuttosto che impiegare le risorse per mantenere in vita i cie.Invece all'origine aiutare i paesi liberi di transito subshariani con intese di partenariato fornendo l'assistenza necessaria

[Robyn]

Si continua a dire di rispedire gli irregolari ai loro paesi di origine ma non si capisce qual'è il problema di fare intese di partenariato con paesi liberi extraeuropei che sono Russia Finlandia paesi baltici Isreale Libano che garantiscono un minimo di democrazia e questo vale per quelli irregolari che già sono in Italia e in europa.Infatti non si possono rimandare indietro immigrati economici i cui paesi di origine non garantiscono i minimi standart di libertà e democrazia.Poi naturalmente vanno fatte intese di partenariato con paesi liberi di transito subshariani in modo da fermare il flusso che per gran parte proviene da questi paesi.Parlare di espulsioni è facile e pericoloso più difficile gestire un fenomeno complesso come quello dell'immigrazione meglio non affidarsi a slogan e leggende metropolitane

[mariok]

Questo è il paese dei direttori tecnici della nazionale, dei premier in pectore, dei tuttologi che hanno la soluzione pronta per ogni problema.

Questo dei flussi migratori è un problema enorme per il quale non esiste "la soluzione". Come la storiella di Grillo e Salvini dell'espulsione addirittura in pochi giorni.

La ricollocazione o il rimpatrio di immigrati che non hanno diritto allo status di rifugiato sono processi lunghi con mille difficoltà. Siamo seri: ma qual è il paese che si prende (o riprende) a cuor leggero persone di cui si sa poco o nulla e spesso non è certa nemmeno l'identità.

Pensiamo forse che i paesi da cui provengono siano dotati di archivi anagrafici digitalizzati ed aggiornati e di sistemi informativi efficaci ed efficienti?

Intanto, quelli che non è possibile integrare, perché non ne hanno il diritto o non rientrano in una pianificazione nazionale, vanno comunque parcheggiati da qualche parte. Si può discutere se e come ridurre al minimo il periodo di permanenza in centri provvisori, in attesa di una diversa collocazione, ma è inevitabile. Potrà non piacere ma è così.

Maroni e Berlusconi avevano in parte risolto il problema (per quelli provenienti dall'Africa attraverso la Libia), mediante un accordo con un dittatore sanguinario che li (de)teneva in campi di concentramento se non addirittura di sterminio.

Qualcosa del genere ha ottenuto la Germania attraverso Erdoghan.

Avere dei centri (chiamiamoli come vogliamo) è una necessità ineludibile. Meglio se di piccole dimensioni e distribuiti su tutto il territorio.

L'alternativa è costituita da lager tipo quello di Venezia o dal reclutamento da parte della criminalità organizzata per forme di schiavismo, accattonaggio o manovalanza criminale.

Al punto in cui siamo questa è una delle priorità che non è certamente "la soluzione" e deve essere accompagnata da molteplici iniziative, soprattutto sul piano internazionale, non semplici e nessuna, presa isolatamente, risolutiva.

Chi dice di avere la soluzione in tasca o è un fanfarone o è un furbetto in mala fede che sfrutta l'ignoranza della gente.

[Robyn]

Si può sempre provare a fare intese di partenariato con paesi extraeuropei Finlandia Russia Israele Libano etc anche se l'esito non è scontato perche bisogna capire le forme e le modalità la disponibilità di questi paesi calcoliamo che la Russia ha un territorio immenso disabitato.Poi naturalmente nei paesi subshariani dove la gran parte del flusso arriva e riparte le intese vanno fatte solo con paesi che rispettano gli standard di democrazia e non con paesi che non li rispettano.Allo stesso tempo impegnarsi a livello internazionale per porre fine alle cause delle migrazioni che sono conflitti carestie regimi autoritari fame povertà

[pianogrande]

La politica internazionale non può occuparsi solo di guerre più o meno cruente; più o meno per procura.

Anche nella politica internazionale deve emergere quel concetto che dà tanto fastidio e che si chiama bene comune.

Non si può avere una politica internazionale fatta solo di belle parole nei confronti dei deboli e fatti senza scrupoli nell'interesse del proprio paese o meglio delle lobbies dominanti nel proprio paese.

Non esiste una "soluzione" per l'emigrazione di massa.
Essa ha sempre costituito e sempre costituirà un dramma; una tragedia.

La soluzione sta nel non creare il problema.

Si continua a riempirsi la bocca di mondo globalizzato ma il benessere e la sicurezza non lo sono e, di questo passo, lo saranno sempre meno.

La globalizzazione va bene solo per andare a cercare schiavi tra i più deboli fino a costringerli a rischiare e perdere la vita per venire a fare gli schiavi a domicilio.

Il problema quindi non è come gestire l'emigrazione di massa; la fuga di massa, ma come evitarla.

Un problema troppo grosso per l'intelligenza e la sensibilità di Salvini e simili che si ferma a come ricavarne voti.

[Robyn]

La gatta và al largo e ci lascia lo zampino,l'immigrazione infatti si presta anche allo sfruttamento e viene utilizzata per abbassare le protezioni e le retribuzioni dei lavoratori in aggiunta ad altri interessi.Forse mi aspettavo una risposta scherzosa differente ad ex li mandiamo in siberia ma basta fare la legna accendere il fuoco il riscaldamento se fà freddo.Gesù disse al popolo di Israele se sei perseguitato fuggi per tè ho trovato un'altra terra che è l'Egitto lo stesso principio lo potremmo applicare oggi