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M Renzi ripartiamo dal mattarellum

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: M Renzi ripartiamo dal mattarellum

Messaggioda Giovigbe il 19/12/2016, 20:34

Robyn ha scritto:non penso che guardi Ala ma partiti del csx anche perche le alleanze devono essere chiare ed omogenee

...e penserebbe di fare un alleanza e nel contempo impedire il referendum???...la vedo dura
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Re: M Renzi ripartiamo dal mattarellum

Messaggioda Robyn il 19/12/2016, 20:51

Fare il referendum non serve si può legiferare prima sul job act,in merito alle elezioni e legge elettorale le cose sono scollegate.Si và al voto alla scadenza naturale della legislatura e non si venga a dire che è per paura di perdere la pensione perche se si vuole i privilegi si possono togliere subito.In merito a Poletti se vuole se ne può andare anche subito domani stesso.Il ministro del lavoro e della previdenza sociale sono "io"
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Re: M Renzi ripartiamo dal mattarellum

Messaggioda Giovigbe il 19/12/2016, 21:03

Robyn ha scritto:Fare il referendum non serve si può legiferare prima sul job act,in merito alle elezioni e legge elettorale le cose sono scollegate.Si và al voto alla scadenza naturale della legislatura e non si venga a dire che è per paura di perdere la pensione perche se si vuole i privilegi si possono togliere subito.In merito a Poletti se vuole se ne può andare anche subito domani stesso.Il ministro del lavoro e della previdenza sociale sono "io"


robin scusami ....io potrei pure essere d'accordo con te ......ma non credo che renzi la pensi come te
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Re: M Renzi ripartiamo dal mattarellum

Messaggioda Robyn il 19/12/2016, 21:06

aspettiamo a vedere cosa fà ma penso che un'alleanza logica si realizza nell'ambito del csx
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Re: M Renzi ripartiamo dal mattarellum

Messaggioda Giovigbe il 19/12/2016, 21:10

Robyn ha scritto:aspettiamo a vedere cosa fà ma penso che un'alleanza logica si realizza nell'ambito del csx


aspettare non solo non costa nulla ma è anche l'unica cosa che possiamo fare ........ma temo che sarai deluso
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Re: M Renzi ripartiamo dal mattarellum

Messaggioda Robyn il 19/12/2016, 22:38

Il collegio non crea deputati in parlamento con posizioni di dominio in base alle preferenze avute in cui chiedono riverenza.Sarà difficile dire quel deputato ha avuto milioni di voti,quell'altro solo 100,000 cosa che avviene nel proporzionale
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Re: M Renzi ripartiamo dal mattarellum

Messaggioda mariok il 20/12/2016, 10:42

E se non fosse stato per le parole di Giachetti, della minoranza nessuno si sarebbe neppure accorto.
Forse è proprio questa la chiave per comprendere la dinamica interna al Pd nei mesi che verranno: due rette parallele che non vogliono, non possono e non amano incontrarsi. Del resto, Renzi non ha nessun interesse, ora che deve ricostruire il suo rapporto con gli italiani dopo la sconfitta referendaria, a impelagarsi in una discussione tutta interna che, lungi dal risolvere il problema della convivenza fra le varie componenti, ha come unico effetto quello di allontanare ancor di più un’opinione pubblica sempre più infastidita da una guerra intestina che dura ormai da quasi tre anni.


Ecco, finalmente sembra che Renzi l'abbia capito. Ignorarli è la cosa migliore da fare.

Fabrizio Rondolino @frondolino · 20 dicembre 2016

La scissione è già nei fatti, resta da capire come e quando verrà consumata

Bersani è già oggi il quarto soggetto a sinistra del Pd. Resta da capire quando e come si formalizzerà una separazione già ampiamente consumata


L’intervento polemico di Roberto Giachetti all’Assemblea nazionale del Pd, ruvido quanto documentato, ha finito con l’oscurare un tema che avrebbe dovuto invece essere centrale: il ruolo e le prospettive della minoranza bersaniana dopo la clamorosa e fragorosa rottura sul referendum costituzionale e l’inevitabile strascico di polemiche, risentimenti e ripicche che ne è seguito.

La scelta di Matteo Renzi – peraltro sollecitata da settori della minoranza – di convocare il congresso del Pd alla data prevista (autunno 2017), anziché anticiparlo alla primavera come qualche dirigente della maggioranza renziana aveva ipotizzato, ha creato una condizione di sostanziale stallo, accentuata dalla decisione della minoranza di far intervenire soltanto figure minori e di non partecipare al voto conclusivo sulla relazione del segretario.

Bersani e i suoi restano insomma separati in casa: partecipano alle riunioni ma non intervengono né votano; hanno assicurato la fiducia al governo Gentiloni ma si riservano di decidere liberamente, di volta in volta, su ogni singolo provvedimento; escludono ogni ipotesi di scissione (“Noi siamo il Pd”) ma considerano ormai esplicitamente archiviata la segreteria Renzi, cui rimproverano una mutazione genetica tanto politica quanto culturale e un’intollerabile tendenza all’arroganza, alla divisione interna e alla persecuzione delle minoranze.

Non è dunque un caso se, aggiungendo paradosso a paradosso, Roberto Speranza si sia candidato alla segreteria del Pd nel corso di un convegno di corrente promosso alla vigilia dell’Assemblea nazionale, ma poi non abbia ritenuto necessario comunicare la decisione appena presa al massimo organismo dirigente del suo partito. Quasi si trattasse oramai di due mondi separati, lontani, incapaci di comunicare.

Lo stesso Renzi, che in altre occasioni non ha risparmiato critiche anche dure alla minoranza, domenica è stato particolarmente cauto e, al netto di un paio di battute polemiche, ha rispettato l’impegno a seguire la nuova “linea zen” semplicemente ignorando Bersani e compagni. E se non fosse stato per le parole di Giachetti, della minoranza nessuno si sarebbe neppure accorto.

Forse è proprio questa la chiave per comprendere la dinamica interna al Pd nei mesi che verranno: due rette parallele che non vogliono, non possono e non amano incontrarsi. Del resto, Renzi non ha nessun interesse, ora che deve ricostruire il suo rapporto con gli italiani dopo la sconfitta referendaria, a impelagarsi in una discussione tutta interna che, lungi dal risolvere il problema della convivenza fra le varie componenti, ha come unico effetto quello di allontanare ancor di più un’opinione pubblica sempre più infastidita da una guerra intestina che dura ormai da quasi tre anni.


Quanto alla minoranza, che ostenta con orgoglio la propria alterità persino antropologica rispetto a Renzi, prima o poi si porrà la necessità di una scelta. A sinistra del Pd ci sono Sinistra Italiana (la nuova formazione che unisce la maggioranza di Sel e la ex minoranza Pd di Stefano Fassina e Alfredo D’Attorre) e Possibile (il gruppo di Pippo Civati), e presto potrebbe arrivare il rassemblement annunciato da Giuliano Pisapia. Nei fatti, Bersani è già oggi il quarto soggetto a sinistra del Pd. Resta da capire quando e come si formalizzerà una separazione già ampiamente consumata.
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Re: M Renzi ripartiamo dal mattarellum

Messaggioda ranvit il 20/12/2016, 11:20

Bersani è già oggi il quarto soggetto a sinistra del Pd



Purtroppo non se ne andrà.... 8-)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: M Renzi ripartiamo dal mattarellum

Messaggioda pianogrande il 20/12/2016, 11:25

Insomma, la massima aspirazione di tutti i fuoriusciti e i fuoriuscenti è quella di entrare nel vuoto cicaleccio a sinistra del PD per contendersi qualche punticino percentuale.
Questo metterà in imbarazzo parenti e amici comuni ma siamo alle soglie del proporzionale dove anche un cuggino in più ha la sua importanza.
L'avvenire politico del paese è garantito.
L'unico difetto è che assomiglierà sempre di più al passato.
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Re: M Renzi ripartiamo dal mattarellum

Messaggioda pianogrande il 20/12/2016, 11:43

Sempre favorevole al ballottaggio, sarei già consolato da una coalizione da dichiarare prima del voto piuttosto che le trattative dopo il voto dove il parere dei cittadini è rimandato alla prossima legislatura.
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