Pierodm,
Il problema non è l'antiberlusconismo ma "l'antiberlusconismo fine a se stesso". Insomma non si puo' continuare a dire che Berlusconi è questo e quello, e basta.
Come dici anche tu, la realtà è quella che è e quindi bisogna considerare legittima la presenza di Berlusconi e in particolare il suo appeal tra gli italiani che lo porta ad avere una maggioranza notevole in Parlamento e ora, grazie ai "faccendieri e/o incapaci amministratori del Cs" anche in quasi tutte le istituzioni locali/regionali (vedrai cosa accadrà in Campania, altro che Sardegna!).
In sostanza pur esprimendo antiberlusconismo, particolarmente per le modalità istituzionali al limite della "gaffe permanente" bisogna, come dice Chiamparino, creare le premesse per la vittoria elettorale offrendo un'immagine di coesione/rinnovamento unitamente alla proposta di soluzioni pragmatiche e concrete ai problemi del Paese. Senza stare a ripetere quotidianamente che Silvio attenta alla vita democratica del Paese e che gli italiani che lo votano sono degli imbecilli che si lasciano abbindolare dal "ducetto" di Arcore.
Non sono due momenti diversi, come dici tu. Sono "il momento"!
Per riuscire in questo, il Pd dovrebbe analizzare per davvero quali sono le ragioni del voto al berlusconismo senza "nascondere" le proprie debolezze.
Per esempio, al momento, dare la reggenza a Franceschini e continuare imperterriti verso le europee raccontandoci la balla che il partito è giovane e non ha ancora avuto il tempo di consolidarsi, è una boiata pazzesca che alla gente non piacerà per niente. Nè ai militanti nè all'elettorato di riferimento.
Vittorio