Veltroni SI E' dimesso

[Paolo65]

Non ci vuole un aquila per capire che se sarà Franceschini a portare il PD fino alle europee, il voto sarà un'altra debacle storica. Franceschini era pappa e ciccia con Veltroni per cui verrà scannato dalla DX in campagna elettorale, la quale ricorderà tutti i giorni che lui era il suo vice.

Se nel giro di poco tempo non si inventeranno qualcosa ed un nome nuovo credibile, almeno nell'immaginario colletivo, ed invece andranno avanti con Franceschini, allora potrebbero essere tacciati di "alto tradimento politico" dagli elettori.

Oppure sono proprio fessi, il che sarebbe ancora peggio.

Paolo

[pinopic1]

Che facciamo, cominciamo a demolirlo subito Franceschini o aspettiamo qualche giorno?

[ranvit]

Non ce ne è bisogno....si demolisce da solo. Ricordo alcune trasmissioni in campagna elettorale in cui intervenne Franceschini....se lo mangiavano tutti.

In ogni caso, non è questa la strada per ripartire : Franceschini o un altro possono solo continuare a manifestare il nulla!

Vittorio

[Loredana Poncini]

E di Soru, che ne pensate ? Se Berlusconi si è mosso per contrastarlo in Sardegna, non sarà perché contrastare la cementificazione, come Soru cerca di fare, vale per l'Italia tutta ?

[franz]

E di Soru, che ne pensate ? Se Berlusconi si è mosso per contrastarlo in Sardegna, non sarà perché contrastare la cementificazione, come Soru cerca di fare, vale per l'Italia tutta ?

Per quanto ne so e per quanto mi riferiscono amici sardi fidati che conosco da 13 anni e che con Soru hanno lavorato a lungo nel privato, si tratta di ottima persona, con luci ed ombre come tutti ma con netta prevalenza di luci.
In caso di primarie, se potessi votarlo, penso che lo farei.

Franz

[pierodm]

Fermo restando quello che penso del rapporto tra leadership e partito, io - se dovessi scegliere- vorrei che i candidati fossero innanzi tutto candidati in proprio al cento per cento, e non capofila di qualche corrente in cui il leader vero se ne rimane nascosto.
E che fossero portatori non solo di un programma politico chiaro, ma anche rappresentanti di una cultura politica: non rappresentanti "impliciti" o oggettivi - com'è per intenderci Berlusconi, nel suo campo - ma espliciti e consapevoli, che questa cultura volessero affermare.

Un residuato di risposta per Annalu, che mi aveva chiesto che genere di leader avevo in mente.
Ci ho pensato meglio, e c'è una figura che mi piacerebbe vedere all'opera ancora oggi (oltre ad Enrico Berlinguer, naturalmente). Si tratta di Sandro Pertini: non il vecchio Presidente che è salito alla ribalta a fare (bene, anche troppo) il nonno degl'italiani, ma il Pertini socialista, battagliero e non biodegradabile, responsabilmente duro, degli anni precedenti: non un ideologo, ma un condensato di storia, di coscienza e di volontà.

[mario]

Ma ci vogliamo rendere conto che se il partito democratico è ridotto in questo stato è a causa di diversi errori fatti, quali::
- primarie fasulle volute da alcuni per garantire al proprio gruppo una vittoria certa e spettacolare;
- Assegnazione della cariche secondo criteri spartitori.
- Totale disinteresse nei confronti della base.
- Tesseramento manipolato.
- Capi presuntuosi ecc. ecc.
Per favore prima di scegliere un nuovo leader cerchiamo di fare un minimo di analisi.
Non può essere democratica una società dove tutto è truccato.
La giustizia truccata, la sanità truccata, l’istruzione truccata, i concorsi truccati, l’informazione truccata, il sistema bancario ecc.
Come si fa a sperare in una società migliore se i primi ad essere truccati sono proprio gli organi di governo e prima ancora i partiti ?
La gente non è scema. Imbroglione per imbroglione alla fine preferisce Berlusconi che oltretutto come imbroglione ci sa fare.
Se vogliamo vincere dobbiamo puntare su un partito nuovo con primarie vere, congressi veri, leader al di sopra di ogni sospetto.
Veltroni non è l'unico responsabile.
Dopo le sue sarebbero opportune anche le dimissioni di chi volle le primarie con un unico candidato, di chi ha voluto la spsrtizione delle cariche, di chi ha truccato il tesseramento, di chi non vuole sentire la base perchè ritiene che l'unica verità sia la sua, di chi si è battuto per la convocazione di un vero congresso, ecc.

[Loredana Poncini]

Mario, parli di Arturo Parisi ? Infatti Parisi non volle le primarie con un unico candidato, etc. etc....

[franz]

Ma ci vogliamo rendere conto che se il partito democratico è ridotto in questo stato è a causa di diversi errori fatti, quali::
- primarie fasulle volute da alcuni per garantire al proprio gruppo una vittoria certa e spettacolare;
- Assegnazione della cariche secondo criteri spartitori.
- Totale disinteresse nei confronti della base.
- Tesseramento manipolato.
- Capi presuntuosi ecc. ecc.
Per favore prima di scegliere un nuovo leader cerchiamo di fare un minimo di analisi.
Non può essere democratica una società dove tutto è truccato.
....
Veltroni non è l'unico responsabile.
Dopo le sue sarebbero opportune anche le dimissioni di chi volle le primarie con un unico candidato, di chi ha voluto la spsrtizione delle cariche, di chi ha truccato il tesseramento, di chi non vuole sentire la base perchè ritiene che l'unica verità sia la sua, di chi si è battuto per la convocazione di un vero congresso, ecc.

Concordo, in linea di massima. Non capisco pero' se nell'ultima frase manca un "non".
Il problema non è solo Veltroni ma del gruppo che si è creato attorno a lui, che lo appoggiato compatto (assai poco criticamente) e del resto del partito che in modo piu' o meno sotterraneo lo ha progressivamente contrastato. Ma è anche chiaro che data la compattezza e impermeabilità del primo gruppo, il secondo non è che avesse altri mezzi per farsi avanti.

Sgnalo questo sondaggio, pubblicato su repubblica.
http://www.repubblica.it/speciale/2009/ ... troni.html

Franz

[Paolo65]

DAL CORRIERE:
In privato, con i fedelissimi, Veltroni si è lasciato sfuggire anche un'altra spiegazione: se facciamo ora il congresso si arriva a Bersani, mentre la reggenza di Dario è una polizza contro questa soluzione. Non è che il segretario dimissionario abbia proprio convinto tutti. Goffredo Bettini, per esempio, ritiene che «andare alle elezioni dando un segnale di "rompete le righe" sia un errore» e per questo sarebbe necessario il congresso. Sia il coordinatore dell'esecutivo pd che Tonini e Orlando hanno comunque assicurato che per «lealtà» ieri non avrebbero parlato pubblicamente di questa loro tesi. Che, però, fa proseliti. I quarantenni sono d'accordo. La pensano così sia Andrea Martella che alcuni segretari regionali, come il lombardo Martina, perché nelle realtà locali la soluzione-ponte Franceschini non convince del tutto. Ma anche i Cacciari, i Burlando, i Cofferati sono perplessi. C'è pure una parte dei dalemiani che preferirebbe accelerare. E Francesco Rutelli ha più di un dubbio sull'opportunità di una reggenza: «Ci dovranno spiegare perché dovremmo votarla».
Tra gli ex Ds c'è il sospetto che alla fine Franceschini faccia il segretario sul serio, ossia che si candidi alle primarie. Bettini glielo ha chiesto in coordinamento. Lui non ha risposto: «Non ve lo posso dire». E c'è un altro dubbio che assale in queste ore una parte dei veltroniani. Che Franceschini non si candidi alle primarie e baratti questa sua rinuncia con Bersani per stringere un accordo con i dalemiani. Già, D'Alema. Che cosa ha intenzione di fare? Con alcuni interlocutori, ieri, l'ex ministro degli Esteri è stato assai chiaro: «Io non partecipo a questo dibattito. Ognuno si assuma le sue responsabilità. Mi hanno tenuto ai margini, e ora che si vuole da me? Il segretario e il coordinamento propongono Franceschini? Bene, sosterrò lui. Che altro devo fare?». Ostenta distacco il D'Alema che si defila dai tormenti pd. Ma lancia anche un ammonimento per il futuro: «Quando si tratterà però di fare la scelta vera del nuovo segretario si dovrà andare alle primarie».
Maria Teresa Meli
COMMENTI:
Ariecco i giochetti per il potere tra le solite facce! Non c'è niente da fare, vogliono lo sfascio completo e ci riusciranno.

Paolo