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Sei mesi per dire addio a Equitalia

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Sei mesi per dire addio a Equitalia

Messaggioda gabriele il 17/10/2016, 8:35

Sei mesi per dire addio a Equitalia, niente interessi sulle vecchie cartelle
–di Marco Mobili e Giovanni Parente Domenica 16 Ottobre 2016

ROMA - Dagli annunci al decreto legge. L’addio a Equitalia imboccherà la corsia veloce del Dl varato ieri, salvo intese, dal Consiglio dei ministri per rifinanziare il fondo di garanzia delle Pmi insieme con il disegno di legge di Bilancio. Il cronoprogramma prevede l’archiviazione dell’esperienza dell’attuale concessionario pubblico della riscossione entro sei mesi. Si chiude per cambiare verso anche sul fronte della riscossione, come ha sottolineato il premier Matteo Renzi: «Equitalia ha due papà, è stata pensata e voluta da Visco e Tremonti da una idea giusta, ma il modello su cui si è sviluppata è stato inutilmente polemico nei confronti dei cittadini, vessatorio». Il nuovo capitolo sarà quello di un «un meccanismo per cui quando non paghi una tassa ti arriva un sms: se mi scordo».

Sei mesi di tempo, quindi. Il percorso tracciato porta a un’internazionalizzazione della riscossione all’interno dell’agenzia delle Entrate per far “cambiare verso” anche al riscossore: più compliance e meno intrusione. Un’agenzia delle Entrate non nella versione come la conosciamo adesso. Sarà infatti un ente rinnovato secondo le indicazioni arrivate da Fmi e Ocse nei rapporti consegnati lo scorso mese di luglio al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. In sostanza, sarà garantita una maggiore autonomia gestionale. Una soluzione che dovrebbe consentire di superare anche i problemi legati all’incorporazione dell’attuale personale di Equitalia (sono circa 8mila i dipendenti), che hanno un inquadramento contrattuale “ereditato” dalle vecchie esattorie degli istituti di credito e finanziari. Per molti di questi poi ci sarebbe anche la questione dell’ingresso nel perimetro della Pa senza aver superato un concorso.

In qualche modo, la direzione di marcia per l’addio a Equitalia era stata preparata dall’attuale Ad Ernesto Maria Ruffini già dallo scorso anno quando in Cda portò il superamento della tripartizione del concessionario della riscossione e la riunificazione delle divisioni Nord, Centro e Sud poi diventata operativa a luglio 2016. La chiusura di Equitalia si accompagna a un’altra misura annunciata ieri dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi: la rottamazione delle cartelle esattoriali che dovrebbe portare a un recupero di circa 4,2 miliardi. Cifre che come ha puntualizzato Padoan «deriveranno secondo prime stime dall’adesione dei contribuenti» chiamati a versare le sanzioni e le imposte dovute. La rottamazione consentirà lo sgravio dei soli interessi e delle more dal “conto” presentato ai contribuenti. Esprime soddisfazione il viceministro all’Economia, Enrico Zanetti, per un intervento che aveva fortemente voluto e caldeggiato: «Le imposte si pagano per intero, ma si fa piazza pulita di altre voci che spesso portano a raddoppiare e triplicare l’importo dovuto in cartella».

Il magazzino - come si definisce in gergo tecnico - potenzialmente aggredibile è di circa 50 miliardi di euro, che rappresenta il 5% del carico di oltre mille miliardi affidato per la riscossione dal 2000 al 2015. Non tutto, però, sarà rottamabile. Ecco perché i funzionari di Equitalia, ad esempio, dovranno passare al setaccio quasi un milione di cartelle per scorporare l’Iva in modo da evitare contestazioni da parte della Commissione europea, visto che si tratta di un’imposta di competenza comunitaria.

Non di sola Equitalia vive il menù del decreto fiscale. Un altro pacchetto di interventi molto attesi è il superamento degli studi di settore per circa 3,6 milioni di imprese, professionisti e società che lasceranno il posto agli indicatori di compliance con un regime premiale che potrà spingersi fino all’eliminazione dei controlli sui contribuenti più virtuosi. A questo si aggiunge anche il recupero di un pacchetto di semplificazioni già in cantiere da mesi e che finora non erano riuscite a trovare uno sbocco in un veicolo legislativo. Tra queste spiccano la cancellazione dell’obbligo di indicare in dichiarazione dei redditi i contratti di locazione o gli immobili detenuti all’estero se non sono intervenute modifiche e ancora l’operazione-pulizia sulle partite Iva inattive da almeno tre anni.

In bilico, invece, il pacchetto di norme per attenuare l’impatto fiscale derivante dal passaggio alle nuove regole di bilancio delle imprese a partire dall’esercizio 2016.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=ADRzbZdB

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Sono dubbioso. Ma...l'abolizione di equitalia non era una di quelle cose bollate come da populisti scapestrati? :?:
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Re: Sei mesi per dire addio a Equitalia

Messaggioda mariok il 17/10/2016, 8:48

Ma come, non lo si criticava perché lo aveva annunciato e non lo aveva ancora fatto?

A me sembra che qualunque cosa faccia non vada mai bene per definizione.

E' chiaro che qualcuno che incassa "coattivamente" le imposte ci sarà sempre ed infatti non viene eliminata la funzione ma viene accorpata alla Agenzia del entrate.

Mi sembra una misura di buon senso che guarda caso, da Tremonti a Visco, nessuno aveva mai attuato.

La critica che era venuta da più parti, anche da me, era che alcuni comuni, tra cui la Napoli di De Magistris, avevano lasciato Equitalia per costituirne un'altra a livello locale.


Ho la sgradevole sensazione, anche su questo forum, che ormai, a meno di due tre eccezioni, siamo in preda al tifo "contro" più sfrenato, senza ormai nemmeno l'ombra di ragionamenti non dico obbiettivi, ma almeno equilibrati.

Basta guardare la sequenza degli ultimi post sui vari argomenti.

Sinceramente così passa la voglia di dire qualsiasi cosa.

P.S. Ora chi so io potrà anche darmi del renziano e e del pdiota, anche senza dirlo espilicitamente. Lo metto nel conto. Buona lettura e buon tifo :lol: :lol:
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Re: Sei mesi per dire addio a Equitalia

Messaggioda mariok il 17/10/2016, 9:05

Una critica intelligente, anche se forse ancora prematura, probabilmente andrebbe fatta, ma nel merito non per principio, come al solito.

Ed è nel dettaglio delle modalità di attuazione del provvedimento.

Leggendo tra le righe pare che l'Agenzia delle entrate, cui verrebbe accorpata Equitalia, dovrebbe acquisire una "maggiore autonomia".

Non si capisce bene ancora il significato del termine, ma non vorrei che si abolisse Equitalia per farne un'altra con diverso nome più grande e con più funzioni. :mrgreen:
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Re: Sei mesi per dire addio a Equitalia

Messaggioda gabriele il 17/10/2016, 9:18

mariok ha scritto:A me sembra che qualunque cosa faccia non vada mai bene per definizione.


Dove hai letto che questa cosa non va bene?

Comunque ti sei perso la chicca:

<<Il nuovo capitolo sarà quello di un «un meccanismo per cui quando non paghi una tassa ti arriva un sms: se mi scordo»>>

Se fossi in loro, prima userei Whatsapp, poi l'sms. Così si risparmia
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Re: Sei mesi per dire addio a Equitalia

Messaggioda mariok il 17/10/2016, 10:19

Quella che degli sms più che una chicca è una stupidaggine, che renzi usa per rendere, secondo lui, più efficace la comunicazione.

Quello che conta è la sostanza e mi pare che il vero problema, come accennavo, è da cosa sarà sostituita Equitalia.

Il passaggio delicato e da chiarire è:

Sarà infatti un ente rinnovato secondo le indicazioni arrivate da Fmi e Ocse nei rapporti consegnati lo scorso mese di luglio al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. In sostanza, sarà garantita una maggiore autonomia gestionale. Una soluzione che dovrebbe consentire di superare anche i problemi legati all’incorporazione dell’attuale personale di Equitalia (sono circa 8mila i dipendenti), che hanno un inquadramento contrattuale “ereditato” dalle vecchie esattorie degli istituti di credito e finanziari.(leggi: contratto dei bancari)
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Re: Sei mesi per dire addio a Equitalia

Messaggioda flaviomob il 18/10/2016, 0:11

Questo addio è davvero un dono.

Un addio con-dono.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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