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Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda mariok il 06/10/2016, 9:34

Si fa un gran parlare della deriva autoritaria introdotta dalla riforma costituzionale.

E questa cos'è? Quale sarà il livello di democrazia se questi vanno al governo?

Che ne è dell'art. 49 della costituzione?

Grillo imbavaglia gli eletti M5S
“Votate il regolamento, io devo proteggermi dalle querele e dagli idioti che entrano e vogliono fare i cavoli loro”. Chi ha un procedimento non potrà neanche parlarne

06/10/2016
ILARIO LOMBARDO
ROMA

«Chi va contro le regole non deve restare all’interno della comunità» dice Beppe Grillo rilanciando con un post e un video sul blog le votazioni sul nuovo regolamento che dureranno fino a fine ottobre. Lo stesso rigore annunciato da Grillo vale ovviamente per chi va contro i diktat del fondatore-garante e dei tre probiviri che da ora in avanti decreteranno richiami, sospensioni, o altri procedimenti disciplinari.

Le nuove regole però formalizzeranno anche il silenziatore imposto agli eletti pentastellati con la stampa, attraverso una delle norme che possono costare l’epurazione dal M5S. Al punto 4 del regolamento, quando si parla delle sanzioni, viene specificato che l’espulsione può essere irrogata per cinque motivi. Il quinto dice così: «Se sottoposti a procedimento disciplinare, per rilascio di dichiarazioni pubbliche relative al procedimento medesimo».

Come la nota prima regola del Fight Club: «Non si parla mai del Fight Club», soprattutto con i giornali. L’esempio classico è sempre lui, l’eretico per eccellenza, l’ormai ex 5 Stelle Federico Pizzarotti, che dopo la sospensione ha lanciato la sua sfida a Grillo e al direttorio proprio attraverso i giornali (anche perché nessuno ai vertici gli rispondeva al telefono). «I panni sporchi si lavano in casa», insomma, come impose una volta Luigi Di Maio in chat , recuperando la massima andreottiana che non è proprio aderente alla tanto sbandierata trasparenza dei 5 Stelle.

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Grillo dopo il tweet in cui vietava ai parlamentari di parlare del caso Roma, ieri se n’è uscito con un altro dei suoi paradossi: «Basta con le opinioni. Quando non c’è il pensiero ci sono opinioni». Lo ha detto lasciando Roma, dopo la due giorni passata a incoraggiare deputati e senatori, alcuni dei quali gli hanno chiesto «più democrazia interna» e uno spazio di manovra «più autonomo» dallo staff della comunicazione guidato da Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi, e dagli uomini della Casaleggio Associati, Max Bugani e Pietro Dettori. «Abbiamo parlato di progetti. Il Movimento si sta evolvendo. Io recepisco le istanze dei cittadini», dice Grillo dopo aver registrato un video in cui sollecita a votare il nuovo regolamento sul blog e spiega le ragioni della nascita del tribunalino dei probiviri, che già esiste negli altri partiti: tre giudici che saranno scelti tra i parlamentari che avranno potere di espulsione, salvo sentenza d’appello diversa del comico. «Faranno da paravento anche a me, perché ricevo una querela al giorno...e non mi sembra giusto che voi state lì a non fare un c... e io prendo migliaia di denunce». Spiega così Grillo quello che da tempo si diceva: dei suoi timori, dopo la pioggia di ricorsi vinti dagli espulsi, di accollarsi infinite spese giudiziarie.

Ma le nuove regole diventano più stringenti per chiunque avesse qualche tentazione di dissentire dal verbo del leader o dalle decisioni prese. Comunque sia, a giornali e tv non si parla di quelle che definisce «beghe interne». Bisogna salvaguardare, conclude Grillo, «il Movimento da questi cazzoni che entrano e vogliono fare i c...loro».
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda flaviomob il 06/10/2016, 9:45

Scissioni. Espulsioni. Ma questo avverrebbe anche senza probiviri, in un movimento che raccoglie sia la protesta di destra che quella di sinistra.
Cercare di accerchiarli, invece, potrebbe compattarli.


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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda flaviomob il 06/10/2016, 10:53

Che poi l'adagio "il M5S non è (stato) in grado di governare Roma, figuriamoci il paese" potrebbe adattarsi perfettamente al PD.


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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda gabriele il 06/10/2016, 11:16

flaviomob ha scritto:Scissioni. Espulsioni. Ma questo avverrebbe anche senza probiviri, in un movimento che raccoglie sia la protesta di destra che quella di sinistra.
Cercare di accerchiarli, invece, potrebbe compattarli.


Il m5s può solo che autodistruggersi. Per farlo basta la loro poca esperienza nell'amministrare una forza politica così amplia ed eterogenea. Non a caso Grillo ha dovuto far fuori il direttorio e rimettersi in prima linea. Troppe faide interne, troppa disorganizzazione e pressappochismo. Ciò nel vertice. Chi invece è al fronte, sindaci e consiglieri comunali, sta maturando competenze. Forse è anche per questo che i vertici non li vogliono troppo vicini o troppo liberi. Potrebbero, giustamente, prendere il loro posto...
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda mariok il 06/10/2016, 12:17

Pur essendo in linea di principio favorevole al ballottaggio, penso che l'idea che esso possa consegnare il paese a quello che allo stato dei fatti è un movimento fascistoide dovrebbe preoccupare molto di più i vari Zagrebenski, Bersani & c. evidentemente troppo impegnati a fare la guerra a renzi per vedere dove sia il reale pericolo che stiamo correndo.

Più che su modifiche più o meno di parte alla legge elettorale, occorrerebbe puntare l'attenzione sulla legge sulla democrazia interna dei partiti e sulla piena attuazione dell'art. 49 della costituzione.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda gabriele il 06/10/2016, 12:56

mariok ha scritto:Pur essendo in linea di principio favorevole al ballottaggio, penso che l'idea che esso possa consegnare il paese a quello che allo stato dei fatti è un movimento fascistoide dovrebbe preoccupare molto di più i vari Zagrebenski, Bersani & c. evidentemente troppo impegnati a fare la guerra a renzi per vedere dove sia il reale pericolo che stiamo correndo.

Più che su modifiche più o meno di parte alla legge elettorale, occorrerebbe puntare l'attenzione sulla legge sulla democrazia interna dei partiti e sulla piena attuazione dell'art. 49 della costituzione.


Zagrebelsky non me lo vedo proprio a fare guerre a chicchessia. Tant'è che alle ore 22 e 30 del famoso incontro col lìder maximo "er pupone", quasi mi addormentavo ad ascoltarlo.

Tono pacato e mobilità facciale quasi nulla sono un ottimo ingrediente per far assopire chi ti ascolta.

Mi svegliavo di tanto in tanto solo con gli sproloqui del lìder, il quale si lamentava che alle 22 aveva un impegno e doveva urgentemente concludere...
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda mariok il 06/10/2016, 13:59

Non ho avuto il piacere di godermi lo spettacolo del confronto tra i due. Ti credo sulla parola e non dubito della natura "soporifera" di Zagrebelsky.

Ma il problema per me resta. Se c'è qualche rischio per la nostra democrazia viene senz'altro più dal M5S che da supposte derive determinate da questa riforma.

Né d'altra parte, come suggerisce Napolitano, dobbiamo modificare la legge elettorale in chiave anti-grillo.

L'occasione per affrontare correttamente la questione c'è ed è la legge in discussione sulla disciplina dei partiti.

Ma vedo che nessuno se ne occupa più di tanto, compreso Zagrebelsky, oltre i vari esponenti "di spicco" del no, in gran parte impegnati nella guerra a renzi, ai quali evidentemente sfugge che il metodo democratico dei partiti e l'esercizio della rappresentanza senza vincolo di mandato sono tra i principi alla base della nostra costituzione, che pur affermano di voler difendere..
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda gabriele il 06/10/2016, 14:30

mariok ha scritto:Non ho avuto il piacere di godermi lo spettacolo del confronto tra i due. Ti credo sulla parola e non dubito della natura "soporifera" di Zagrebelsky.

Ma il problema per me resta. Se c'è qualche rischio per la nostra democrazia viene senz'altro più dal M5S che da supposte derive determinate da questa riforma.

Né d'altra parte, come suggerisce Napolitano, dobbiamo modificare la legge elettorale in chiave anti-grillo.

L'occasione per affrontare correttamente la questione c'è ed è la legge in discussione sulla disciplina dei partiti.

Ma vedo che nessuno se ne occupa più di tanto, compreso Zagrebelsky, oltre i vari esponenti "di spicco" del no, in gran parte impegnati nella guerra a renzi, ai quali evidentemente sfugge che il metodo democratico dei partiti e l'esercizio della rappresentanza senza vincolo di mandato sono tra i principi alla base della nostra costituzione, che pur affermano di voler difendere..


Insomma, ce l'hai su con Zagrebelsky che, per quanto ne so, lavora come professore universitario e di certo non fa il politicante.

Comunque mi trovi d'accordo. Occorre revisionare tutto, iniziando dalla disciplina dei partiti, in chiave democratica, o movimenti.

Se vuoi, apri un 3D nuovo così analizziamo il testo presentato con tranquillità
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda pianogrande il 06/10/2016, 16:13

Il termine "politicante" può avere tanti significati ma tutti dispregiativi.

I politici sono politici e non politicanti.

Per definire qualcuno politicante bisogna anche dire perché lo si definisce in tal modo (dispregiativo).
Diversamente, tutti i politici finiscono per diventare politicanti e si finisce sempre sul trito e truffaldino discorso che a fare politica è meglio che ci vada il portinaio nel tempo libero.

Tale tesi va proprio a favore degli stramaledetti "poteri forti" che non sognano altro che un potere politico pasticcione e inconcludente da usare come mero prestanome.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda gabriele il 06/10/2016, 17:59

pianogrande ha scritto:Il termine "politicante" può avere tanti significati ma tutti dispregiativi.

I politici sono politici e non politicanti.

Per definire qualcuno politicante bisogna anche dire perché lo si definisce in tal modo (dispregiativo).
Diversamente, tutti i politici finiscono per diventare politicanti e si finisce sempre sul trito e truffaldino discorso che a fare politica è meglio che ci vada il portinaio nel tempo libero.

Tale tesi va proprio a favore degli stramaledetti "poteri forti" che non sognano altro che un potere politico pasticcione e inconcludente da usare come mero prestanome.


Se tu leggessi con maggiore attenzione, noteresti con grande sollievo che non ho dato del politicante a nessuno, Zagrebelsky compreso.

Fatto sta che esistono politici e politicanti. La differenza è che i primi fanno anche qualcosa, i secondi parlano e basta
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