La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Niente medici ma regole chiare e fermezza!

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Niente medici ma regole chiare e fermezza!

Messaggioda Paolo65 il 12/02/2009, 12:33

Quando un governo si appella ai medici per combattere l'immigrazione clandestina significa che non sa cosa fare.

Per limitare e contrastare l'immigrazione clandestina servono solo norme più chiare e fermezza.

Quando la polizia ferma un clandestino a questi gli viene ordinato di lasciare il paese. Se questi non lo lascia e viene ribeccato dalla polizia va incontro ad un processo penale,finito il quale torna però libero.

Invece di lasciarlo libero si potrebbe introdurre quale deterrente, la reclusione di qualche mese da scontare e l'accompagnamento all'ambasciata di provenienza, cioè non più in territorio italiano,.

Se il clandestino esce dall'ambasciata senza un biglietto per andarsene e viene ribeccato, si becca 1 anno,finito il quale lo si rinvia all'ambasciata di provenienza ecc.

Quello che nessun governo riesce a mettere in atto è una politica ferma e coerente. Se le statistiche dicono che dall'immigrazione clandestina vengono una certa % di reati, un governo serie prende dei provvedimenti semplici nel limite delle proprie possibilità, al fine di ridurre i reati, senza cercare aiuti esterni quali i medici che hanno ben altro da fare.

Il mio esempio, probabilmente fallace ed approssimativo, vuole anche mettere in risalto che se un clandestino giudicato colpevole, viene subito rilasciato, pur sapendo che questi ritornerà subito nella clandestinità, allora il cittadino ha tutto il diritto di ritenere che lo Stato lo stia prendendo per i fondelli.

Ovvio che poi c'è chi pensa alle ronde fino ad arrivare ai medici col solo fine di strumentalizzare la questione, senza però produrre nulla di utile e concreto.

Paolo
Paolo65
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 693
Iscritto il: 15/07/2008, 14:23

Re: Niente medici ma regole chiare e fermezza!

Messaggioda Stefano'62 il 12/02/2009, 12:59

Però rimpatriare un clandestino presenta dei costi,e anche incarcerarlo,e questo può diventare un problema.
Eppure questi clandestini pagano somme di denaro ad organizzazioni malavitose per venire in Italia;perchè non disincentivare questa pratica aprendo le frontiere agli immigrati di "buona volontà" in modo da attirare queste stesse somme nelle casse dello Stato ?
Secondo me si potrebbero rilasciare permessi di soggiorno dietro pagamento di una somma di denaro che vada in un fondo in attesa di essere impiegata per il rimpatrio forzato in caso sopravvenga la necessità di espellere coloro che delinquono;se invece l'immigrato si rivela un buon lavoratore questa somma potrebbe venire restituita in futuro conguagliando i suoi contributi o le tasse.
Ecco questo è solo un esempio e magari pure inattuabile,però Paolo ha ragione:una volta che le regole sono chiare (ma non basta,devono essere anche eque) è più facile agire con fermezza senza passare per razzisti.
Fino ad ora questo governo sta dimostrando di essere su un altro binario.

Stefano
Stefano'62
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1814
Iscritto il: 20/12/2008, 14:36

Re: Niente medici ma regole chiare e fermezza!

Messaggioda matthelm il 12/02/2009, 16:14

Non ho notato questo articolo nel forum e siccome penso che molti di voi non leggano Famiglia Cristiana vi fornisco un esempio di giornalismo coraggioso e controcorrente che naturalmente condivido in toto.


Il soffio ringhioso di una politica miope e xenofoba, che spira nelle osterie padane, è stato sdoganato nell’aula del Senato della Repubblica. E dire che Beppe Pisanu, ex ministro dell’Interno con la schiena dritta, aveva messo in guardia circa quella brama di menare le mani, già colpevole attorno ai tavoli del bar.

Nessuno ha colto il suo grido d’allarme e l’Italia precipita, unico Paese occidentale, verso il baratro di leggi razziali, con medici invitati a fare la spia e denunciare i clandestini (col rischio che qualcuno muoia per strada o diffonda epidemie), cittadini che si organizzano in associazioni paramilitari, al pari dei "Bravi" di don Rodrigo, registri per i barboni, prigionieri virtuali solo perché poveri estremi, permesso di soggiorno a punti e costosissimo.

La "cattiveria", invocata dal ministro Maroni, è diventata politica di Governo, trasformata in legge. Così, questo Paese, già abbastanza "cattivo" con i più deboli, lo diventerà ancora di più: si è varcato il limite che distingue il rigore della legge dall’accanimento persecutorio. Il ricatto della Lega, di cui sono succubi maggioranza e presidente del Consiglio, mette a rischio lo Stato di diritto. La fantasia del "cattivismo" padano fa strame dei diritti di uomini, donne e bambini venuti nel nostro Paese in fuga da fame, guerre, carestie, in attesa di un permesso di soggiorno (a margine: che credibilità ha il progetto di un’Italia federalista in mano alla Lega?).

Eppure, nessuna indignazione da parte dei cattolici della maggioranza, nessun sussulto di dignità in nome del Vangelo: peccano di omissione e continuano a ingoiare "rospi" padani senza battere ciglio, ignari della dottrina sociale della Chiesa. La sicurezza è solo un alibi per norme inutili e dannose, per scaricare il malessere del Paese sugli immigrati, capro espiatorio della crisi.

Il circo politico ha dato prova, nei giorni scorsi, di manifesta incoerenza morale. Una parte si batte, giustamente, per Eluana ma, al tempo stesso, approva agghiaccianti leggi discriminatorie. L’altra si batte per gli immigrati, ma promuove una cultura di morte. La tutela della vita e della dignità di ogni essere umano va assunta nella sua interezza, così come la dottrina sociale della Chiesa vale per la vita nascente, per quella che si spegne o si vuole spegnere, ma anche per gli immigrati, i barboni e tutti i poveracci ai margini della società.

L’ignobile "cattivismo" leghista ha fatto scattare la maggioranza sull’attenti e oggi il Paese adotta un diritto speciale (indegno di una democrazia) che discrimina tra cittadini (gli italiani) e non-cittadini (gli extracomunitari). La Chiesa non ci sta; gli Ordini dei medici protestano e fanno sapere che non faranno i delatori; la Polizia, delegittimata, non accetta il Far west delle ronde e della giustizia "fai da te": «Quel provvedimento», dicono, «rischia di legittimare azioni incontrollabili di squadracce di esaltati».

La Lega, invece, esulta. Finalmente, il "bastone padano", evocato da Borghezio nel 1999, oggi è strumento d’ordine autorizzato dal Parlamento. Allora in molti sorridevano e liquidavano i desideri dei "volontari verdi" come chiacchiere. Appunto, da osteria. Le cose, purtroppo, sono andate diversamente.

L’Italia più che di cattiveria ha bisogno di serietà e leggi giuste per affrontare la grave crisi economica, che è il vero problema delle famiglie. Altro che implementare il "fondo rimpatri" per stranieri! Presentando il "Fondo famiglia lavoro", il cardinale Tettamanzi ha detto: «La solidarietà si realizza attraverso il rifiuto di qualsiasi discriminazione».
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Re: Niente medici ma regole chiare e fermezza!

Messaggioda franz il 12/02/2009, 19:00

Stefano'62 ha scritto:Però rimpatriare un clandestino presenta dei costi,e anche incarcerarlo,e questo può diventare un problema.
Eppure questi clandestini pagano somme di denaro ad organizzazioni malavitose per venire in Italia;perchè non disincentivare questa pratica aprendo le frontiere agli immigrati di "buona volontà" in modo da attirare queste stesse somme nelle casse dello Stato ?

Questo avviene già, come fanno tutti i paesi, perché quando le aziende hanno bisogno ,cercano manodopera estera qualificata. Ma non è il caso dei clandestini. A parte il fatto che una volta raggiunta l'Italia, quando ci riescono, cercano di arrivare in Francia, Germania, Olanda, dove hanno parenti e conoscenti. Noi nella grande maggioranza dai casi siamo solo un ponte, proiettato nel Mediterraneo. In ogni caso che stiano da noi o vadano a nord delle Alpi, sono destinati a tutta una serie di lavoro di basso valore aggiunto e spesso soggetto a sfruttamento (nel campi, nei ristoranti, nelle fabbriche del lavoro somerso). E se va male sono una facila manovalanza per la malavita organizzata.

Sicuramente il laureato, il diplomato, il tecnico specializzato, non affida la sua vita ad un"viaggio della speranza" su un barcone stracolmo, in un mare spesso burrascoso e pieno di correnti come è quello tra la Sicilia e l'Africa.
Tra costoro invece piu' facile trovare rifugiati politici, che non devono essere respinti ma su cui casi singoli le regole internazionali esigerebbero una pratica (istruttoria) precisa per evitare di respingere nel paese di origine una parsona che puo' poi subre al rietro gravi conseguenze. Cosa resa difficile dal fatto che spesso sono senza documenti.
Oppure trovare quel popolo immenso di rifugiati economici, troppo poco qualificati per sperare in un arrivo su chiamata.

Le politiche migliori e piu' efficaci qui sono sempre quelle di aiutare i paesi di origine e quelli "rivieraschi".

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58


Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 19 ospiti