La via d'uscita è semplice: un'Europa sociale, una unione federale che si faccia carico delle politiche sociali, del lavoro, che imponga standard elevati di solidarietà verso chi non lavora ma è disponibile a fare formazione, di solidarietà intergenerazionale sostenibile. Un'Europa che combatta chi sbologna i "titoli tossici" ai più deboli, chi froda, sia nella finanza che negli appalti. Invece abbiamo l'Europa dei paradisi fiscali sparsi qua e là, velati come il Lussemburgo, nascosti a metà (Canarie, Isola di Man), di quelli che ungono le ruote, dei muri e dei fili spinati.
Ma ormai è tardi, la destra porterà alla disgregazione del continente.