da flaviomob il 14/05/2016, 16:37
Il ministro Costa: "Su adozioni stop a sentenze creative". Cirinnà polemica: "No, sono secondo legge"
Il responsabile per gli Affari regionali con delega alla Famiglia contro i giudici spesso favorevoli a coppie arcobaleno con bambini: "I magistrati escludano la stepchild adoption". Ma la senatrice Pd prima firmataria della legge sulle Unioni civili lo frena subito
(Repubblica)
Su unioni civili e stepchild adoption interviene il ministro per gli Affari regionali con delega alla Famiglia, Enrico Costa. Con un chiaro messaggio ai giudici che sentenziano sulle adozioni. "Sia chiaro che non può rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta: in tema di stepchild adoption fino a oggi la giurisprudenza ha dato delle interpretazioni colmando un vuoto normativo. Ora quel vuoto non c'è più, c'è una norma chiara che esclude la stepchild adoption, a maggior ragione alla luce dei lavori parlamentari, e quindi mi attendo di vedere chiusa una fase di interpretazione creativa".
Intervento diretto, atto politico, a cui subito replica la senatrice Monica Cirinnà, prima firmataria della legge sulle Unioni civili. "Non è così, non c'è alcuna giurisprudenza creativa, c'è la giurisprudenza che ritiene punto di partenza la tutela del minore. Così, davanti alla scelta del legislatore di non decidere, continua ad applicarela norma esistente che è la legge sulle adozioni, richiamata esplicitamente al punto 20 del maxi-emendamento del governo". E aggiunge Cirinnà: "L'ultima frase del punto 20 recita che 'resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti'. Quindi i giudici continuano ad applicare la legge in materia di adozione che, per la stepchild, applica la lettera D, cioè che per le adozioni in casi particolari il punto di partenza è la tutela del minorenne".
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Il ministro, cattolico di Ncd, ha esposto la sua tesi al Forum delle associazioni familiari anche se, in tema di adozioni, il governo, appena dopo il via libera alla legge sulle unioni civili, ha investito la ministra Boschi della delega alle pari opportunità e alla riforma delle normative sulle adozioni, e la Boschi, subito contestata dalla destra cattolica, si è detta subito favorevole alla possibilità di adozione del figlio del partner.
Da quando è stata bocciata in Parlamento, il 25 febbraio scorso, la stepchild adoption è diventata una realtà sempre più presente nelle aule di tribunali. Con un'accelerazione a favore. "Garantire il diritto di un bimbo ad avere due genitori senza discriminazioni", questo in grandi linee il principio giuridico a cui la magistratura si attiene nella maggioranza dei casi.
Cinque sentenze in due mesi sono andate in questa direzione, tra cui una ritenuta "storica", almeno per l'Italia. Ossia l'adozione definitiva del figlio del partner in una coppia di maschi gay. Impensabile, soltanto un anno fa. Il padre, non biologico, che è diventa genitore del figlio avuto dal suo compagno con la maternità surrogata in Canada. Con la coppia di papà felicissimi.
"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)