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Glifosfato nella birra: considerazioni scientifiche

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Re: Glifosfato nella birra: considerazioni scientifiche

Messaggioda flaviomob il 27/04/2016, 13:39

Non è solo questione di dosaggio: il pericolo sta nell'assunzione quotidiana, prolungata o persino cronica di una sostanza.
Se usi qualche foglia di prezzemolo sulle patate tutti i giorni, essendo un dosaggio minimo, sai di non avere conseguenze sulla salute. Ma scegli tu se mangiarlo o meno. Il glifosato è praticamente ovunque. Relativamente al glifosato (che abbiamo scritto parecchie volte con una f di troppo, vedo ora su google), chi può dire quanto si accumuli nell'organismo nel lungo periodo? Che effetto può avere se combinato con altri pesticidi e sostanze tossiche? Che effetto può avere nell'età dello sviluppo?

http://www.starbene.it/salute/problemi- ... hi-salute/

http://www.mieliditalia.it/api-agricolt ... uariniello


http://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Cal ... 3011.shtml


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Re: Glifosfato nella birra: considerazioni scientifiche

Messaggioda franz il 27/04/2016, 14:37

Non so se nell'età dello sviluppo di bevono mille litri di birra al giorno (io non ci riesco nemmeno da adulto :D )
Sull'accumulo, mi pare che non dovrebbe essere un problema perché ha tassi di dimezzamento, nel suolo e nell'acqua molto corti, da pochi giorni ad alcune decine. Vero che pare ovunque ma in dosi omeopatiche, stile birra (ok ma magari qualcuno crede all'omeopatia ...).
Se proprio volessi usare il principio di precauzione diffiderei fortemente dell'utilizzo di escrementi animali per la concimazione di cio' che mangiamo, che pero' è la base del BIO.
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Re: Glifosfato nella birra: considerazioni scientifiche

Messaggioda trilogy il 27/04/2016, 15:13

Ho qualche dubbio sul primo articolo linkato. Che si possano valutare gli effetti protettivi del miele sul dna in 10 giorni...poi 50 grammi al giorno, forse proteggono dall'erbicida ma ti becchi sicuramente il diabete.

Comunque i francesi hanno appena introdotto una normativa che non consente più di vendere fitofarmaci ai dilettanti nei supermercati e nei vivai senza assistenza personalizzata. Ci deve essere un esperto che spiega le modalità di utilizzo, le precauzioni da prendere ecc. Sembra che la gente con la passione per l'orto e il giardinaggio utilizzi prodotti pericolosi senza rendersene conto.
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Re: Glifosfato nella birra: considerazioni scientifiche

Messaggioda mauri il 09/05/2016, 19:10

ci fosse solo il glifosato non sarebbe un grande problema, la atrazina è oramai dimenticata da tutti

http://ricerca.repubblica.it/repubblica ... -bere.html

il problema è il cocktail di pesticidi che quotidianamente ingeriamo, insieme ad additivi e conservanti, oli strani e margarine, aria non certo di montagna creano prima o poi problemi e grossi alla salute, è vero viviamo più a lungo ma magari se non ci fossero saremmo anche più in salute, meno tumori parkinson alzheimer e malattie rare, vivendo di più, certo dovremmo rinunciare a parecchie cose che ci fanno comodo e come direbbe forse franz ogni cosa ha un prezzo
noi siamo come i maiali digeriamo di tutto ma prima o poi....zac
ciao mauri

http://www.repubblica.it/ambiente/2016/ ... 139418834/
Ispra, aumentano i pesticidi delle acque. Fra i più diffusi c'è il glifosato
Due campioni su tre, fra quelli superficiali, contengono sostanze inquinanti. Contaminata anche una falda sotterranea su tre. Il glifosato viene ritenuto dall'Oms probabilmente cancerogeno
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Re: Glifosfato nella birra: considerazioni scientifiche

Messaggioda franz il 09/05/2016, 21:48

mauri ha scritto:il problema è il cocktail di pesticidi che quotidianamente ingeriamo, insieme ad additivi e conservanti, oli strani e margarine, aria non certo di montagna creano prima o poi problemi e grossi alla salute, è vero viviamo più a lungo ma magari se non ci fossero saremmo anche più in salute, meno tumori parkinson alzheimer e malattie rare, vivendo di più, certo dovremmo rinunciare a parecchie cose che ci fanno comodo ...

Come le canne? :lol: :twisted: :roll:
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Re: Glifosfato nella birra: considerazioni scientifiche

Messaggioda mauri il 10/05/2016, 18:48

franz ha scritto:
mauri ha scritto: certo dovremmo rinunciare a parecchie cose che ci fanno comodo ...

Come le canne? :lol: :twisted: :roll:


hahaha certo che no, puoi coltivarla tranquillamente nell'orto insieme alle erbe aromatiche, per chi ha smesso di fumare una bella tisana calda, con questo brutto tempo è salutare
ciao mauri
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Re: Glifosfato nella birra: considerazioni scientifiche

Messaggioda mariok il 17/05/2016, 9:47

L’amaca
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17/5/2016

IL GLIFOSATO (il diserbante chimico più usato al mondo) non è cancerogeno, dice l’Oms. È ovviamente rilevante che non lo sia; così come sarebbe rilevante se lo fosse. Ma non è questo il punto; anche se è il solo punto “mediaticamente sensibile”, in grado di innescare i titoli dei giornali. Il punto vero, quello che presiede il presente e prepara il futuro, è il modello agricolo. Il glifosato viene usato in simbiosi con sementi ogm progettate per resistergli. Nel campo rimangono dunque in due: il glifosato e il suo unico superstite. Tutto il resto muore. Provate a pulire a mano un campo, anche piccolo (io l’ho fatto), e capirete perché la chimica ha le sue ottime ragioni. Ma provate a moltiplicare per milioni e milioni di ettari nel mondo il modello glifosato/ogm e capirete che siamo di fronte al più colossale caso di “semplificazione” della sfera biochimica mai visto sotto il sole. La complessità dell’ambiente, le biodiversità, le infinite e ancora semisconosciute connessioni tra specie, gli equilibri e gli squilibri tra piante e insetti, la fertilità di quel terreno nel medio e nel lungo periodo (dunque i costi e i ricavi spalmati nel tempo, e non “strozzati” in poche stagioni), tutto è sacrificato a vantaggio di una “produttività” di brevissimo respiro. Infine, e non è un dettaglio: il maggior produttore del glifosato e il proprietario del brevetto ogm resistente al glifosato sono lo stesso soggetto. Ce n’è abbastanza per discuterne, o no?
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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