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Si autosospende il presidente Pd campano indagato

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Si autosospende il presidente Pd campano indagato

Messaggioda gabriele il 27/04/2016, 11:59

Corruzione e appalti truccati a favore dei Casalesi: 9 arresti. Si autosospende il presidente Pd campano indagato

Santa Maria Capua Vetere: nel mirino della Guardia di finanza e carabinieri, funzionari comunali, imprenditori e professionisti accusati di aver agevolato il clan. In carcere anche l'ex sindaco Biagio Di Muro
di DARIO DEL PORTO e CONCHITA SANNINO

NAPOLI - Nove arresti e indagini ancora aperte tra Campania e Lazio per un presunto giro di tangenti che dal Comune di Santa Maria Capua Vetere, nel casertano, arrivava fino al clan dei Casalesi e investe anche la politica regionale: in carcere è finito l'ex sindaco del Comune del Casertano, Biagio Di Muro, ma soprattutto risulta indagato anche il presidente del Pd campano, Stefano Graziano, che ha lasciato sia l’incarico nel partito sia quello di presidente dell'assemblea regionale campana.

Di Graziano - indagato per concorso esterno in associazione mafiosa - sono state perquisite le abitazioni e l'ufficio in Consiglio regionale. E i fari della politica nazionale sono stati subito puntati su di lui, con il M5s che ha parlato di "Gomorra nel Pd". Sul caso è intervenuto anche il vicesegretario nazionale del Pd, Lorenzo Guerini, che invoca "chiarezza" e ribadisce la sua "totale fiducia nella magistratura".

Al Nazareno, la sede del Pd a Roma, c'è imbarazzo e parole molto caute e misurate. Il premier e segretario dem, Matteo Renzi, ha voluto subito le dimissioni di Graziano. Vale la presunzione di innocenza ma l’accusa è pesante e il Pd non vuole ombre. Graziano inoltre ha anche avuto un ruolo di consulente a Palazzo Chigi tra il 2013 e il 2014, ma - sottolineano fonti del governo - quel ruolo che era stato deciso dal governo Letta non è stato rinnovato sotto Renzi.

L'INCHIESTA
La storia si ripete: il padre di Di Muro fu condannato per tangenti e gli fu confiscato lo storico palazzo Teti Maffuccini, che ospitò anche Giuseppe Garibaldi. Ed ora, proprio intorno al restauro di quel palazzo, si scopre il giro di mazzette che travolge suo figlio.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dal Nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di finanza e dai carabinieri del nucleo investigativo di Caserta. Nell'inchiesta sono coinvolti imprenditori, funzionari comunali e professionisti. I reati ipotizzati a vario titolo vanno dalla corruzione alla turbativa d'asta e falso ideologico. Ipotizzata anche l'aggravante di aver agevolato la criminalità organizzata e in particolare il clan camorristico dei Casalesi.

Biagio Di Muro, fino a dicembre 2015 sindaco di Santa Maria Capua Vetere, è in carcere insieme all'imprenditore del settore della ristorazione, Alessandro Zagaria, 30 anni, nessuna parentela con il boss Michele, l'unico però che deve rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso. Altri sette indagati tra funzionari comunali e professionisti sono agli arresti domiciliari: tra loro anche il funzionario del Comune casertano, Roberto Di Tommaso.

Figura chiave nell'inchiesta della Dda partenopea - sostituti D'Alessio, Giordano, Landolfi e Sanseverino coordinati dal procuratore aggiunto antimafia Giuseppe Borrelli - sarebbe, a giudizio degli investigatori, proprio quella di Zagaria, accusato dalla Procura di "mantenere rapporti illeciti con esponenti politici locali, in particolare sindaci". Le verifiche sono condotte dai finanzieri diretti dal colonnello Giovanni Salerno e dai carabinieri comandati dal colonnello Giancarlo Scafuri.

L'ipotesi che ha indotto gli inquirenti a effettuare le perquisizioni nei confronti di Graziano è che l'esponente politico abbia chiesto e ottenuto appoggi elettorali in riferimento alle ultime consultazioni per l'elezione del consiglio regionale della Campania. Secondo tale ipotesi, Graziano si sarebbe posto "come punto di riferimento politico e amministrativo" del clan Zagaria del quale è accusato di far parte Alessandro Zagaria, omonimo del boss, arrestato oggi.

Lo spunto investigativo è stato offerto da una intercettazione di colloqui tra Zagaria e Di Muro: colloqui nel corso dei quali si faceva riferimento all'appoggio elettorale che occorreva garantire a Graziano. Quest'ultimo si sarebbe attivato - ma tale circostanza non è ritenuta illecita dagli inquirenti della Dda - per favorire il finanziamento dei lavori di consolidamento di Palazzo Teti Maffuccini. Dice Zagaria a Di Muro: "E già non sta bene...perché noi dobbiamo portare a Graziano (Stefano, precisano gli inquirenti) e tu non ti fai vedere. Ti dovrei allontanare io a te! O no?".

LE REAZIONI DELLA POLITICA
"Sulle notizie che arrivano da Caserta ci auguriamo che si faccia chiarezza al più presto, che si possano rapidamente chiudere le indagini e definire la posizione di chi è coinvolto. Nel frattempo, totale e incondizionata fiducia nel lavoro della magistratura". Così Lorenzo Guerini, vicesegretario del Partito democratico, sull'indagine che vede coinvolto Graziano.

Interviene anche Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e leader del Movimento 5 stelle, che scrive su Facebook: "Il presidente del Partito democratico campano è indagato per camorra. Piccolo dettaglio: fino all'anno scorso era anche consulente del governo Renzi. Vi prego liberiamo l'Italia".

"Bisogna comprendere più nel dettaglio la vicenda", dichiara il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. "Si tratta di indagini per le quali non bisogna mai giudicare frettolosamente, però, ancora una volta, un esponente apicale del Pd viene coinvolto in vicende giudiziarie assai gravi, addirittura per quanto attiene a legami con una delle più potenti organizzazioni mafiose in Italia. La rottamazione di Renzi non è mai iniziata, anzi. Ed è per questo che continuiamo nella nostra battaglia per dimostrare che in politica non sono tutti uguali ma che ci sono anche persone che si schierano, con onestà e coraggio, per impedire che tra politica e crimine organizzato ci siano zone grigie o di collusione".

"In un momento tanto delicato per Napoli e la Campania, con una nuova guerra di camorra in atto che sta lasciando per le strade morti e un diffuso senso di impotenza tra i cittadini, appare assai grave l'ennesima inchiesta che collega il mondo degli appalti, il clan dei Casalesi ed esponenti di spicco della politica locale. La presunzione d'innocenza è doverosa, ma non si può non rilevare la gravità del coinvolgimento del presidente del Pd campano Stefano Graziano nell'indagine coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli". Lo afferma il deputato di Possibile Pippo Civati.

http://napoli.repubblica.it/cronaca/201 ... ef=HREC1-3
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Re: Si autosospende il presidente Pd campano indagato

Messaggioda gabriele il 27/04/2016, 13:23

Stefano Graziano indagato, Capacchione: “Il premier ascolta solo chi porta grossi pacchetti di voti. Non mi ricandiderò”

In un'intervista a La Stampa la senatrice democratica e giornalista anticamorra critica il premier all'indomani dell'inchiesta che vede indagato il presidente del Pd campano per concorso esterno: "Nel partito c'è scarsissima percezione del pericolo che arriva dai colletti bianchi e dall'attività disinvolta di certe parti della Pubblica Amministrazione"
di F. Q. | 27 aprile 2016

“Matteo Renzi ascolta solo chi è portatore di grossi pacchetti di voti, mentre dovrebbe ascoltare anche chi non lo è. Tanti come noi non portano voti e per questo sono relegati ai margini”. A parlare in un’intervista a La Stampa è Rosaria Capacchione, cronista del Mattino di Napoli che vive sotto scorta per le minacce della camorra, eletta nel 2013 in Senato con il Pd. Un partito nel quale dice di non riconoscersi più dopo l’inchiesta antimafia sulla presunta corruzione e gli appalti truccati in favore del clan dei Casalesi, che vede indagato il presidente del Pd campano Stefano Graziano, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

“Ho abbracciato un progetto un progetto che in quel momento era rappresentato dal partito ma devo constatare che in quel partito non c’è la capacità di leggere certi fenomeni”, questa la dura analisi della Capacchione secondo cui tra i democratici “c’è una scarsissima percezione del pericolo che arriva dai colletti bianchi e dall’attività disinvolta di certe parti della Pubblica Amministrazione. I rimedi che si cercano sono spesso di facciata – continua la senatrice – l’esibizione del casellario giudiziario non serve a nulla, non quello il punto”.

Secondo la senatrice il punto è che “una volta i partiti facevano da argine contro le mafie“. La futura classe dirigente dei partiti si faceva le ossa nei circoli. Mentre adesso “quell’istanza di controllo è fallita”. Perché oggi “i circoli sono luoghi pressoché disabitati, le decisioni arrivano tutte preconfezionate e le voci di allarme vengono derubricate costantemente a echi di guerre tra correnti.Queste cose le dico e mi batto da tempo, inascoltata”, accusa la giornalista che punta il dito contro il segretario-premier: “Ascolta solo chi è portatore di grossi pacchetti di voti”. E in Campania, “territorio intriso di cultura mafiosa”, anche nel Pd “c’è la corsa di certi personaggi a salire sul carro del partito che vince”. “Che il Partito democratico della Campania fosse diventato oggetto di un arrembaggio piratesco da parte di affaristi privi di scrupoli e collusi, è cosa che abbiamo denunciato da molto tempo”, ha detto ieri a caldo subito dopo l’iscrizione nel registro degli indagati di Graziano.

E il suo futuro all’interno del partito dopo l’inchiesta che lo ha travolto in Campania? “Magari resterò anche iscritta al gruppo Pd a palazzo Madama, se i colleghi mi vorranno ancora tra loro. Di certo non mi candiderò alle prossime elezioni politiche. D’altronde io non sono una portatrice di voti controllati. E poi mi manca la possibilità di dire queste cose che ho sempre detto nel corso della mia carriera di giornalista, senza che vengano lette sempre col filtro dell’interpretazione partitica” conclude Capacchione che nel 2013 venne candidata alle politiche perché “emblema della cultura della legalità nella lotta contro la criminalità organizzata, temi per noi di assoluta priorità che avranno bisogno di protagonisti nel nuovo Parlamento”, diceva il segretario dell’epoca Pierluigi Bersani. Della stessa idea Andrea Orlando, allora responsabile giustizia e futuro Guardasigilli, che parlava di “un forte segnale di incoraggiamento a chi raccontando le mafie e la loro perversa azione contribuisce a combatterle. Con Rosaria entra in Parlamento una storia e una competenza importante per rafforzare gli strumenti di contrasto alla criminalitaà organizzata e per il riscatto civile del Mezzogiorno e del Paese”.

Il duro attacco alla classe dirigente del Pd da parte della Capacchione arriva a pochi giorni di distanza dalle parole di un’altra icona dell’antimafia in Campania, Roberto Saviano. Che in un’intervista a Sky TG24 ha detto (guarda): “Non credo nella giustizia neanche più per un secondo. In nome della giustizia si sono fatti i peggiori crimini ed ancora oggi vengono commessi. Credo nella bontà, credo nel bene fatto occhio che guarda nell’occhio, mano che stringe mano. Non ho alcuna speranza verso le istituzioni, non ho alcuna speranza verso la politica, non ho alcuna speranza verso i media”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04 ... o/2674849/


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Re: Si autosospende il presidente Pd campano indagato

Messaggioda flaviomob il 27/04/2016, 13:26

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Re: Si autosospende il presidente Pd campano indagato

Messaggioda trilogy il 27/04/2016, 14:30

Però hanno senso dell'umorismo...

La tangente sul Polo legalità. Nel mirino dei pm D'Alessio, Giordano, Sanseverino e Landolfi con il procuratore aggiunto Borrelli c'è l'appalto da due milioni di euro per realizzare il cosiddetto Polo della legalità nello storico Palazzo Teti Maffuccini di Santa Maria Capua Vetere. Una gara per la quale sarebbero girate mazzette per circa 100 mila euro, 70 mila dei quali versati.
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Re: Si autosospende il presidente Pd campano indagato

Messaggioda mariok il 28/04/2016, 13:08

Sfido chiunque a fare il politico in provincia di Caserta senza scendere a patti con la criminalità.

Non a caso il M5S non presenterà una sua lista alle prossime comunali, Grillo non ha concesso l'uso del marchio alla lista.

In questo caso è una scelta giusta anche se c'è da chiedersi se è giusto starsene da parte lasciando campo libero ai corrotti.
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Re: Si autosospende il presidente Pd campano indagato

Messaggioda Robyn il 28/04/2016, 20:02

L'elezione diretta del deputato cioè il collegio uninominale può combattere la corruzione ma attualmente la classe dirigente soffia in modo contrario.Per le regioni del mezzogiorno bisognerebbe abbandonare il proporzionale e adottare dei collegi uninominali piccoli per fare le elezioni regionali
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Re: Si autosospende il presidente Pd campano indagato

Messaggioda franz il 28/04/2016, 21:24

Robyn ha scritto:L'elezione diretta del deputato cioè il collegio uninominale può combattere la corruzione.

Non capisco come.
Per me l'unico modo per combattere la corruzione politica è ridurre fortemente l'ambito dello Stato: meno soldi gestisce, meno compiti ha, meno è corruttibile. E poi altro metodo, da aggiungere al primo, è la creazione di compartimenti stagni (in pratica bloccare le esternalità) per cui non si possono scaricare altrove (fuori) i costi di una corruzione locale.

Se la corruzione in provincia di Varese (o Caserta) la pagassero solo i cittadini di quella giurisdizione, il costo sarebbe così enorme che i cittadini si ribellerebbero. La storia della fine del comunismo (caduta del muro nel 1989) insegna che se i cittadini smettono di credere in un sistema e si ribellano, il sistema si sgretola. Quindi datevi da fare.
Se non vi date da fare, vuol dire che vi piace.
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Re: Si autosospende il presidente Pd campano indagato

Messaggioda Robyn il 28/04/2016, 22:03

Perche essendo il collegio piccolo si conoscono vita morte e miracoli del deputato e le campagne elettorali costano poco,ma non ho fiducia.In Italia se quelli che corrompono e che delinquono sono di più a differenza di quelli che non lo fanno,questi non perderanno più tempo andranno via.La questione morale descrive bene la strada che bisognerebbe intraprendere,cioè di tipo lib-lab con l'aggiunta di contrastare le posizioni di dominio.Questo articolo forse è bene scriverlo per esteso perche con il link è come se non fosse stato scritto.Per uscire dalla palude serve una classe dirigente capace ma se si continuerà a premiare chi non lo è andrà sempre peggio
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Re: Si autosospende il presidente Pd campano indagato

Messaggioda franz il 28/04/2016, 22:38

Robyn ha scritto:Perche essendo il collegio piccolo si conoscono vita morte e miracoli del deputato

Serve a poco se miracoli e soprattutto misfatti inducono l'elettore e ritenere che con lui sarà una pacchia e che il conto sarà pagato da altri, meglio se molto lontani, non da lui. Ed in un sistema con due o tre schieramenti, ognuno puo' cercare di raccontare la storia "meno tasse per tutti, piu' servizi (e pilu) per tutti" facendo intendere che il conto pagheranno altri e che quindi il pranzo suona gratis.

Il fatto è che in un collegio in cui tutti gli elettori si comportano come nella foto:

Immagine

... tutti i candidati prometteranno cibo gratis per tutti. E sarà eletto il piu' convincente.
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Re: Si autosospende il presidente Pd campano indagato

Messaggioda pianogrande il 28/04/2016, 23:14

Franz.
Riducendo i compiti, le attribuzioni dello stato, più che la corruzione si combatte il senso dello stato.
I compiti e le attribuzioni vanno comunque razionalizzati ma non partendo dal principio che il non stato sia più onesto e corretto dello stato; sempre di umani si tratta.
La corruzione si combatte con progressi di cultura e di costume perché deve essere il popolo per primo a non essere corruttibile come tu stesso hai detto parlando di pasti gratis e con la figura di quei becchi spalancati.
La corruzione si combatte, inoltre, con l'equilibrio dei poteri (magistratura e forze dell'ordine indipendenti e che perseguano i corrotti e proteggano i cittadini onesti che collaborano).
Il fatto che i sistemi più corrotti siano, normalmente, le dittature significherà pure qualcosa.
Non si combatte la corruzione politica rinunciando allo stato.
Quella è una sconfitta e non la soluzione di un problema.
Fotti il sistema. Studia.
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