Ma nessuno si stufa?

[pianogrande]

Io continuo imperterrito a sperare che la destra si stufi di Berlusconi.
Fino a pochissimi minuti fa speravo addirittura che si vergognasse ma è pretendere troppo.
Continuo perfino a sperare che il Vaticano si stufi di Ratzinger.
Sia la destra che il Vaticano impiegheranno lunghi anni per smaltire il discredito accumulato da queste persone.

[ranvit]

Non si stufano un po' perchè non hanno alternative a destra e un po' perchè hanno sperimentato che il Cs non è capace di gestire il Paese....

Vittorio

[pianogrande]

Ergo, questa gente è il meglio possibile in questo paese.
Si salvi chi può!

[ranvit]

Ergo, questa gente è il meglio possibile in questo paese.
Si salvi chi può!

Beh, non lo dico io ma gli elettori!
Non credi che il problema sia l'inconsistenza politica (e morale purtroppo) di gran parte del centrosinistra?
Chi ci dovrebbe difendere dal meglio possibile in questo Paese?
Forse per parafrasare una famosa citazione "ci sarà pure un giudice a Berlino?"

Vittorio

[pierodm]

Perché non si stufano?
Perché sono una massa di cretini - o di fascisti nell'intimo.

Vittorio, tu commetti l'errore di confondere il voto con quello che le persone hanno in testa o nello stomaco: "stufarsi" non è un'espressione di voto, per cui potrebbe valere almeno in parte la questione sul CS che tu riproponi con ostinata paranoia, ma è un sentimento e un atteggiamento mentale che appartiene più alla cultura e all'identità antropologica.

Se questa destra e lo stesso Berlusconi fossero dei protagonisti "normali" - nel senso "europeo" di cui parlava Franz quelche giorno fa, per capirci - anche i loro elettori sarebbero altrettanto "normali", e dunque in grado di vergognarsi, stancarsi, cambiare idea.
Il fatto è invece che bisogna in partenza essere persone davvero strane per votare un tipo come Berlusconi e certi figuri come quelli leghisti, e soprattutto per continuare a votarli dopo averli conosciuti bene, e peggio ancora per acclamarli in modo tanto acritico e appassionato.
Questo genere di cittadini non si stanca perché non è in grado di stancarsi: noi pensiamo che certe parole, certe facce, certi comportamenti di Berlusconi & C. siano paradossali e vergognose, ma quella gente che li ha votati e acclamati pensa esattamente il contrario, perché ci vede la sua stessa faccia, e le stesse parole e gli stessi comportamenti che avrebbe se stesse al loro posto.

Forse tu pensi, Vittorio, che io nel dire tutto questo m'ispiro a qualche teoria sociologica - o magari a quell'Ur-fascismo di cui parla Eco - ma non è così. O è così solo in misura molto marginale.
Io mi baso sull'esperienza pratica, quella che vado facendo da anni giorno per giorno con la gente che incontro, che ascolto, che vedo, e con la quale mi capita spesso di discutere.
La grande, prevaricante maggioranza di chi si dichiara elettore di questa destra è o semplicemente ignorante (nel senso di disinformata e poco disposta a ragionare) o trova in quest'appartenenza il "coraggio" di mostrare una radicata e squallida cultura razzista, violenta, vendicativa, o ha idee politiche autoritarie e una concezione della vita come ricerca del successo economico - e tutti hanno una lettura della storia, ognuno nella sua dimensione, come una lunga crociata contro il "comunismo", la degenerazione "di sinistra" e i "sindacati".

Il giorno in cui questa gente si stancasse di Berlusconi, si stancherebbe di se stessa, vale a dire che si stancherebbe di vedersi come "cittadino che partecipa alla politica", perché per questa gente questa di Berlusconi è "la politica": cercherebbero una collocazione di tipo antico, come quella che silenziosamente trovarono nella vecchia DC e in qualche anfratto del pentapartito.
Mi fermo qui, perché il resto del discorso riguarderebbe il PD, e non è un bel discorso.

[ranvit]

Piero, anche tu "riproponi con ostinata paranoia" le tue idee. Infatti vuoi, per forza di cose, classificare l'elettore di centrodestra "è o semplicemente ignorante (nel senso di disinformata e poco disposta a ragionare) o trova in quest'appartenenza il "coraggio" di mostrare una radicata e squallida cultura razzista, violenta, vendicativa, o ha idee politiche autoritarie e una concezione della vita come ricerca del successo economico - e tutti hanno una lettura della storia, ognuno nella sua dimensione, come una lunga crociata contro il "comunismo", la degenerazione "di sinistra" e i "sindacati".
Cio' è vero, ma solo in parte. Diciamo che nella destra c'è mediamente un po' piu' di questi elettori che non nella sinistra.

Proprio per questo, quando io generalizzo parlando dell'elettorato di centrodestra o di centrosinistra non penso agli ignoranti, razzisti e pecoroni (aggiungo io) ma alla fascia decisamente piu' consistente che sta tra le due schiere di ignoranti, razzisti e pecoroni!

Vittorio

[pierodm]

Vitto', in sedici o diciotto milioni di persone è logico che non TUTTI sono fatti allo stesso modo.
Io si vede che sono sfortunato, o che frequento i posti sbagliati, perché la prevaricante maggioranza di quelli che incontro, che conosco, che leggo, che sento, simpatizzanti o sostenitori di questa destra sono ben rappresentati nelle categorie che ho descritto - e mi sono autocensurato nelle parole usate nella desccrizione.

Che un congruo numero di cretini ci sia anche a sinistra è vero: è la forza delle cose.
Ma in numero molto meno importante, se ne facciamo questione di numero.
In effetti la questione non è nei numeri in se stessi, ma nella massa critica alla quale danno luogo - massa critica elettorale, ma prima ancora culturale.
Io non "difendo" la cultura di sinistra perché ne faccio parte, ma ne faccio parte perché ho buone ragioni per difenderla e per considerarla migliore.
Potrei anche dire che la destra è formata da persone splendide, intelligentissime, buonissime, simpaticissime, ma avrei difficoltà a conciliare questo giudizio non solo con la mia esperienza personale, ma anche col fatto che tutta questa massa di eroi sforna spesso un cumulo di stronzate e che sostiene sistematicamente delle cricche di potere inguardabili, e che non si scompone di fronte alle malefatte più schifose e a tante cose che sappiamo.

D'altra parte, anche accettando la tua idea che esista una larga fascia di destra civile e ragionevole, che consistenza ha questa ragionevolezza, se porta questa gente ad appoggiare uno come Berlusconi?
Detto in forma molto più generale: anche a sinistra sono sempre esistite persone intellettualmente limitate, o ignoranti, o in qualche modo mediocri, ma la scelta di stare dalla parte delle idee progressiste, la scelta perfino di "sentimenti" anche vaghi di giustizia e libertà, di "umanità", li riscatta politicamente dalla loro stessa mediocrità.
Non dobbiamo mai dimenticare, infatti, che spesso facciamo questione d'idee, laddove si tratta di sentimenti, ossia di una discriminante che come un'extrema ratio in mezzo alla confusione della vita e degli schieramenti politici.
I grandi politici sono quelli che hanno dei sentimenti e riescono a trasformarli in idee politiche.
Gli elettori, i militanti, i sostenitori di un partito si riconoscono in idee che hanno dietro gli stessi loro sentimenti.

[ranvit]

Piero,
il mio discorso a quanto pare va completato ....ma siccome ne ho parlato tante volte, pensavo non ce ne fosse bisogno. Evidentemente tu infatti, nato proporzionalista, proprio non riesci a tener conto che in un contesto bipolare/bipartitico conta, per vincere o perdere le elezioni, la fascia centrale di elettori che è anche quella meno ignorante, razzista e pecorona.
Questa fascia di elettori determina il successo dell'uno o dell'altro fronte. Gli altri, i militanti, votano sempre per i propri beniamini. Per mille ragioni ma votano sempre gli stessi rappresentanti della propria area politica.
E per il centrodestra in questo momento in Italia c'è Berlusconi. Questi elettori votano per lui perchè non hanno alternativa nel centrodestra.
I "centrali" hanno votato Berlusconi perchè il centrosinistra ha mostrato di non saper governare tra incapacità di restare sufficientemnte coesi e sostegno a soluzioni dei problemi spesso opposte.

Vittorio

[Nico Guzzi]

Io ad esempio ho deciso che dopo le elezioni del 2008 non voterò più perché mi sono stufato di essere etichettato, il mio atteggiamento verso la politica è più scientifico, politologico, ho sempre preferito ascoltare e confrontare le opinioni, i fatti, piuttosto che partire dalla mia idea, si tratta in fondo di un atteggiamento globale verso la vita, che tra l'altro può portare spesso a sofferenze mentali e morali di una certa gravità.

Semplicemente dubito, anche di quello che penso io, credere nel dubbio significa esporre parte del proprio pensiero ad una evoluzione più o meno frequente e profonda, rischiando di perdere la propria identità, la chiave sta nel comprendere che la propria identità non dipende da parole quali fascismo, comunismo, socialismo, riformismo, anarchismo, non dipende dall'esser nato in Piemonte piuttosto che in Sicilia, ma bensì dal riconoscere la propria umanità, la propria anima, quindi l'appartenenza a una razza, quella umana, tanto cogliona, violenta, superba, distruttrice e arrogante quanto amante, fedele, compassionevole, creatrice (o assemblatrice), raziocinante e geniale.

[pianogrande]

Ué!
Pare che il Vaticano si stia stufando di Ratzinger (articolo su repubblica.it di oggi).
Una delle mie due speranze si sta realizzando?
Ma, allora, è ancora possibile che la destra si stufi di Berlusconi!
Le ultime uscite di Fini e non solo potrebbero essere lungimiranti.
Un'Italia non strangolata dal duo Berlusconi-Ratzinger?
Io continuo a sperare.