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Il Ct. Ticino finanzierà il ponte sullo stretto, per poter finalmente collegare Lugano con Palermo.
Ironie a parte, la stampa locale svizzera si scatena. E ci va giù pesante.
Dal vangelo secondo MatteoIl commento di Giovanni Galli sulla gaffe internazionale che ha visto coinvolto ieri il Primo Ministro italiano
16 aprile 2016 ore 06:30
di GIOVANNI GALLI - «Col piglio dell'aspirante autocrate che, in fondo, è e si compiace di essere, Matteo Renzi ha cambiato la Costituzione del 1948 con voto ordinario del Parlamento, invece che con le procedure della democrazia rappresentativa» ha scritto ieri su «Il Giornale» Piero Ostellino. Fosse solo quello. In realtà, il premier l'ha fatta ancora più grossa. Oltre alla Carta fondamentale del suo Paese, con lo stesso piglio ha allungato, di almeno un centinaio di chilometri, anche i confini di Stato. In una conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri – e quindi in un contesto che più ufficiale non si può – Renzi ha vantato i meriti del suo Governo in tema di opere pubbliche, appuntandosi sul petto, in tono trionfalistico, persino la medaglia di Alptransit. Insomma, a sentire il presidente del Consiglio, il tunnel ferroviario del San Gottardo si troverebbe in Italia, mentre la nuova trasversale alpina sarebbe stata pagata da Roma e non per intero dai contribuenti svizzeri.
A questo punto le possibilità sono due. O i nostri consiglieri di Stato Gobbi e Vitta, che negli scorsi giorni sono stati in visita di lavoro a Roma, hanno venduto segretamente il Ticino all'Italia. E in tal caso nulla da dire su Renzi. Oppure, ipotesi di gran lunga più probabile, il primo ministro ha poca dimestichezza con la geografia ed è talmente abituato a sparare cifre [
o cazzate, NDR] che stavolta non s'è accorto di averla fatta (e abbondantemente) fuori dal vaso. Per carità, non è la prima volta che oltre confine capita di assistere a simili scivoloni. Quando nel 2001 ci fu il rogo nel tunnel autostradale, il Corriere della Sera scrisse che il San Gottardo collegava l'Italia alla Svizzera. E pochi giorni dopo, due deputati dell'opposizione presentarono a Roma un atto parlamentare contro il Governo Berlusconi chiedendo conto delle negligenze nella gestione della galleria.
Solo che in questo caso lo svarione è tanto più grave in quanto viene da una delle più alte cariche dello Stato. Con tanto di dramma nel dramma. Il ministro dei trasporti Graziano Delrio, che in quel momento sedeva accanto a Renzi, invece di tirargli un calcio sotto il tavolo per avvisarlo della gaffe, annuiva senza essere sfiorato dal minimo dubbio. E chi dall'altra parte del tavolo prendeva appunti se l'è bevuta in pieno. Ahinoi, nessun sito d'informazione italiano che va per la maggiore s'è accorto dello scivolone. Ora, visto che Renzi dovrebbe partecipare all'inaugurazione di Alptransit il 1. giugno, ci permettiamo di fargli presente quattro cose, in forma amichevole, giusto per evitargli nuove figure.
Primo: forse Lei si è confuso con il tunnel di Monte Olimpino, che collega Como a Chiasso. Sappia che il San Gottardo, in realtà, si trova in Svizzera. Per arrivare a Pollegio, all'imbocco sud del tunnel di base, dal confine ci sono 74 chilometri in territorio elvetico. Quindi porti il passaporto.
Secondo: Alptransit è costata 28 miliardi di franchi, tutti a carico dei contribuenti svizzeri. Se proprio ci tiene a versare un obolo, mandi un bonifico al seguente indirizzo: Ueli Maurer, Dipartimento federale delle finanze, Bernerhof, Berna.
Terzo: la Svizzera non solo ha pagato tutta l'opera ma ha pure stanziato 280 milioni di franchi per realizzare in Italia il corridoio di 4 metri destinato al trasporto merci su rotaia lungo l'asse Nord-Sud.
Quarto: la linea ferroviaria Mendrisio-Malpensa, che sarebbe dovuta entrare in funzione per Expo 2015, è stata ultimata solo in territorio ticinese. Quindi, meno proclami a vanvera e più fatti. E si compri un atlante geografico.
http://www.cdt.ch/commenti-cdt/editoria ... ndo-matteo
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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