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Un referendum di cui non si parla

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda franz il 14/04/2016, 19:13

Il testo su cui si discute è qui (Testo in vigore e Testo modificato)

https://it.wikipedia.org/wiki/Referendu ... Il_quesito

Come questa modifica possa consentire alle compagnie di lasciare in mare le piattaforme che non danno più gettito di petrolio è un mistero della metafisica.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda Robyn il 14/04/2016, 20:59

Il referendum non è una bufala perche se fosse stato una bufala non sarebbe stato necessario farlo,quindi un motivo c'è perche si fà.Se vince il sì si ripristina la regola della concorrenza secondo il quale le concessioni sono a scadenza fino allo sfruttamento completo del giacimento.Inoltre una democrazia forte deve saper respingere gli attacchi delle lobbies che pretendono due pesi e due misure e privilegi per se stesse.Quando si usano due pesi e due misure non si è di sinistra perche essa è per la giustizia e poi non si possono fare passi del gambero sulla green deal dei pannelli fotovoltaici ed altre energie pulite e armoniose con l'ambiente
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda mariok il 15/04/2016, 9:07

Le balle vengono da tutte le parti, dal fronte del no e da quello del sì.

Ormai tutto viene utilizzato per le lotte di potere, anche il referendum, qualunque esso sia, è un'ottima occasione.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda gabriele il 15/04/2016, 9:22

7. Cosa succede a un pozzo quando finisce la produzione?

I pozzi minerari sono strutture tramite le quali è possibile l’estrazione di idrocarburi (olio e gas naturale) dal sottosuolo. Sono costituiti da una parte sotterranea, che può raggiungere profondità variabili in funzione della posizione del giacimento, caratterizzata da una serie telescopica di tubi, e da una parte superficiale, detta testa pozzo, costituita da un insieme di valvole che isolano l’interno del pozzo dall’ambiente esterno impedendo la fuoriuscita di fluidi di produzione. Il pozzo è completamente isolato dagli strati di terreno che esso attraversa, tramite strutture tubolari di rivestimento (casing) e un ulteriore strato di cementazione che garantisce la separazione idraulica.
I pozzi minerari non sono destinati a rimanere sempre operativi. Quando ha concluso di svolgere la sua funzione, il pozzo viene chiuso e “abbandonato” dal punto di vista minerario. Questo si verifica in concomitanza di diverse situazioni:

esaurimento del giacimento (comporta l’abbandono di tutti i pozzi e la bonifica totale del sito);
termine della fase di produzione e conversione allo stoccaggio (abbandono dei pozzi non idonei allo stoccaggio perché marginali o non sufficientemente prestazionali);
pozzi danneggiati il cui recupero non è economicamente giustificato;
pozzi poco prestazionali per superamento della loro vita utile (mediamente pari a 50 anni).

Il pozzo viene abbandonato dal punto di vista minerario dopo la conclusione di procedure ed operazioni che ne comportano la chiusura mineraria.
La chiusura mineraria deve ripristinare le stesse condizioni idrauliche precedenti l’esecuzione del foro al fine di:

evitare l’inquinamento delle acque dolci superficiali,
evitare la fuoriuscita in superficie di fluidi di strato,
isolare i fluidi di diversi strati ripristinando le chiusure di ciascuna formazione.

Questi obiettivi si raggiungono con l’uso combinato di:

tappi di cemento: tappi di malta cementizia eseguiti in pozzo per sigillare il foro in più tratti a diverse profondità;
squeeze di cemento: iniezione di cemento nei punti di comunicazione con il giacimento per chiudere definitivamente gli strati precedentemente perforati;

Al termine dei lavori il pozzo viene posto sotto controllo per verificare la perfetta tenuta delle cementazioni e delle flange e l'assenza di pressioni dalle intercapedini tra le diverse tubazioni, viene quindi eseguito dalle Sezioni UNMIG un sopralluogo finale a seguito del queale viene redatto apposito verbale e quindi l'area pozzo viene destinata alle operazioni di ripristino superficiale.
Dopo l’esecuzione dei tappi di chiusura mineraria, la testa del pozzo viene smontata. Lo spezzone di tubazione che fuoriesce dal terreno viene tagliato fino a 1.60/1.80 metri al di sotto del piano campagna originario e sul tubo viene saldata una apposita piastra di protezione chiamata “flangia di chiusura mineraria”.
Dall’area precedentemente occupata dal pozzo, vengono rimosse tutte le attrezzature che possono provocare un impatto sull’ambiente circostante. Il sito, così dismesso, è soggetto al ripristino ambientale, procedura che consiste nella caratterizzazione ambientale (analisi del terreno per verificare eventuali contaminazioni e/o inquinamento inquinamenti), e nell’eventuale bonifica della zona. Al termine della bonifica, l’area viene completamente rilasciata, non lasciando evidenza della precedente occupazione.

http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/u ... omande.asp
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda mariok il 15/04/2016, 9:32

L’amaca
MICHELE SERRA
UN REFERENDINO su Renzi, noiosa replica del ritornello dell’ultimo paio d’anni. Questo è diventato, purtroppo, il voto di domenica, con slogan particolarmente scemi (“Trivellopoli”) che documentano l’isterismo da stadio che presidia la scena politica e dicono pochissimo sul tema sotteso, oramai sommerso, che sarebbe quello della politica energetica, delle concessioni statali, del lobbismo attorno alle medesime (vedi il caso Guidi), della tutela ambientale. Ho ascoltato con gratitudine, a tarda ora alla radio, guidando nella notte, poche giudiziose voci che discutevano nel merito del quesito, pro e contro, insegnandomi qualcosa che non sapevo in termini di estrazioni petrolifere, di alternative possibili, di controlli sugli impatti ambientali. Sapevano quello che dicevano e dunque sembravano provenire da un altro Paese. Mi è venuta voglia di andare a votare per rispetto di quei pochi e del loro esercizio di stile, poi basta aprire un giornale o seguire un telegiornale per sentirsi in ostaggio dei due fronti (astensionisti di potere, con il carico da novanta aggiunto da Napolitano, contro militanti antirenziani che vanno dal fascista menefreghista al grillino catastrofista). Non voglio stare né con gli uni né con gli altri. Ma non so come fare. Perfino l’astensione, un tempo via di fuga per gli incerti, è diventata una forma di militanza…
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda flaviomob il 15/04/2016, 10:25

Mai visto un tale silenzio mediatico in occasione di una tornata referendaria, ne' ai tempi del CAF ne' in piena era berlusconiana. Il capolavoro stalinista di Renzi sembra riuscito (ma durerà poco): un controllo sotterraneo e capillare su tv pubblica e privata (tramite Verdini e gli amici p2 p3 p4 vicini a Silvio). Complimenti.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda pianogrande il 15/04/2016, 12:17

gabriele ha scritto:7. Cosa succede a un pozzo quando finisce la produzione?

....Il pozzo viene abbandonato dal punto di vista minerario dopo la conclusione di procedure ed operazioni che ne comportano la chiusura mineraria.
La chiusura mineraria deve ripristinare le stesse condizioni idrauliche precedenti l’esecuzione del foro al fine di:

.....[/f_sfondo]

http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/u ... omande.asp


Lo squallido e noioso linguaggio burocratico della famiglia "carenza idrica" usata per dire alla gente normale che mancherà l'acqua, permea questo testo che comunque mi sembra indirizzato ai giacimenti su terraferma.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda gabriele il 15/04/2016, 12:22

pianogrande ha scritto: permea questo testo che comunque mi sembra indirizzato ai giacimenti su terraferma.


Non credo ci sia differenza fra pozzo con sopra aria o con sopra acqua.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda pianogrande il 15/04/2016, 12:49

gabriele ha scritto:
pianogrande ha scritto: permea questo testo che comunque mi sembra indirizzato ai giacimenti su terraferma.


Non credo ci sia differenza fra pozzo con sopra aria o con sopra acqua.


A prescindere, solo per un momento, dal dibattito sul referendum (al quale sono contrario per la sua ormai chiara portata strumentale ed irrilevanza ai fini della politica energetica), credo proprio che i rischi di inquinamento in acqua/fondale marino siano più alti che sulla terraferma.
Per esempio per la maggiore difficoltà di controllo e le maggiori sollecitazioni sia chimiche che meccaniche.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda gabriele il 15/04/2016, 13:11

pianogrande ha scritto:Non credo ci sia differenza fra pozzo con sopra aria o con sopra acqua.


A prescindere, solo per un momento, dal dibattito sul referendum (al quale sono contrario per la sua ormai chiara portata strumentale ed irrilevanza ai fini della politica energetica), credo proprio che i rischi di inquinamento in acqua/fondale marino siano più alti che sulla terraferma.
Per esempio per la maggiore difficoltà di controllo e le maggiori sollecitazioni sia chimiche che meccaniche.[/quote]

Hai ragione. Mi sono espresso molto male. Intendevo che non c'è differenza ai fini della FAQ, ovvero alla rimozione degli impianti e le relative bonifiche dovute alla chiusura dell'impianto
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