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Bruxelles sotto attacco

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Bruxelles sotto attacco

Messaggioda Robyn il 22/03/2016, 22:43

Il belgio ha chiuso le frontiere per evitare che le cellule jaidiste escano ma la chiusura può essere solo temporanea perche le infiltrazioni di cellule jaidiste vanno evitate ai confini dell'europa e non chiudendo le frontiere interne dell'europa.Adesso all'interno del belgio bisogna stringersi a morsa da tutte le direzione dalla Francia verso bruxelles dall'Olanda verso bruxelles da altri paesi confinanti verso bruxelles per debellare e smembrare tutte le cellule jaidiste sia a molenbech in altri quartieri sia in altre città
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Re: Bruxelles sotto attacco

Messaggioda pianogrande il 22/03/2016, 23:06

franz ha scritto:Aumentano i commenti in rete che paragonano la situazione odierna di Bruxelles (e prima di Parigi) ad Israele e tel aviv.
Nel senso che gli israeliani sono ormai abituati da 40 anni e piu' a convivere quotidianamente con il terrorismo di una certa fonte. Attentati alle fermate degli autobus, razzi, accoltellamenti.
Per noi europei inizia una drammatica (e nuova) realtà ma in Israele questa "normalità" la sperimentano da piu' di 40 anni.
E naturalmente per qualcuno è colpa degli israeliani.
Ed immagino che per gli stessi sia colpa dei parigini, dei londinesi, dei madrileni, dei brussellesi.


Direi che il paragone può fare comodo ai filo israeliani ma non regge.

Nel caso Israeliano si tratta di un paese invaso e colonizzato che si ribella all'invasore (per quanto i metodi siano sì più che discutibili).

Nel caso dell'Europa si tratta di terrorismo che invade paesi stranieri in una azione di guerra.

Mettere sullo stesso piano l'Europa e i palestinesi, direi che è una forzatura un po' troppo forzata.
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Re: Bruxelles sotto attacco

Messaggioda franz il 23/03/2016, 0:01

pianogrande ha scritto:Direi che il paragone può fare comodo ai filo israeliani ma non regge.

Nel caso Israeliano si tratta di un paese invaso e colonizzato che si ribella all'invasore (per quanto i metodi siano sì più che discutibili).

Premesso che anche i milioni di musulmani in europa possono essere considerati un'invasione, io vorrei pacatamente
capire una cosa, mettendo da parte (ma non so se sarà possibile) i pregiudizi.

Com'è sta storia che 367'710 ebrei nella west bank sono un problema mentre 1'413'500 arabi in Israele non lo sono?
Spiegami cioè perche' mai gli arabi in Israele convivono pacificamente (a parte qualche violento) e sono democraticamente nel parlamento mentre gli ebrei che sono nella palestina (in cui vivevano centinaia o migliaia di anni fa) sarebbero invasori?

Non so se la domanda avrà risposta ideologica o no.
Io dico che il terrorismo è terrorismo ovunque e non ha giustificazioni.
Ma forse per qualcuno quello palestinese è "santo".
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Re: Bruxelles sotto attacco

Messaggioda pianogrande il 23/03/2016, 1:21

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:Direi che il paragone può fare comodo ai filo israeliani ma non regge.

Nel caso Israeliano si tratta di un paese invaso e colonizzato che si ribella all'invasore (per quanto i metodi siano sì più che discutibili).

Premesso che anche i milioni di musulmani in europa possono essere considerati un'invasione, io vorrei pacatamente
capire una cosa, mettendo da parte (ma non so se sarà possibile) i pregiudizi.

Com'è sta storia che 367'710 ebrei nella west bank sono un problema mentre 1'413'500 arabi in Israele non lo sono?
Spiegami cioè perche' mai gli arabi in Israele convivono pacificamente (a parte qualche violento) e sono democraticamente nel parlamento mentre gli ebrei che sono nella palestina (in cui vivevano centinaia o migliaia di anni fa) sarebbero invasori?

Non so se la domanda avrà risposta ideologica o no.
Io dico che il terrorismo è terrorismo ovunque e non ha giustificazioni.
Ma forse per qualcuno quello palestinese è "santo".


Porca miseria, Franz.
Questo è un vero e proprio esame da superare.
Allora.
Non so molto di West Bank ma parto dal "pregiudizio" che non c'entri gran che con quello che ho detto io.
Ho detto che la Palestina si ribella e giustamente (a parte i metodi) ad un invasore che l'ha colonizzata e lo confermo tranquillamente (la West Bank?).
Se gli arabi in Israele "vivono tranquillamente" (a parte qualche violento) questo non cambia niente del fatto che la Palestina sia stata colonizzata e faccia benissimo a ribellarsi.
Milioni di musulmani in Europa possono essere considerati una invasione ma di tutt'altro genere della occupazione della Palestina dove gli invasori sono ora padroni ed usano un agguerritissimo esercito e non si rifugiano nelle periferie ma comandano e scorrazzano come vogliono.

Il terrorismo è terrorismo dovunque e quindi lo è anche il terrorismo israeliano che ha creato la diaspora palestinese.

E' perfino poco credibile che gli "ebrei" che hanno invaso la Palestina siano i veri discendenti di quelli che se ne erano andati un bel po' di secoli fa.

Pare che gli attuali palestinesi abbiano qualche probabilità più degli invasori provenienti da ogni parte del mondo di avere qualche goccia di sangue della gente di quei tempi.

Promosso?
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Re: Bruxelles sotto attacco

Messaggioda franz il 23/03/2016, 8:56

pianogrande ha scritto:Promosso?

Non dispenso voti. Lancio provocazioni, annoto le risposte, preciso quello che c'è da precisare.

Si, quella che qui viene oggi chiamata Palestina è la west-bank (ex territorio giordano) anche chiamata cisgiordania, siria del sud (dai siriani, naturalmente) o giudea, nei racconti del vecchio e nuovo testamento (puoi quindi immaginare da chi).
Gli ebrei ci vivevano da millenni, non gli arabi. Giudea, Samaria e Galilea arrivavano fino al fiume giordano.
Capisco che la battuta televisiva di Crozza in Italia possa fare piu' storia dei dati veri, ma gesu' era ebreo, non arabo e tanto meno palestinese. Ma Crozza è scusato, doveva farsi capire da Salvini ... noi possiamo anche fare un passo piu' avanti.

L' aspetto geopolitico è che al momento di creare Israele, molti territori storicamente ebraici ed in cui gli ebrei vivevano ancora (ma troppo pochi) o avevano vissuto prima di essere scacciati, non furono assegnati ad israele. Le persecuzioni contro gli ebrei iniziarono prima, ad opera del Gran Muftì di Gerusalemme, alleato di Hitler e promotore di violente campagne antiebraiche. Molti territori storicamente ebraici non erano piu' popolati da ebrei proprio perché scacciati dagli arabi durante le rivolte organizzate dal Mufti' durante WWII. Ma di questo la storiografia filopalestinese non ce lo racconta. Racconta invece che ad essere scacciati furono i palestinesi, dagli ebrei ma anche questo non è vero. Furono gli stessi eserciti arabi, quando attaccarono Israele nel 1948 a dire alla popolazione araba di abbandonare le case, che avrebbero poi potuto fare ritorno a guerra conclusa. Come sappiamo le cose non andarono come gli eserciti arabi (Egitto, Siria, Libano, Iraq e Giordania) avevano previsto. Gli eserciti arabi dovettero arretrare e furono sconfitti. Naturalmente i combattimenti furono concausa della fuga della popolazione, come in tutte le guerre. Ma dare la responsabilità a chi è stato attaccato è veramente il colmo e frutto di una propaganda politica veramente indecente.

Per me è abbastanza pacifico che se un 20% di arabi vive in Israele, non vedo perchè un 17% ebrei o anche più dovrebbero essere un problema nel nuovo stato di Palestina. Dovrebbero convivere pacificamente e dato che gli ebrei sono quelli che sanno fare impresa ed anche trasformare il deserto in oasi, credo che gli arabi dovrebbero fare a gara per ospitarli. Forse pero', per tornare al tema principale, è difficile - ma non impossibile - la convivenza tra la mentalità islamica radicale ed una cultura moderna, in gran parte laica come quella ebraica. Pensiamo solo al ruolo della donna nelle due culture, alle istituzioni democratiche, alla posizioni sull'omosessualità e tante altre cose. Ma sono cose che lentamente possono migliorare e quel 20% di arabi in Israele, con tanto di rappresentanza alla Knesset, mi pare che dimostri che è possibile.

Intanto noi europei ora, ribadisco, siamo nella stessa posizione, sotto attacco del terrorismo dell'integralismo radicale.

Una lettura interessante che a suo tempo già vi sottoposi ma che è utile riproporre: http://www.kore.it/CAFFE/rosselli/hitler-mufti.htm
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Re: Bruxelles sotto attacco

Messaggioda flaviomob il 23/03/2016, 10:55

Secondo i nostri media, noi siamo legittimati ad attaccare "loro".

Secondo i loro media, loro sono legittimati ad attaccare "noi".


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Re: Bruxelles sotto attacco

Messaggioda gabriele il 23/03/2016, 11:50

Sono sempre più convinto che gli attentati siano un chiaro segnale ai mussulmani europei a lasciare la strada dell'integrazione nelle democrazie liberali per la sharia e il califfato. Soprattutto in quegli ambienti di periferia dove la disoccupazione è altissima almeno quanto la voglia di rivincita
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Re: Bruxelles sotto attacco

Messaggioda trilogy il 23/03/2016, 12:46

franz ha scritto:....Ma di questo la storiografia filopalestinese non ce lo racconta. Racconta invece che ad essere scacciati furono i palestinesi, dagli ebrei ma anche questo non è vero. Furono gli stessi eserciti arabi, quando attaccarono Israele nel 1948 a dire alla popolazione araba di abbandonare le case, che avrebbero poi potuto fare ritorno a guerra conclusa...


Diciamo che non è andata proprio così :mrgreen: All'epoca gli ebrei avevano l'Haganah che era la milizia paramilitare che ammazzava arabi a Gerulasemme, ma questo ci poteva stare perchè gli altri facevano la stessa cosa.
Ma c'erano anche l'Irgun e il gruppo stern, vere e proprie organizzazioni terroristiche che facevano strage e seminavano il terrore tra gli arabi e gl'inglesi. La strage che compirono nel luglio 1946 al King David Hotel è storia.
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Re: Bruxelles sotto attacco

Messaggioda Robyn il 23/03/2016, 13:49

Lucia Annunziata parla del belgio come di uno stato fallito.Il belgio non è molto preparato perche la delinquenza è poco sviluppata a differenza di altri paesi è un pò come la danimarca.Lo stesso paragone potrebbe valere per l'Italia che non è attrezzata per la neve perche nevica poco in pianura.Altri parlano dell'aeroporto di bruxelles come della laicità e della modernità dove si incontrano velocemente più culture e che spaventa gli estremisti fondamentalisti.Negli aeroporti bene il ceck-in ma sono necessari anche metal detector all'ingresso in grado di rilevare materiale potenzialmente pericoloso,e i metal detector dovrebbero stare anche all'ingresso delle metropolitane.Poi c'è tutto il servizio di intelligence da sviluppare in ambito europeo con lo scambio di informazioni.In questo momento il belgio dove c'è la capitale europea che è bruxellex ha bisogno di sostegno morale e di tutti gli aiuti richiesti che necessitano
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Re: Bruxelles sotto attacco

Messaggioda flaviomob il 23/03/2016, 14:41

gabriele ha scritto:Sono sempre più convinto che gli attentati siano un chiaro segnale ai mussulmani europei a lasciare la strada dell'integrazione nelle democrazie liberali per la sharia e il califfato. Soprattutto in quegli ambienti di periferia dove la disoccupazione è altissima almeno quanto la voglia di rivincita


Io credo che sia una sorta di canto del cigno, piuttosto. I paesi arabo-musulmani, fortemente divisi, sono in parte stati devastati da guerre guerreggiate, guerre civili e colpi di stato manovrati dall'occidente, mentre la parte restante si adegua e si mostra filo-occidentale (poi magari finanzia i terroristi di Daesh).
A fronte di una sconfitta storica macroscopica e per molti versi ingiusta, gli attentatori rispondono per avere una qualche visibilità e un'illusione di potenza.


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