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Solo un problema di leggi o anche di magistrati?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Solo un problema di leggi o anche di magistrati?

Messaggioda mariok il 04/02/2016, 19:03

Due chicche che ci fanno pensare che in Italia, oltre ad un problema di corrotti ed incapaci e di leggi farraginose ed inadeguate, c'è un problema culturale più generale che riguarda anche i magistrati.

Essere corrotti non basta. Il giudice reintegra il politico dipendente in Regione
Salvo il posto dell’ex presidente dell’Autobrennero Silvano Grisenti. Era stato condannato a un anno per corruzione, tentata violenza privata e truffa

Appalti L’allora presidente dell’Autobrennero, Silvano Grisenti, era stato condannato - tra le altre cose - anche per aver dirottato un appalto verso un’impresa in cambio di lavori di progettazione al fratello ingegnere

04/02/2016
giuseppe salvaggiulo

Una condanna definitiva per corruzione, truffa aggravata e tentata violenza privata non basta a giustificare il licenziamento di un dipendente pubblico. Lo sostiene il giudice che ha reintegrato il lavoratore, sostenendo che il cambio di mansioni salva il rapporto di fiducia.

La vicenda si svolge in Trentino e ha come protagonista Silvano Grisenti, un importante politico molto vicino al deputato Lorenzo Dellai che ha affiancato in una carriera ventennale, prima nella Dc poi nella Margherita e infine in un autonomo partito autonomista. Consigliere e assessore comunale, consigliere e assessore provinciale grazie a 11 mila preferenze, nel 2007 Grisenti viene nominato presidente dell’Autobrennero, ricca società a controllo pubblico. Un anno dopo, quando si dimette per un’indagine giudiziaria, torna al suo originario posto di lavoro in Regione.

Passano gli anni e, mentre si svolgono i processi, Grisenti continua a lavorare in Regione. Ma non molla la politica. Nel 2012 viene rieletto in Consiglio provinciale, rimettendosi in aspettativa dal suo posto in Regione. Ma nel 2015 la sentenza definitiva della Cassazione lo giudica colpevole di tre reati. Corruzione per aver chiesto e ottenuto da un imprenditore la promessa di un incarico per il fratello ingegnere; tentata violenza privata per aver provato a costringere una coop a rinunciare a un ricorso al Tar che avrebbe penalizzato l’Autobrennero, paventando in caso contrario conseguenze negative su altri appalti; truffa per aver organizzato e pagato con la carta di credito aziendale «pranzi di natura politica» con «esponenti del suo partito» spacciandoli per incontri di rappresentanza, per circa mille euro.

Grisenti viene condannato a un anno di reclusione. Ricevuta notizia, il Consiglio provinciale delibera la sua decadenza dalla carica elettiva, come prevede la legge Severino. Grisenti torna a lavorare ma per poco, perché la Regione lo licenzia. Grisenti, che si è sempre professato innocente, ricorre al giudice del lavoro. E ottiene ragione.

Sostiene il giudice Giorgio Flaim che la condanna penale riguarda un periodo in cui Grisenti era «presidente di una Spa e non poteva dirsi pubblico impiegato». Ma omette di ricordare che la Autobrennero Spa è a controllo pubblico (83%), la Regione ne è prima azionista (32%) e ne nomina i vertici.

Né si può sostenere, dice il giudice, che la condanna per quei reati contro la pubblica amministrazione sia sufficiente a far venire meno il rapporto di fiducia tra pubblica amministrazione e dipendente. Fu corrotto e truffatore, ma difficilmente lo sarà in futuro. Le sue nuove mansioni (controllo di regolarità su associazioni impegnate in progetti internazionali) sono diverse da quelle che lo fecero cadere in tentazione. Non avendo poteri di rappresentanza della Regione, «verosimilmente mai si troverà a gestire in prima persona i contatti diretti con imprese appaltatrici o con esponenti di altre istituzioni. Ed essendo sprovvisto di poteri di spesa, verosimilmente mai si troverà a poter chiedere rimborsi all’ente datore per spese assunte nell’ambito di iniziative da lui stesso promosse».

Invano obietta la Regione che «non è possibile ridurre a bagatella la condanna definitiva per alcuni reati particolarmente gravi. «La giusta causa di licenziamento è radicalmente insussistente», conclude il giudice condannando la Regione a reintegrare Grisenti nel suo posto, oltre a versare un risarcimento pari a un anno di stipendio più contributi previdenziali e interessi.


Palp Fiction

03/02/2016
massimo gramellini

Il capufficio toccò il sedere di una sua impiegata e il seno e le parti intime di un’altra, ma va assolto perché è un immaturo: in effetti all’epoca dei fatti aveva solo 65 anni. La sentenza del tribunale di Palermo è di quelle che faranno giurisprudenza, specie in Arabia Saudita. Ecco come sono andate le cose, secondo la ricostruzione dei giudici. Il dottor Domenico Lipari dirigeva l’ufficio delle tasse, gran brutto mestiere, e ogni tanto per rilassarsi palpeggiava le collaboratrici a portata di mano. Ma per scherzo. Nessuno vuole negare che un superiore che gioca alla playstation con le tette di una sottoposta stia compiendo una prevaricazione. Eppure, nel caso in esame, va considerata la gioiosità del contesto. Tanto più che, e qui le virgolette della motivazione sono d’obbligo, «nel comportamento del Lipari non è ravvisabile alcun fine di concupiscenza o di soddisfacimento dell’impulso sessuale». Capito? Le toccava per sgranchirsi le nocche, arrugginite dai troppi accertamenti fiscali. Con la stessa partecipazione emotiva avrebbe potuto strizzare una pallina antistress o quelle del suo vice, anche se così avrebbe corso il rischio di ricevere la patente di «frocio», che forse per tribunali del genere configura giusta causa di licenziamento.

La vera piaga, sembra suggerire l’augusto consesso, è stata la reazione seriosa delle palpeggiate, che anziché prestarsi allo scherzo e magari sbottonare la camicetta per agevolare le operazioni, hanno denunciato il giocherellone. Rivelando, a differenza sua, una mancanza assoluta di tatto.

P.S. Il giudice estensore della sentenza è una donna, purtroppo.
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Re: Solo un problema di leggi o anche di magistrati?

Messaggioda ranvit il 05/02/2016, 12:17

Concordo abbondantemente! E' una vera porcheria!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Solo un problema di leggi o anche di magistrati?

Messaggioda franz il 05/02/2016, 21:16

Lui 60 anni e lei 11: per la Cassazione è amore
Annullata condanna a dipendente Comune Catanzaro
http://www.ilquotidianoweb.it/news/cron ... ei-11.html

Senza parole!
No, anzi ... qualche parola si può dire.
Diciamo che se invece di un pubblico funzionario comunale si fosse trattato di un profugo siriano, di un marocchino, ... beh, le cose sarebbero cambiate. O no?
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Re: Solo un problema di leggi o anche di magistrati?

Messaggioda mauri il 05/02/2016, 21:54

probabilmente in calabria continua la tradizione delle spose bambine...
esistono anche i magistrati corrotti, detto questo spero la regione ricorra in appello contro il tal grisenti, forse anche in trentino valgono le tradizioni di lavarsi le mani a vicenda, andiamo bene da sud a nord uno specchio dello sfacelo italia e non mi sorprendo che i poliziotti paghino di persona alla vecchietta il prosciutto che ha rubato per mangiare altrimenti si becca 2-3 anni di galera, i poliziotti ben sanno come funziona la legge uguale per tutti...
ma sta riforma della magistratura?
ciao mauri
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Re: Solo un problema di leggi o anche di magistrati?

Messaggioda annalu il 06/02/2016, 13:52

franz ha scritto:Lui 60 anni e lei 11: per la Cassazione è amore
Annullata condanna a dipendente Comune Catanzaro
http://www.ilquotidianoweb.it/news/cron ... ei-11.html

Senza parole!
No, anzi ... qualche parola si può dire.
Diciamo che se invece di un pubblico funzionario comunale si fosse trattato di un profugo siriano, di un marocchino, ... beh, le cose sarebbero cambiate. O no?

No, non ci sono parole!
Se la ragazzina avesse avuto 15 o 16 anni, un discorso sul modo di applicare le leggi si sarebbe potuto fare, ma non si trattava di una ragazzina, a 11 anni una bimba è una bimba, non c'è attenuante possibile!
Lei era consenziente? A 11 anni il consenso non esiste, non si ha maturità sufficiente, né autonomia di giudizio e di scelta.
Mi auguro che il ricorso ci sia, e che ci siano anche sanzioni per i giudici che hanno consentito un simile obbrobrio.

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Re: Solo un problema di leggi o anche di magistrati?

Messaggioda mariok il 06/02/2016, 15:09

annalu ha scritto:Mi auguro che il ricorso ci sia, e che ci siano anche sanzioni per i giudici che hanno consentito un simile obbrobrio.

Annalu


non credo proprio, si tratta della Cassazione, dell Suprema Corte che fa giurisprudenza!
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Re: Solo un problema di leggi o anche di magistrati?

Messaggioda franz il 06/02/2016, 18:51

mariok ha scritto:
annalu ha scritto:Mi auguro che il ricorso ci sia, e che ci siano anche sanzioni per i giudici che hanno consentito un simile obbrobrio.

Annalu


non credo proprio, si tratta della Cassazione, dell Suprema Corte che fa giurisprudenza!

Ecco. Qui la cosa che non ho proprio capito è il tipo di intervento della Cassazione.
Chi ne sa di più mi aiuti ma ho sempre saputo che la Cassazione interviene su problemi di forma e procedura, annullando sentenze, non nel merito (condannando o assolvendo).
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Re: Solo un problema di leggi o anche di magistrati?

Messaggioda annalu il 06/02/2016, 21:10

franz ha scritto:Ecco. Qui la cosa che non ho proprio capito è il tipo di intervento della Cassazione.
Chi ne sa di più mi aiuti ma ho sempre saputo che la Cassazione interviene su problemi di forma e procedura, annullando sentenze, non nel merito (condannando o assolvendo).

Ho riletto l'articolo di partenza; dice:
"Ora la decisione di rivedere tutto riconoscendo l'attenuante della relazione sentimentale".
Quindi nopn si tratta di assoluzione, ma di richiesta di rifare il processo perché evidentemente la Cassazione ha riscontrato (o voluto riscontrare) un qualche vizio procedurale riguardante l'attenuante della relazione sentimentale. Quindi un nuovo processo ci risarà (senza bisogno di alcun ricorso), e non è detto che l'imputato venga assolto o condannato ad una pena minore.
A me però la storia continua a non convincere. Che razza di "relazione sentimentale" può esserci tra un uomo quasi anziano per giunta sposato ed una bimba di 11 anni? Non capisco.
La vicenda meriterebbe di essere seguita, per vedere come andrà a finire.
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Re: Solo un problema di leggi o anche di magistrati?

Messaggioda flaviomob il 07/02/2016, 0:38

Vergognoso e indegno di un paese non dico civile, ma solo decente.

Purtroppo anche alla Cassazione abbiamo visto gli "ammazzasentenze" in grado di controllare intere sezioni.

Una sentenza simile a me fa pensare a due sole ipotesi: totale pazzia o corruzione (magari tramite qualche "affiliazione")

http://www.strettoweb.com/2014/07/catan ... ne/154871/


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(Stephen Hawking)
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Re: Solo un problema di leggi o anche di magistrati?

Messaggioda mariok il 08/02/2016, 16:45

Qui non si tratta di un problema di leggi o di magistrati.

La frequenza con cui avvengono questi fatti, anche nei nidi e nelle scuole materne, dovrebbe farci riflettere sulla favoletta "italiani brava gente".

Disabili psichici picchiati e segregati: arrestati 10 operatori di una clinica di Grottaferrata
Le vittime, 16 ragazzi affetti da malattie neuropsichiatriche e motorie, venivano malmenati e strattonati dall'educatore e dagli assistenti.
Lorenzin: "Pene più severe". Leodori: "Regione si costituisca parte civile"

08 febbraio 2016

Disabili psichici picchiati e segregati: arrestati 10 operatori di una clinica di GrottaferrataGrottaferrata - Schiaffi, percosse, cibo fatto ingerire a forza, umiliazioni di ogni tipo. Ma anche urla, insulti e minacce gridate in pieno viso. E' un vero e proprio campionario di orrori quello documentato dalle videocamere dei carabinieri del Nas in un Centro di riabilitazione per disabili di Grottaferrata. Con 16 ragazzi (cinque dei quali under 14) nelle vesti delle vittime del tutto indifese, e 10 operatori - sei donne e quattro uomini - in quelli degli aguzzini. Accusati a vario titolo di maltrattamenti pluriaggravati e di sequestro di persona, sono stati tutti arrestati, uno in carcere e nove ai domiciliari; altri cinque sono stati sottoposti a indagine, ma per alcuni di loro è stato provato il coinvolgimento in un solo episodio di abuso. Comunque abbastanza per spingere il procuratore capo di Velletri, Francesco Prete, a parlare non di episodi isolati, ma di una "vera e propria prassi", di una "consuetudine repressiva", quasi di un "modello di trattamento" esteso ad un intero reparto, quello riservato ai pazienti under 20.

Le principali figure coinvolte nella vicenda, un educatore professionale e un assistente socio sanitario con funzioni educative, avevano atteggiamenti particolarmente autoritari e violenti, tanto da creare un clima di terrore nei giovani ospiti. Un educatore è stato portato in carcere poiché ritenuto responsabile anche del reato di sequestro di persona, per aver segregato tre pazienti disabili nelle rispettive stanze di degenza, impedendogli la possibilità di movimento. Per altre 6 persone che lavoravano nella struttura, responsabili di analoghi comportamenti, le condotte sono al vaglio della Magistratura.

I provvedimenti restrittivi, emessi dal gip del tribunale di Velletri, Gisberto Muscolo, scaturiscono dalle risultanze investigative emerse nel corso di un'indagine della procura di Velletri (titolare pm Antonio Verdi) su numerosi episodi di maltrattamenti subìti dagli ospiti disabili della struttura sanitaria, tutti affetti da patologie neuro-psichiatriche e motorie, ad opera dello stesso personale che li aveva in custodia. Gli indagati avrebbero abusato dei poteri di assistenza e sorveglianza nell'espletamento di un pubblico servizio in convenzione con il servizio sanitario regionale.

Le reazioni: "Ringrazio ancora una volta i carabinieri del Nas, che proseguono l'azione intrapresa oltre due anni fa quando ho istituito presso il Ministero la task force contro gli abusi su anziani e disabili ospiti delle strutture socio assistenziali". Lo dichiara il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che aggiunge: "Adessi di fondamentale importanza è l'approvazione del ddl che porta il mio nome, da due anni fermo in Senato. In esso e' contenuta l'aggravante per chi commette reati all'interno delle strutture socio sanitarie. Aumentare di un terzo la pena per gli autori di gesti cosi' ripugnanti credo sia il giusto segnale che dobbiamo dare in difesa dei nostri concittadini piu' fragili".

"Sono profondamente scioccato da quanto accaduto nel centro di riabilitazione di Grottaferrata, secondo quanto sta emergendo dalle indagini dei Carabinieri del Nas, che ringrazio per la preziosa azione condotta". Lo scrive in una nota il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori. "Si tratta di abusi di una gravità inaudita, soprattutto perchè a pagare sono i più deboli e indifesi - aggiunge - . Mi auguro che la Regione Lazio si costituisca parte civile al processo per dare un segnale forte e scongiurare in futuro il ripetersi di simili comportamenti inaccettabili".

"Penso che sia giusto, come propone il ministro Lorenzin, approvare una legge che inasprisca le pene per chi si macchia di questi reati". Lo comunica il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Le indagini hanno permesso, anche con la collaborazione della proprietà della struttura, di porre fine ad un clima di vessazioni e violenza contro i disabili ospitati. I crimini contro i più deboli sono i più odiosi perchè compiuti contro persone che non si possono difendere. L'unico argine contro questi atteggiamenti è una forte azione di vigilanza e l'attenzione delle istituzioni e delle forze dell'ordine nel segnalare e reprimere condotte odiose".

"Che vergogna, non capisco come si possa approfittare di persone indifese come gli ospiti del centro di riabilitazione di Grottaferrata: sono indignata oltre che amareggiata dal comportamento degli operatori arrestati oggi che nello svolgere le proprie mansioni picchiavano e aggredivano ragazzi con disabilita'". Lo ha dichiarato

la deputata del Pd, Ileana Argentin. "Questi episodi scandalosi stanno diventando sempre piu' diffusi negli ultimi due anni, e non riesco a capire perche', invece di andare avanti nella cura dei disabili, si stia tornando indietro con forme di vera e propria incivilta'. Voglio, pero', spezzare un lancia in favore dei tanti operatori sociali che ogni giorno svolgono il loro lavoro con rispetto e professionalita'".
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